Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia,  Piano di Sorrento

Elezioni a Piano, i commenti dei fratelli Giancarlo e Fabrizio d’Esposito

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Giancarlo d'Esposito
Giancarlo d’Esposito

Fabrizio d'Esposito
Fabrizio d’Esposito

Nella prima domenica di campagna elettorale (ieri sono state presentate le liste) registriamo i commenti di due familiari protagonisti delle vicende politiche pianesi. Il primo è Giancarlo d’Esposito, ex consigliere di maggioranza nella prima consiliatura di Giovanni Ruggiero: il secondo è il fratello, Fabrizio d’Esposito, firma di pregio de “Il Fatto Quotidiano“. Giancarlo ha pubblicato sulla sua pagina Facebook il post che segue, mentre Fabrizio è intervenuto sul tema lasciandosi ospitare sul profilo del blog della moglie Elena in quanto non ne dispone di uno suo.

Leggiamo i due interventi dedicati all’esito di questa vigilia elettorale che tante sorprese ha riservato e riserverà.

Giovanni Ruggiero
Giovanni Ruggiero

Giancarlo d’Esposito: “Come ampiamente previsto da me una settimana fa (scusate l’autocitazione, non è mia abitudine ma è doverosa), Vincenzo Iaccarino sarà il prossimo sindaco di Piano di Sorrento e gli faccio il mio in bocca al lupo da amico, paziente e persona leale. In questo momento però, ritengo doveroso ringraziare pubblicamente e mandare un pensiero affettuoso a Giovanni Ruggiero, sindaco uscente. Ora in tanti scenderanno dal suo carro e lo additeranno come colpevole di tutti i mali del mondo ma le sue spalle larghe lo aiuteranno a sopportare anche questa. Qualcuno di noi, compreso chi scrive, lo ha sempre chiamato “il mio sindaco“, percorsi umani e amministrativi non si rinnegano e restano dentro ognuno di noi. Caro Giovanni, Pietro Nenni diceva che in politica non esistono sentimenti nè risentimenti e forse questo mi ha penalizzato, almeno per i primi, i secondi non mi appartengono. Ti auguro una buona vita Giovanni Ruggiero, per te e i tuoi cari. Giancarlo, operaio della prima ora.

Vincenzo Sindaco
Vincenzo Iaccarino

Fabrizio d’Esposito: “Caro Giancarlo, capisco l’emotività e la gratitudine, ma sei stato proprio tu a coniare un’acuta definizione per il vuoto politico di Piano: ateismo civico. E il responsabile principale di questo ateismo è stato proprio il sindaco uscente, che merita uno zero spaccato in tattica e strategia, a differenza del futuro sindaco che è stato bravissimo a rimanere coerente con la sua posizione iniziale. Da cultore dell’arte della guerra politica dalemiana, osservo, Iaccarino ha fatto la mossa del cavallo pur rimanendo immobile e alla fine ha incassato un risultato storico, una mossa di genio che ha sfruttato le miserie e le rivalità degli altri.
Tu citi Nenni, gigante antico della Primissima repubblica. Ebbene, nella Prima repubblica esistevano i partiti e un partito non avrebbe mai consentito un simile sfascio. Un leader vero avrebbe potuto gestire la sua successione in tanti modi. Non solo. L’esperienza della Seconda Repubblica insegna che è finita l’epoca delle trattative al chiuso nelle stanze, un leader avrebbe potuto individuare per tempo un processo democratico trasparente per selezionare il successore (vogliamo dire le primarie?). L’unica grande nota positiva è vedere dissolto un gruppo di potere democristiano, professionisti della politica, andarsene a casa, un gruppo nato dalla sconfitta del 1993. Post scriputm: noto con grande piacere il ritorno, seppur su fronti diversi, di amici come Raffaele Esposito e Mario Russo, per talento ed esperienza politica una spanna sugli altri”.

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