A proposito di rifiuti e di contravvenzioni europee e non solo…
C’è una notizia “snobbata” da gran parte dei media nazionali (probabilmente perchè assolutamente scomoda per la politica) e riguarda la multa di 80 milioni di euro inflitta all’Italia dall’Unione Europea per la mancata bonifica delle discariche in Italia. Soltanto “Il Fatto Quotidiano” dedica un ampio e dettagliato servizio all’argomento che, nel giorno in cui gli Italiani si accingono a versare nelle casse dello Stato oltre 51 mld di euro per tasse, merita evidenza e soprattutto riflessione perchè ci permette di comprendere come lo Stato non faccia il proprio dovere e nello stesso tempo impieghi i soldi dei contribuenti per pagare le proprie colpe. C’è però una novità e riguarda l’iniziativa assunta dalla Corte dei Conti di aprire un fascicolo per “danno erariale” nei confronti delle Amministrazioni e degli Amministratori inadempienti col rischio, per loro, di dover pagare di tasca propria questo denaro che, fino a quando non sarà risolto il problema, dovrà essere sborsato dal nostro Paese con grave danno per tutti, ivi inclusa la beffa della mancata risoluzione di questa emergenza ambientale.
La novità però consiste nello “scaricabarile” della responsabilità che si è messo in moto per sottrarsi ognuno alle proprie responsabilità, tanto di più quando incombe il serio rischio che qualcuno dovrà pagarle queste multe visto che l’UE non fa sconti. Scopriamo così che sono 218 le discariche non conformi alle direttive UE e che dal 2014 la multa di 40 mln di euro ogni sei mesi va pagata per i ritardi con cui l’Italia affronta il problema. Ovviamente il Sud presenta le maggiori criticità e, guarda caso, la Campania detiene il record con ben 50 discariche abusive. Altro che terra dei fuochi… Che cosa sta praticamente succedendo? Il Governo non può non pagare la multa e tutte quelle che verranno per cui svolge la funzione di “anticipatore di cassa” per poi addebitare alle singole Regioni il competente rateo. Fatti un po’ di calcoli per ogni discarica la multa è pari a 200mila euro per cui in Campania, per ogni anno di ritardo, si devono sborsare la bellezza di 10mln di euro.
La Regione, a sua volta, intende fare la stessa cosa: rimborsare le multe allo Stato – che intanto sta procedendo attraverso il Ministero delle Finanze all’audizione dei dirigenti regionali responsabili del settore – e rivalersi sui Comuni inadempienti che, a questo punto, si ritroveranno in mano la patata bollente delle multe che dovranno pagare per cercare di sottrarsi all’addebito di responsabilità contabile da parte della Corte dei Conti. Il problema però non si risolve in questo modo perchè anche pagando restano le responsabilità in capo a chi non ha assunto le determinazioni per rimuovere un problema tanto scottante. Come si risolverà la questione se non a danno delle già maltrattate casse regionali e, inevitabilmente, dei contribuenti? I quali, per la verità, ben poco possono fare per sottrarsi a un eventuale prelievo tributario forzoso e probabilmente mascherato con cui si cercherà di fronteggiare la situazione. Il pozzo nero rappresentato dalla spesa per i rifiuti, in Campania come nel resto d’Italia, svuota le casse pubbliche e quelle dei cittadini mentre impingua quelle della malapolitica collusa col malaffare che da sempre gestiscono questo grande business! Ora però che i Sindaci rischiano di pagare in prima persona per quest’inerzia amministrativa è probabile che qualcosa possa finalmente muoversi e che non debbano essere sempre e solo i contribuenti a pagare pegno per colpe altrui in un disastro ambientale senza eguali, soprattutto in Campania.