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Sul caso della Sonrisa di Don Antonio Polese interviene l’ing. Antonio Elefante

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Don Antonio Polese con Elefante
Don Antonio Polese con Antonio Elefante

Con un post pubblicato sul suo profilo facebook l’ing. Antonio Elefante prova a fare chiarezza sul sequestro della “Sonrisa” a Sant’Antonio Abate, il gande castello diretto da Don Antonio Polese e famiglia diventato celebre per le trasmissioni televisive su Real Time che dedica un programma di grande successo alle feste, soprattutto matrimoni, ospitate nel castello. La scorsa settimana le cronache si erano interessate di don Antonio Polese per il suo improvviso ricovero all’Ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia per problemi cardiaci che l’hanno condotto fino in rianimazione da cui poi è stato dimesso iscenendo un bel siparietto con primario di Rianimazione Dott. Nello De Nicola.

Passa qualche giorno e il Tribunale di Torre Annunziata condanna la proprietà (moglie e fratello di Don Antonio) per lottizzazione abusiva lasciando prospettare il sequestro dlel’immobile. Insomma la fine de La Sonrisa. L’Ing. Antonio Elefante, tecnico e anche amico dei Polese, è intervenuto sull’aspetto legale e tecnico della vicenda con un post sicuramente meritevole di approfondimento.

Cari amici vi racconto una delle tante idiozie italiane. Ho letto sui giornali della sentenza penale che riguarda il complesso della “SONRISA” ed in particolare l’uso di termini del tipo “arrestati” ed altri ancora “confiscato”. Conoscendo molto bene la questione specifica Vi dico la mia! Vi dico cosa penso al riguardo! Un vero fallimento per la giustizia!
LA SONRISA è stata costruita completamente abusiva a partire dagli anni 1980 e non vi è un solo centimetro quadrato che sia stato edificato legittimamente! Per cui non vi è spazio ad alcuna giustificazione. Nel mentre all’intorno si realizzavano vere e proprie lottizzazioni abusive compresa la Curia, la SONRISA costruiva un complesso produttivo che oggi da lavoro a circa 100 persone.
Nessuna morale e nessuna giustificazione né per il Comune, che ha tollerato e consentito la costruzione di questa imponente costruzione e né per la giustizia che non è mai intervenuta penalmente a fermare la edificazione. Nessuna giustificazione per nessuno!

Nonostante siano passati, al piu tardi, oltre 36 anni dalla prima costruzione e, al piu presto, oltre 15 anni dall’ultima, la giustizia con un colpo di coda prova a dare un segno della sua esistenza. Nel frattempo che i signori della SONRISA edificavano, lo Stato ha prodotto almeno tre leggi di sanatoria (la 47/85 la 724/94 e la 32672003) consentendo a molti, e anche a questi signori della SONRISA, di regolarizzare quanto costruito. Allora questi colgono la occasione per legittimarsi e presentano le domande. Alcune di queste vengono accolte ( ben tre concessioni in sanatoria) ed altre pendono in attesa di essere esaminate. Sorprendentemente ad oltre 15 anni dall’ultimo abuso la procura avvia una indagine e contesta non più l’abuso edilizio ordinario ma l’abuso edilizio di lottizzazione.

Vi spiego perchè !
Intanto, è molto difficile capire la differenza esistente tra l’abuso edilizio ordinario e quello che comporta lottizzazione , dal momento che la norma (art.30 DPR 380/2001) ha un contenuto del tutto ermetico! E’ tanto ermetica la sua scrittura da obbligare ancora oggi la giurisprudenza a dare interpretazione di quale sia la differenza. Ma su questo equivoco i P.M. ci fanno gioco allorquando vogliono imprimere una azione , oltre che inquisitoria anche immediatamente punitiva e ai giudici, quando sono convinti che l’azione penale sia del tutto effimera perchè il reato destinato a restare impunito per prescrizione. Oggi vi è stata la sentenza di primo grado ma non vi sarà certamente tempo per celebrare un processo di appello entro i termini.
Infatti, sia il reato edilizio semplice che il reato di lottizzazione abusiva si prescrivono entro 5 anni (7,5 anni in zona sottoposta a vincolo paesistico) ma tra le due sentenze di condanna esiste una sostanziale differenza. Con la sentenza di condanna per lottizzazione abusiva il giudice, oltre all’arresto, ordina anche la confisca del bene. Ma quel che piu rileva è che la confisca, che sarebbe una pena accessoria, si applica anche quando interviene una sentenza di assoluzione per intervenuta prescrizione (ovvero decorso il termine dei 5 anni o 7,5 anni).  Per cui il decorso del termine non rileva e la confisca si applica lo stesso e gli imputati non possono fare affidamento sul decorso del tempo.
Per cui, anche se il reato di lottizzazione (sic!) contestato alla SONRISA si è prescritto o si prescriverà senza ombra di dubbio, resta la punizione della confisca. Quindi, capirete quanto sia importante per il P.M. e per il giudice ( che sono consapevoli che l’azione penale ordinaria è destinata a fallire ancor prima di cominciare perchè i processi in Italia non arrivano mai a conclusione nei tempi ordinari) andare a contestare anche le piu fantasiose ipotesi di lottizzazione all’interno di una ermetica, indecifrabile, e incostituzionale scrittura della definizione di lottizzazione abusiva. Ma il bello deve ancora arrivare!
Lo stato Italiano è stato già più volte condannato dalla Corte Europea sulla vicenda della lottizzazione ed, in particolare, della confisca che segue anche quando il reato viene dichiarato estinto per intervenuta prescrizione. Per cui, a seguito delle condanne della UE i giudici italiani avrebbero dovuto adeguarsi al giudicato. Ma il bello deve ancora venire !
I giudici Italiani non si sono adeguati. La Cassazione in primis ha costruito un dubbio di legittimità Costituzionale sulla obbligatorietà dell’adeguamento al giudicato della UE e rimesso il giudizio alla Consulta. Poi la Corte Costituzionale ha sentenziato che non vi sarebbe tale obbligatorietà dal momento che la giurisprudenza della UE non sarebbe ancora consolidata e, quindi, i giudici possono fare quello che vogliono (piu o meno). Ma il bello deve ancora venire!

A settembre del 2015 lo Stato Italiano è stato chiamato a giudizio davanti alla Gran Chambre (grande Camera Europea) per questo suo attegiamento di negatività rispetto all’obbligo di adeguamento e i giudici europei hanno chiaramente storto il naso davanti alla difesa dell’Italia. A giorni si aspetta la sentenza della Gran Chambre che dovrebbe essere, senza ombra di dubbio, di condanna definitiva dell’Italia ad adeguare le proprie sentenze al giudicato della UE. Ovvero la confisca non potrà mai più seguire ad una sentenza di assoluzione per intervenuta prescrizione. La giustizia italiana è un altro grande circo equestre! Allora volete sapere come finirà !
State sereni! Alla SONRISA nessuno verrà arrestato. Il reato si prescriverà e nessuno verrà condannato. Nessuna confisca per la SONRISA. Nessun ordine di demolizione, perchè tanto la SONRISA ha le concessioni in sanatoria e il PUC prevede pacificamente l’intervento realizzato. Sarà una inutile esercitazione. Sarà un pessimo esempio di giustizia negata.

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