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Massa Lubrense, la chiusura dell’Ufficio Postale a Sant’Agata mobilita la Città

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Lorenzo Balduccelli

MASSA LUBRENSE – L’annunciata chiusura dell’Ufficio Postale a Sant’Agato sui due Golfi ha mobilitato la Città e l’Amministrazione Comunale guidata da Lorenzo Balduccelli non è stata a guardare ed ha messo in atto una decisa iniziativa per tentare di scongiurare questa eventualità. Oggi il Sindaco ha annunciato un incontro a Roma, per il prossimo 6 aprile 2016, con i vertici di Poste Italiane presso il Ministero dello Sviluppo Economico. “La chiusura dell’Ufficio Postale di Sant’Agata è piovuto come un fulmine a ciel sereno, senza nessuna comunicazione ufficiale – spiega il Sindaco – Solo qualche giorno fa siamo stati contattati telefonicamente ed informati della imminiente chiusura dell’Ufficio. In tempi strettissimi abbiamo tentato una mediazione tra Poste Italiane e la proprietà dei locali. Subito abbiamo scritto a Roma e chiesto un incontro.

Presso il Ministero dello Sviluppo Economico illustreremo il disagio di quasi 5000 cittadini-utenti dell’ufficio postale che in estate aumentano notevolmente per la presenza di tante attività turistiche operanti in una zona strategica come Sant’Agata.
Al fine di alleviare le evidenti difficoltà di pensionati ed utenti ed in attesa di una soluzione definitiva della problematica – conclude Balducelli – entro la prossima settimana Poste Italiane attiverà un Ufficio Mobile con due sportelli pienamente operativi che sarà ubicato presso il Largo Ludovico da Casoria in pieno centro di Sant’Agata.

Sulla vicenda interviene anche l’Archeoclub di Massa

1“È incredibile, è come festeggiare un centenario con una bella cassa da morto! Sì, perché la prima foto datata 10/02/1917, a firma del direttore Don Nicola Persico, su carta intestata ‘Amministrazione delle poste e dei servizi elettrici’ ci suggerisce degli interessanti spunti di riflessione: primo, l’ufficio postale di S.Agata non fungeva da sola ‘ricevitoria postale‘ ma anche da ‘punto telegrafico ed elettrico‘, uno dei pochi in penisola; punto due, il direttore Don Nicola Persico, si era speso per la vendita di 15 biglietti di una lotteria ‘Pro combattenti‘ (nei locali che occupa oggi l’Archeoclub, comprese le altre ali dello stabile “Il Quartiere”, trovavano ricovero i veterani e i reduci della prima guerra mondiale); il documento testimonia di un tentativo di vendita di 15 biglietti, dei quali vengono restituiti 9 “pel tempo breve” avuto per sistemarli.
Chi era don Nicola?
2Oggi è pressoché sconosciuto, ma se cercate su internet immagini d’epoca di Massa Lubrense e della Penisola Sorrentina, troverete proprio le fotografie fatte dal direttore. Se sullo scaffale di casa avete il libro di Enzo De Martino Massa Lubrense nelle immagini delle cartoline d’epoca”, sappiate che tutte sono di don Niculino. Secondo la testimonianza della nostra cara Elisabetta Aversa, aveva tutta l’attrezzatura per fare fotografie, e per la sua anima da fotografo professionista, voleva che la luce fosse perfetta, che i chiaroscuri fossero quelli cercati, che il particolare rendesse quanto si aspettava: insomma, non era un tipo da selfie. Amante del nostro paese, cultore delle lettere, uomo di strada e di chiesa, don Nicola ha amministrato l’ufficio postale fino a quando questo si spostò di fianco al bar Centrale, come si vede nella foto n.2.
L’ultima foto, quella che raffigura l’auto postale nel momento dell’arrivo, come curiosamente riporta la didascalia, ci dice che l’ufficio postale in questione era all’ingresso del corso, quasi a testimoniarne il ruolo di primo piano che ebbe durante le due guerre mondiali.

3Il Banco di Napoli arriva tardi in Penisola, dopo la notissima Banca Popolare della Penisola Sorrentina di Tommaso Astarita: nonostante il primato deve condividerne il medesimo destino? Ci sembra davvero una nemesi da evitare: come dire, ripetere un errore ci sembra davvero intollerabile! L’ufficio postale di S.Agata ha una storia centenaria che dovrebbe essere valorizzata, magari integrata con i documenti che l’archivio comunale custodisce, non certo recidendola in nome di un principio economico che l’Archeoclub non è disposto ad accettare quale metro unico con cui prendere decisioni.
Si potrebbe rispondere alla direzione centrale su molti punti, attaccando la decisione con argomenti di scienza logistica, di microeconomia, così come di allocazione delle risorse su un territorio a densità disomogenea; noi preferiamo farlo da amanti del patrimonio culturale: l’ufficio postale di S.Agata è un pezzo di storia. Basterebbe questo… in un paese che sa cosa significa conservare la memoria.

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