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Perchè Sagristani bacchetta gli altri Sindaci? Nel mirino ci sono Tito e Iaccarino

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Pietro Sagristani
Pietro Sagristani

Ci ha pensato Salvatore Dare di Metropolis a gettare benzina sul fuocherello che da mesi covava tra le ceneri aspettando solo l’occasione propizia per ravvivarsi e restituire al sindaco di Sant’Agnello, Piergiorgio Sagristani, un protagonismo comprensoriale sin qui mortificato soprattutto da Giuseppe Tito e Vincenzo Iaccarino, ma anche da Andrea Buonocore sindaco di Vico Equense il cui peso politico specifico comunque imbarazza Sagristani nell’intessitura delle tela del consenso intercomunale.

C. Accardi, L. de Magistris, P, Sagristani
C. Accardi, L. de Magistris, P, Sagristani

La sua solida alleanza con Giuseppe Cuomo, secondo opinione largamente diffusa in Costiera, si fonda sulla mancanza di spirito di competitività del Sindaco di Sorrento, frutto di un carattere e soprattutto di una scarsa personalità politica che evidentemente avrà avuto pure le sue buone ragioni per mostrarsi sempre accondiscendente con l’alleato della prima ora che l’ha sostenuto anche a Sorrento nella condivisa ostilità nei riguardi di Marco Fiorentino. Anzi Cuomo ha saputo sfruttare l’esuberante personalità del collega per consolidare il proprio potere a Sorrento con la prospettiva di ricambiargli sostegno in una possibile competizione elettorale politica.

Lorenzo Balduccelli
Lorenzo Balduccelli

Per quanto riguarda Lorenzo Balduccelli, sindaco di Massa Lubrense, Sagristani l’ha sempre ascritto d’ufficio tra i suoi fedelissimi della prima ora e l’ha sostenuto nello scontro con l’ex sindaco Leone Gargiulo e col suo successore Lello Staiano proprio con l’intento di riuscire ad issare anche sul Municipio lubrense la propria bandierina come non gli era riuscito di fare con Gargiulo. Circostanze che lascerebbero intendere l’esistenza di un solido asse a treMassa Sorrento e Sant’Agnello – con Sagristani nei panni del leader.

V. Iaccarino, G. Cuomo e G. Tito
V. Iaccarino, G. Cuomo e G. Tito

Giuseppe Tito, sindaco di Meta e consigliere metropolitano, è da lui considerato un diretto concorrente per un’eventuale candidatura alle politiche per cui Sagristani ha deciso di muoversi su un doppio fronte con l’obviettivo di contenerne l’azione e sbarrarne l’ascesa: per prima cosa si è legato al Sindaco della Città Metropolitana di Napoli Luigi de Magistris, notoriamente avversario del PD, per diventarne un riferimento peninsulare nella prospettiva di una possibile candidatura alle elezioni politiche con DEMA (il soggetto politico del Sindaco partenopeo), costruendosi un legame diretto che gli consente di bypassare Tito per quanto concerne le sue relazioni con il livello metropolitano; in secondo luogo è deciso nel tenere costantemente nel mirino il sindaco di Piano di Sorrento, Vincenzo Iaccarino, il cui attivismo e protagonismo politico-amministrativo gli creano non pochi imbarazzi e anche qualche ostacolo vista anche l’indisponibilità di Iaccarino di adeguarsi al gioco dell’ “io sono il numero uno e voi non contate un c…!“.

Andrea Buonocore e Mario Casillo
Andrea Buonocore e Mario Casillo
De Luca Iaccarino
De Luca e Iaccarino

Su Vico Equense il peso di Sagristani è praticamente inconsistente dovendo fare i conti non solo con un sindaco come Buonocore che non è certo l’ultimo arrivato sulla scena amministrativa, ma anche con il suo predecessore Gennaro Cinque che è una vera e propria macina elettorale senza la quale non si va da nessuna parte. La vittoria del No al referendum è stato un assist prezioso per riaffermare, con l’abilità che oggettivamente lo contraddistingue, il suo essere in sintonia con gli umori del Paese rispetto ai Colleghi che invece hanno scelto di rispondere alle sollecitazioni del Presidente De Luca. Salvo poi ritagliarsi comunque uno spazio di presenza a fianco del Governatore quando questi ha fatto visita all’Ospedale di Sorrento nella stessa giornata della kermesse a Villa Fondi.

Il no-comment di Iaccarino alle domande del giornalista di Metropolis che gli chiedeva un giudizio sulle dichiarazioni di Sagristani è eloquente perchè nasconde qualcosa di più della semplice rinuncia a polemizzare per non esarcerbare gli animi in un momento comunque delicato nelle relazioni tra le Amministrazioni locali in merito ai nuovi assetti del Piano Sociale di Zona. Anche qui il pressing di Sagristani diretto a salvaguardare gli equilibri esistenti si è tramutato nel tentativo di infliggere uno smacco a Iaccarino che però non ha esistato a rappresentargli l’inopportunità di certe “invasioni di campo“. Ma questa è una storia tutta ancora da scrivere perchè sul PSZ o sulla costituenda Azienda intercomunale si gioca una partita molto più complessa e nella quale convivono e si agitano molteplici interessi nella conservazione di certi equilibri su cui si regge l’attuale sistema politico peninsulare e non solo quello!

Un commento

  • Filippiello

    Non cedete sul Piano sociale di Zona , non lasciatevi fregare, avete fatto bene a spostare il funzionario a Piano. Seguite i consigli di Rosario Fiorentino che sa tutto sulle vicende del Piano sociale una macchina clientelare formidabile con gare di appalto miliardarie su cui in passato si è indagato.

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