Due pesi e due misure…
L’episodio di bullismo verificatosi alla Scuola Media “Amalfi-Massa” di Piano di Sorrento avrebbe dovuto suscitare un moto di indignazione che la politica e una falsa concezione di perbenismo hanno invece soffocato con l’intento di rimuovere l’accaduto, addirittura negandolo e confinandolo nell’area ambigua, ma soprattutto comoda, della polemica politica. Per la verità, va detto, di strumentalizzazioni politiche non se ne sono viste e non si trovano tracce! Perchè allora ne dobbiamo discutere? Per dar voce a un moto di indignazione soffocata che, in assenza degli attori principali, non può che esprimersi attraverso la stampa. In secondo luogo per la semplice ragione che quanto è accaduto (perchè è accaduto) richiede una riflessione e una sollecitazione utile ad abbattere questo muro di ipocrisia che sconfina nell’omertà mortificando la posizione di debolezza della vittima e della famiglia rispetto al sistema sociale ed educativo nel quale anche i responsabili della violenza hanno bisogno di attenzione e di aiuto.
La famiglia della ragazzina coinvolta in questa brutta storia ha scelto di non vergognarsi e di non rassegnarsi a negare l’incidente, tanto più per le conseguenze che da esso ne possono derivare sulla salute della piccola vittima come del resto hanno accertato i sanitari che in Ospedale hanno refertato il caso! Proprio in virtù di questi referti e degli accertamenti che ne sono conseguiti e che ne conseguiranno è possibile guardare in faccia alla realtà piuttosto che ipocritamente bearsi nel voler rinchiudere una comunità scolastica in un contesto virtuoso che non rispecchia, purtroppo, la realtà di quell’universo giovanile verso il quale le famiglie, la scuola e le istituzioni sono sempre in debito perchè il livello di attenzione e di cura che gli viene riservato è sempre superficiale, spesso insufficiente se non inadeguato. Poichè i nostri ragazzi sono parte integrante di un mondo globale che li vuole spettatori e a certe condizioni protagonisti di una realtà che spesso va oltre ogni immaginazione, più che preoccuparsi del “buon nome” della Scuola e del Comune c’è bisogno di elevare il livello di guardia consapevoli del fatto che i nostri giovanissimi consumano di tutto e di più e nella loro fragilità intellettuale sono esposti a qualunque insidia, a qualunque minaccia, a qualunque curiosità sentendosi ingenuamente pronti a imitare, a provare, a sperimentare con l’incoscienza della loro età.
La storia è venuta alla luce per le implicazioni di salute che ne sono derivate alla dodicenne che, di fronte alla difficoltà, ha dovuto svelare il disagio e il sopruso. Il suo coraggio e quella della mamma ci permettono di aprire uno squarcio su una realtà che vorremmo appartenesse soltanto ad altre realtà, a quelle più degradate e lontane da noi. Perchè parlare di bullismo a scopo didattico è sicuramente un’altra cosa dal doversi confrontare col problema reale ed assumere le decisioni che ne conseguono: in primis la Scuola, quindi l’Istituzione comunale che soprattutto in realtà tutto sommate piccole come quella di Piano di Sorrento o di un qualsiasi altro Comune peninsulare ha l’obbligo di fare la propria parte rinunciando alle convenienze senza responsabilità. Un primo risultato è stato quello di scoprire la situazione. Qualcun altro ha preso coraggio e sembra abbia deciso di svelare qualche altro episodio simile. Ben venga se serve a individuare un malessere e a contrastarlo in modo appropriato ed efficace che, sicuramente, non sono le passerelle e i convegni altisonanti.
E veniamo alle considerazioni politiche perche l’episodio ha coinciso con una discussione che è stata fatta nell’ultima adunanza del consiglio comunale e che non può essere sottaciuta proprio perchè spiega il senso del titolo di questo post: due pesi e due misure!
Interpellata dalla consigliera Anna Iaccarino, l’Assessore all’Istruzione Rossella Russo ha spiegato le ragioni per cui una donna che prestava servizio di accompagnamento ai bambini nell’ambito del trasporto scolastico affidato in gestione a una Cooperativa è stata praticamente licenziata a seguito di un evento che riportiamo per come è stato raccontato dall’Assessora. Il pulman sul quale viaggiano bambina e accompagnatrice è giunto alla fermata con 5 minuti di anticipo rispetto al solito e la piccola non ha trovato ad aspettarla la nonna, come avviene di consueto. Per questo l’accompagnatrice l’ha portata al Comando Vigili rifiutandosi, a detta della bambina, di fare prima una telefonata col cellulare alla nonna. Un comportamento disdicevole e severamente condannato, anche come mamma, dall’Assessora Russo che sulla base di questa dichiarazione (peraltro non comprovata da terzi a quanto è dato sapere) ha inoltrato rapporto alla Cooperativa che a sua volta ha licenziato la Signora. La quale per far valere i propri diritti ha dovuto far ricorso a un legale instaurando un contenzioso dal quale sono emerse una serie di presunte irregolarità anche nella retribuzione della dipendente che coinvolgono anche il Comune per quanto concerne la vigilanza sul corretto impiego delle risorse finanziarie erogate al gestore dei servizi per il loro espletamento. Anche su questo punto l’opinione della consigliera Iaccarino e quella dell’Assessora Russo divergono. Non è questa però la sede per approfondire la questione tecnica.
Piuttosto nello stesso consiglio comunale l’Assessora, a domanda del consigliere Vincenzo Iaccarino se fosse a conoscenza dell’episodio di bullismo accaduto alla scuola media, ha negato che fosse accaduto evidenziando di aver parlato con la Dirigente Scolastica quella stessa mattina e di non aver ricevuto alcuna notizia a riguardo. Il che potrebbe essere anche vero, anzi non c’è motivo di mettere in dubbio l’affermazione della Russo. Quello che è successo all’indomani, però, ha evidentemente indotto l’Assessora a doversi ricredere tanto che sabato sul settimanale Agorà si sono potute leggere le dichiarazioni della Russo che riferisce dell’episodio con una diversa classificazione dell’accaduto (incidente) mentre nel frattempo anche i Carabinieri oltre alla Dirigente si sono mossi per i necessari accertamenti. Con quale esito al momento non è dato ancora saperlo, così come la Dirigente Scolastica Mariarosara Sagliocco non si è pronunciata sulla vicenda.
I due pesi e le due misure riguardano vicende analoghe e l’atteggiamento dell’Assessora che legittima il licenziamento di una lavoratrice (con una roboante dichiarazione a difesa della minore) sulla base delle parole di una bambina cui conferisce massimo credito per la presunta indisponibilità dell’accompagnatrice a telefonare alla nonna (l’accompagnatrice si è attenuta a quanto prescritto dal regolamento: cioè in caso di assenza di familiari alla fermata del bus il minore viene accompagnato al Comando Vigili in attesa che sopraggiunga qualcuno a prelevarlo) mentre non dovrebbe dar credito all’altra bambina e ai suoi familiari per una vicenda davvero molto grave e che non può e non deve essere sottovalutata da parte di chiunque ha una responsabilità in questa storia. Sempre e solo per la tutela del minore, anzi dei minori che, ci sia consentito, viene prima di qualsiasi altro interesse!
Poichè il Sindaco Giovanni Ruggiero è un docente e anche un esperto che quotidianamente si confronta con tutti i tipi di disagi e problemi che riguardano l’universo giovanile, forse un pensiero, tra i tanti che pronuncia ad ogni utile occasione, farebbe bene a consegnarlo alla comunità politica cui sovrintende e a quella sociale e scolastica…Tanto per non far sentir sole le vittime e per scuotere certe coscienze da una comoda, ma dannosa indifferenza!
3 commenti
Linda
Ma vi lamentate sempre!
Del fatto che l’8 Marzo Piazza Cota cambierà nome e sarà dedicata alle Donne, non ne state parlando proprio!
Eppure sta un bel manifesto da una settimana…. vedete solo quello che volete voi!!! 😉
Pippo
ci sono vari tipi di omertà attualmente in atto su questa vicenda.
oltre a quella tra virgolette “comprensibile” dei diretti interessati (preside, professori, compagni, etc), magari giustificata formalmente dal fatto che parleranno nelle sedi opportune,
c’è l’omertà diffusa di chi non c’entra niente ma non commenta sui social perchè pare brutto, perchè sto fatto di per se mette in cattiva luce il ridente paesino della costiera. Un pò quello che accadde col fratello che sciolse il fratello nell’acido: su facebook silenzio di tomba.
Personalmente tendo a notare anche ciò che non succede, non solo su questa vicenda ma sempre, e questo mi apre gli occhi sulle differenze di atteggiamento che alcuni personaggi locali (non solo politici) hanno su fatti analoghi che però vengono trattati in modo radicalmente diverso a seconda di chi si tratta o di dove è accaduto, e allora mi chiedo “perchè”….
In questo caso specifico ad esempio, ho notato che il santone di via bagnulo che solo pochi giorni fa dal suo profilo facebook invocava “telecamere in tutte le scuole! telecamere in tutte le scuole!” in seguito alla vicenda dei bambini picchiati all’asilo a pisa, stranamente mo che i fatti avvengono al paese suo non ha scritto manco una virgola …. come mai?
e questo è uno che normalmente non si fa problemi a parlare apertemente contro il sistema…
tutto questo per dire meditate, gente. si comunica in tanti modi, notate anche le omissioni e chiedetevene il perchè. soprattutto ragionate sempre con la vostra testa. non vi fate condizionare e non mitizzate nessuno. perchè se no succede che potreste erroneamente concludere che “siccome il guru che solitamente pontifica su tutto non ne sta parlando, si vede che non è importante”.
Mara
il commento di Pippo mi ha fatto fare caso ad altri silenzi pesanti, e in primis mi viene in mente
“La storia di Mara”:
riempirono facebook con questo progetto, portato in tutte le scuole medie della penisola sorrentina per sensibilizzare contro la violenza, bla bla, tante foto, tanti video, tanti tag, ci fecero un attimo una canzone apposta, tutti uniti contro la violenza….
mo se vai nei profili dei promotori non trovi una parola su questo episodio.
Un altro silenzio assordante è quello della maestrina dalla penna rossa, che su tanti altri temi non le manda certo a dire, ma su questo fatto non ha proprio niente da dire, chissà perchè.
Il bello è che alcuni di questi soggetti così impegnati nella scuola o nel sociale, non fanno mistero di voler andare loro a rappresentare il nuovo sopra al comune.
Ma mo se oggi erano loro assessori alla scuola o sindaci, per noi comuni genitori di alunni della scuola media, che cambiava?! silenzio per silenzio, non capisco in cosa differiscono, e glielo chiederò quando prima o poi (a questo giro o al prossimo) mi verranno vicino a chiedere il voto.