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Meta, Tito nel mirino anche di Susanna Barba: “ci mancava solo l’idea dell’esercito…”

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Susanna avv. Barba
Susanna avv. Barba

META – La paventata chiusura della fermata della Circumvesuviana nei fine settimana e nei festivi infrasettimanali per contrastare l’arrivo dei pendolari del mare che nell’ultimo fine settimana si sono resi protagonisti di due aggressioni (delle quali una con due feriti da arma da taglio) sta sollevando una serie di polemiche fra i pro e i contro la decisione del Sindaco. Il quale nel frattempo da un lato ha definito una “provocazione” l’idea di chiudere la Circum, ma dall’altro è giunto a ipotizzare addirittura l’intervento dell’Esercito per contrastare gli episodi di criminalità connessi all’arrivo dei pendolari o, come sono stati definiti, dei barbari della domenica. Le reazioni all’annuncio di Tito non si sono fatte attendere, tra i pro e i contrari, lasciando emergere varie sfumature che evidenziano come il problema non sia di facile soluzione e che di chiudere la Circum a Meta neanche se ne parla come ha evidenziato Umberto De Gregorio presidente dell’EAV.

Paolo Trapani
Paolo Trapani

Dopo il duro affondo del Segretario cittadino del PD Paolo Trapani che certamente non le ha mandate a dire al Sindaco del suo stesso partito sulla fantasiosa idea partorita, si registra l’intervento di un altro avversario politico del Sindaco, l’avvocato Susanna Barba, ex assessore di Tito e da questi espulsa dalla Giunta per evidente incompatibilità “…perché io non avevo e non ho un atteggiamento accondiscendente nei riguardi del Sindaco che vuole tutti allineati al pensiero unico, cioè al suo”, commenta l’agguerrita Consigliera determinata a contrastare l’opera del primo cittadino.
“Ho letto addirittura che Tito invoca l’intervento dell’Esercito e, francamente, questo mi sembra davvero troppo perché in questo modo fa passare l’idea di una Meta assediata dalla delinquenza con un pesantissimo effetto negativo sull’immagine della città e sul turismo… Questo proprio non ce lo meritiamo e il Sindaco piuttosto che atteggiarsi a sceriffo su un tema così delicato e dalle tante implicazioni sarebbe il caso si confrontasse con tutta l’Amministrazione, opposizione inclusa, senza fare proclami e relative marce in dietro al solo scopo di cavalcare l’onda emotiva e passare per un decisionista pronto a qualsiasi cosa! Ma lo sa Tito che ci sono leggi, ci sono regolamenti, ci sono contesti nei quali l’Amministratore pubblico deve agire in punto di diritto e tutelando tutti gli interessi? Mi sembra invece un Sindaco padrone del Comune e della Città dove o si fa come dice lui o si diventa suoi avversari, anzi nemici. Il mio auspicio che si ritorni a ragionare e che anche il richiamo del suo Partito serva a riportarlo con i piedi per terra per affrontare i problemi col piglio giusto, ma nel modo corretto che compete a un amministratore. Noi anche come oppositori non potremmo che fare la nostra parte e dare un contributo costruttivo purché si agisca correttamente e senza fantasiose o ridicole trovate”.

pd logoSenza peli sulla lingua e contrario all’annuncio di Tito si era già espresso domenica sera anche il segretario del PD di Meta, Paolo Trapani, il partito del sindaco che ha evidenziato come l’idea di chiudere la fermata sia in linea con la scelta di Tito di apparire come un protagonista-interventista cavalcando gli umori della gente e prescindendo da un approccio più scientifico e programmatorio dell’azione amministrativa. Trapani non ha risparmiato le critiche al suo Sindaco richiamando recenti esempi di “…interventi anche clamorosi di cui è stato protagonista nei panni di un consumato attore che non esita ad agire in prima persona anche con rischio personale, ma sempre con spirito esibizionistico…”. Al Segretario del PD non va chiaramente giù il modo di fare di Tito “…perché ne risulta completamente stravolta la figura e il ruolo del sindaco a svantaggio di un’azione amministrativa considerata deficitaria e in qualche caso non in linea con i reali interessi della cittadina”. Ma Tito è fatto così, si autodefinisce sindaco del popolo in nome del quale è pronto a fare qualunque impresa e ad affrontare qualsiasi avversario. Anche qui Trapani è scettico e per tentare di riportare il Sindaco nell’alveo di un atteggiamento più istituzionale da mesi sta tentando di far costituire in consiglio un gruppo degli eletti iscritti al PD, tentativo sin qui abortito mentre all’orizzonte non sembrano esserci prospettive diverse da una resa dei conti tra i due big del PD metese che sembrano incapaci di poter coabitare sotto lo stesso tetto.

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