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Riflessioni a margine del voto referendario in Costiera dove a vincere sono stati solo i Cittadini!

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referAbbiamo raccolto una serie di commenti sull’esito del voto referendario nei Comuni della Penisola Sorrentina dove unanimanete si è affermato il NO sul SI a conferma dell’espressione di un voto omogeneo col resto del Paese. Questo è un dato di fatto che non si deve prestare a strumentalizzazione da parte di nessuno degli attori politici territoriali che certamente non possono e non devono ascriversi la paternità di questo voto. Altrimenti il rischio è quello di commettere un atto di presunzione imperdonabile agli occhi dei Cittadini che hanno fatto le proprie scelte indipendentemente dai padroni-padrini della politica locale. Diversamente con le clientele che gli Amministratori abitualmente gestiscono, essi avrebbero dovuto incassare un consenso uniforme rispetto alle proprie posizioni referendarie. Quindi in Penisola non ha vinto Sagristani ed hanno perso gli altri Sindaci essendo il risultato di Sant’Agnello in perfetta linea con quello registratosi negli altri Comuni e in Italia. Il fatto che il Sindaco abbia scelto di sostenere il No fa parte della sua strategia politica nel perseguimento dell’obiettivo di ritagliarsi un ruolo nella politica maggiore, trovandosi la strada sbarrata nel PD dove pure ha militato all’epoca della sua esperienza alla Provincia di Napoli. Lì lo spazio l’ha occupato Giuseppe Tito, e non da oggi, vantando dalla sua una carriera e una rappresentanza che ne fanno comunque l’unico sindaco PD della Penisola, nonchè dirigente provinciale del partito e neo consigliere metropolitano. La loro partita per una leadership peninsulare resta aperta a prescindere dal referendum che non rafforza Sagristani nè indebolisce Tito che addirittura nella settimana decisiva della vigilia elettorale abbiamo appreso essersene andato in vacanza a Budapest con la famiglia come da lui stesso dichiarato in un’intervista ad Agorà. Sempre a Meta va detto che il segretario del circolo PD, Paolo Trapani, si è dichiarato a sostegno del NO in contrapposizione al Sindaco del suo stesso partito e come lui, anzi prima di lui, la consigliera ed ex assessora Susanna Barba aveva dichiarato di votare NO, mentre il resto dell’opposizione si è guardata bene dal far sapere anticipatamente se preferisse il SI o il NO!

Non per questo Tito ha perduto la maggioranza o è diventato minoranza nel suo Comune! Lo stesso discorso vale per gli altri Sindaci: a Sorrento quasi tutti erano schierati a sostegno del SI mentre ha vinto il NO con tale preferenza espressa dal solo Marco Fiorentino che sicuramente non ascrive alla sua opzione il responso delle urne. A Vico Equense la sconfitta del SI probabilmente servirà a dissuadere gli aspiranti Piddini di origine centro-destra dal compiere il passaggio finale in un partito dove è in atto una resa dei conti di cui loro sono e restano estranei e che oggi non hanno alcun intersse a far diventare loro. A Massa Lubrense è sicuramente soddisfatto Lello Staiano, capogruppo di opposizione, che ha avuto l’ardire di schierarsi per il NO in compagnia anche di oppositori della passata amministrazione di cui era vice sindaco, mentre la sconfitta del fronte del SI impersonata dalla vice sindaco Giovanna Staiano ugualmente non modifica i rapporti amministrativi ed elettorali fra le opposte fazioni.

Stesso ragionamento vale per Piano di Sorrento dove tra maggioranza e opposizione, ad eccezione del solo esponente consiliare del Movimento 5 Stelle eletto in penisola sorrentina, tutti sostenevano il SI. Ma nessuno, Sindaco in testa, però ha ripetuto la campagna elettorale di appena 6 mesi fa alle amministrative per cui classificare tra gli sconfitti la macchina elettorle di Iaccarino&Co è superficiale, addirittura ridicolo. Pensare inoltre che il Movimento 5 Stelle possa aggiudicarsi il merito della rappresentanza di tutto il NO in Penisola è altrettanto assurdo e i primi a saperlo, ovviamente, sono loro. Per questo, esaurita la sbornia post-referendaria, dove è giusto che ognuno rivendichi e gioisca per il risultato conseguito grazie al voto dei Cittadini, ogni cosa tornerà al proprio posto in attesa che i confronti nelle urne siano seri e diretti tra gli attori in campo, tra i più o meno aspiranti leader di quello che nella Penisola Sorrentina è tramontata sin dai tempi della prima repubblica: cioè l’organizzazione e gestione partitica sovraccomunale del consenso e delle pubbliche amministrazioni da parte di personaggi in grado di essere realmente rappresentativi di un territorio e di sapersi spendere su altri livelli istituzionali.

E poi lasciatecela dire tutta: certi accoppiamenti, come quello di Sagristani con de Magistris, sono tanto innaturali da poterli considerare già di fatto esauriti e non è un caso che lo stesso Sindaco di Sant’Agnello, pur avendo disertato la convention di Villa Fondi con De Luca, si visto in prima fila a fianco del Governatore quando questi ha visitato l’Ospedale di Sorrento. Come non dargli torto, a lui e agli altri: si tratta pur sempre del Presidente della Regione Campania, fresco di nomina a commissario della sanità, e pertanto un soggetto istituzionale di tutto rispetto per qualunque primo cittadino consapevole di ciò che rappresenta. Se a ciò aggiungiamo che anche il suo principale oppositore, l’ex sindaco e oggi consigliere Gian Michele Orlando, era altrettanto schierato a sostegno del NO, allora si comprende bene come non si possa usare l’esito referendario per descrivere e scrivere un’altra storia della politica peninsulare alla luce del referendum. Andate in pace!

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