Diario Politico©Raffaele Lauro,  Sorrento

Troppi sott’inchiesta, Cuomo pensi alla Città e nomini una giunta tecnica

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Aprea Raffaele
Aprea Raffaele

Giuseppe Cuomo
Giuseppe Cuomo

Per il Sindaco Giuseppe Cuomo, per la sua Giunta e per tutta la maggioranza la “settimana di passione” è iniziata un po’ in anticipo rispetto alla ricorrenza religiosa. Come questa però è scandita da colpi duri a digerirsi e che aprono altre ferite, laceranti, dando l’immagine di un’Amministrazione allo sbando che quasi senza accorgersene si è ritrovata al cospetto del proprio operato e  a doverne dar conto non agli elettori, ma alla Magistratura. Oggi ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Assessore Raffaele Apreda che una decina di giorni fa era rimasto coinvolto in un’inchiesta su presunte mazzette al cimitero.

Apreda, come suo solito, ha scelto Facebook per dare l’annuncio, per rivendicare la propria estraneità ai fatti contestatigli e anche per lanciare un dardo avvelenato nei confronti di chi, a suo dire, in questo momento starebbe godendo delle disgrazie che l’hanno colpito: “aspetto sulla riva del fiume…”. Che cosa ha scritto: “Cari amici, dopo qualche giorno di riflessione stamane ho presentato al Sindaco le mie dimissioni dalla carica di Assessore della Città di Sorrento. Le indagini in corso sul mio conto riguardano reati di una gravità inaudita quali la corruzione e la concussione, reati a cui sono naturalmente e assolutamente estraneo. Tuttavia, per il rispetto che ho da sempre per le istituzioni tutte, comprese quelle inquirenti per cui nutro rispetto e fiducia, per il rispetto che ho per i cittadini che mi votano reiteratamente da anni, per il rispetto che ho per il Sindaco e l’Amministrazione tutta unito il tutto alla primaria necessità di salvaguardia della mia famiglia ho preso questa dolorosa decisione che farà felici coloro (i soliti noti) che già da un pò hanno innescato un meccanismo di denigrazione della mia persona. Ma, come ho detto nel post precedente, sono sulla riva del fiume e attendo”.

Dal canto suo il Sindaco: “Esprimo il mio più profondo rammarico, a nome dell’amministrazione comunale, per la decisione di Raffaele Apreda di rassegnare le dimissioni dalla giunta. Confermo la mia piena fiducia nella sua condotta, sempre improntata al rispetto del suo ruolo istituzionale, alla trasparenza del suo operato e all’impegno nei confronti della comunità. Comprendo, inoltre, le ragioni della scelta di Apreda, dettate principalmente dalla condivisibile volontà di salvaguardare la serenità della sua famiglia e dei suoi cari. Resto fiducioso nel lavoro della magistratura che, sono certo, chiarirà in tempi rapidi la sua posizione. Ringraziandolo del lavoro svolto fino ad oggi spero che, una volta caduta ogni accusa, possa tornare ad offrire il suo prezioso contributo alla città”.

Mario Gargiulo
Mario Gargiulo

Quella di oggi, però, non è stata solo la giornata delle dimissioni di Apreda perchè un altro fulmine si è abbattutto sull’Amministrazione a causa di un’altra indagine della Procura che ha recapitato una decina di avvisi di garanzia uno dei quali a un altro big della Giunta-Cuomo, l’Assessore Mario Gargiulo. Si trattarebbe delle autorizzazioni rilasciate al gestore di un locale a Sorrento per il quale sono indagati, fra gli altri, alcuni componenti della commissione comunale per lo spettacolo, un dirigente comunale e altre persone. E’ l’inizio, come si mormora in diversi ambienti, di un vero e proprio tsunami giudiziario in grado di mandare gambe all’aria l’Amministrazione? Bisogna attendere gli sviluppi legati alla chiusura di diverse indagini per inquadrare la situazione.

Dato per scontato che, fino a prova contraria, vale il principio di innocenza per chiunque è coinvolto in casi giudiziari, non bisogna sottrarsi a una considerazione di natura politica visto che trattasi, come ha dichiarato lo stesso Apreda e come trapela dagli ambienti giudiziari, di imputazioni di assoluta gravità. Al di là delle responsabilità reali o presunte e delle dichiarazioni di solidarietà, il Sindaco che ha sempre definito la sua un’amministrazione trasparente ha il dovere politico di porsi una serie di domande sul perchè stia succedendo questo terremoto che, sicuramente, non è solo frutto di denunce o di corvi, ma la conseguenza di un’attività investigativa che tocca questioni che peraltro non sono quasi mai risaltate nel dibatitto politico o sui media. E’ quindi evidente che più di qualcosa non funziona e che il Primo Cittadino deve affrontare questa crisi sul piano politico con l’obiettivo, a questo punto primario, di separare i destini individuali di assessori, consiglieri e funzionari da quelli prioritari dell’interesse pubblico. E la strada per farlo è una sola!

Infatti che cosa abbiano effettivamente in mano gli inquirenti nelle diverse inchieste penali, amministrative e contabili (non dimentichiamo le inchieste promosse dalla Corte dei Conti e affidate alla GdF) non è assolutamente chiaro, ma se ne possono immaginare le conseguenze devastanti sulla credibilità, oltre che sull’operatività, di quest’amministrazione. Qualcuno addentro ai fatti parla di un coperchio appena alzato su una pentola in forte ebollizione: il che significa che sotto la lente della Magistratura è finito un intero sistema che ha dimostrato di avere un forte potere di controllo sul Palazzo e sul Paese. Per questo la decisione di Apreda, visto il tenore dell’indagine che lo riguarda, è oggettivamente apparsa tardiva e non può escludersi che potrebbe essere maturata anche a seguito di nuovi fatti scaturiti dalla perquisizione e dagli sviluppi che ne sono conseguiti.

L’aver conservato tutte le deleghe assessoriali, anche quelle nei settori oggetto d’indagine, è risultato inopportuno sul piano politico e giudiziario. Visti i capi di imputazione rivelati dallo stesso Apreda sicuramente più utile, anche per lui, sarebbe stata la decisione di rassegnare immediatamente le dimissioni proprio per le ragioni che ha spiegato su facebook. Il coinvolgimento di Mario Gargiulo in un’altra inchiesta, e con lui di una pluralità di altri soggetti pubblici e privati, tocca un altro big dell’Amministrazione e mette oggettivamente il Sindaco innanzi a un bivio: arroccarsi in una difesa a prescindere dei suoi uomini e del loro operato per tentare di resistere all’ondata giudiziaria che, come sembra, è solo all’inizio; oppure compiere un atto di trasparenza e di rispetto verso la Città: dimissionare l’intero esecutivo e nominarne uno ex novo, meglio se tecnico e completamente estraneo alla politica, in grado di affrontare la crisi e soprattutto di garantire la governabilità in attesa degli esiti delle inchieste.

In questo senso anche l’esperienza della vice sindaca Cancellieri può tornare utile anche se oggettivamente va riconosciuto che il suo inserimento nell’esecutivo fino a oggi non ha dato alcun segno di novità e non è stato percepito come un cambio di passo o un’inversione di rotta rispetto alla prima consiliatura visto che tutto ha continuato a funzionare come prima! Una nuova Giunta tecnica può essere la risposta autorevole e la soluzione più utile e salvifica per la Città di Sorrento e per la sua immagine internazionale, rispettosa delle persone e del lavoro degli inquirenti. Cuomo ha il potere di farlo…ne abbia il coraggio!

2 commenti

  • giovanni

    Analisi assolutamente condivisibile, la situazione è critica e il Sindaco ha l’obbligo di dare un segnale al paese che sta vivendo con grande disorientamento questi accadimenti

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