Naspi e lavoratori stagionali, l’impegno di Rosario Fiorentino contro questa “indecenza”
di Rosario Fiorentino*
Auguri a tutti i lavoratori del turismo anche se l’anno 2015 ci ha dato brutte sorprese e, com’ è risaputo, senza risultati pur avendo fatto tanto per evitare il taglio previsto dalle legge istitutiva della Naspi. Nei giorni delle feste non c’è stato il “miracolo del Natale” per gli stagionali. Tante speranze si sono cancellate e tanti buoni propositi della Commissione Lavoro e del suo Presidente sono naufragati. Eppure non viene meno il desiderio, la passione e la tenacia nel proseguire la lotta e la mobilitazione pur sapendo che il cielo è buio e tempestoso e che la legge di stabilità non potrà affrontare i tanti problemi che ci portiamo indietro da un decennio e che ultimamente sembrano presentarsi a catinelle.
Tanto lavoro, tanto impegno nel sindacalismo di base, tanta mobilitazione legittima una domanda: come è stato possibile e perchè i risultati sono stati scarsi, se non del tutto insoddisfacenti? In realtà i nostri amici nel gruppo lavoratori stagionali insieme a tanti di noi protagonisti della rivolta culminata in Piazza Montecitorio, hanno cercato sempre di farci restare con i piedi per terra e con la testa sul collo e noi, nonostante ascoltassimo, creduloni abbiamo sperato e speriamo che alla fine del tunnel ci sarà la luce, il giorno, una nuova alba.
Intanto i soldi della Naspi arrivano a singhiozzo come quando ad un ammalato inseriscono l’ago nel braccio ed a gocce lentamente gli viene iniettato il medicinale. Questa è la nostra situazione. Tanti hanno trascorso Natale senza aver ricevuto i soldi della disoccupazione, pur se sono trascorsi 30, 60 e finanche 90 giorni e per ognuno si troverà la scusa per giustificare il ritardo. Se poi si chiama il numero verde per cercare di sollecitare, con garbo ti dicono che solo dopo 15 giorni puoi ritelefonare per avere la risposta.
I lavoratori stagionali del turismo e non solo che da settembre, ottobre e novembre 2015 pur avendo presentato la domanda per ottenere la Naspi fino a oggi non sannonulla. Stamane erano circa in 300, davanti alla sede Inps di Castellamare, a chiedere spiegazioni ed i motivi del ritardo. I termini che vengono usati dai funzionari Inps sono: “in trattazione”, oppure “trasferita alla sede”, ma della messa in liquidazione non se ne parla, anzi è un vero miraggio. Poi ci sta chi addebita la non chiusura della aspi, ma tanto per capirci anche se viene fatta l’Inps non la prende “in carico”, non accade nulla. A chi ha fatto la domanda il 7 ottobre 2015 se ne parla dopo il 31 gennaio se va tutto liscio. Insomma una vera e propria catastrofe per centinaia di famiglie che oltre ad aver decurtato il periodo di disoccupazione sono ancora oggi andare davanti all’Inps ad elemosinare un diritto che il Governo già ha tagliato alla faccia della equità e giustizia.
Siamo proprio ridotti male e sinceramente il silenzio dei patronati sindacali su questa vicenda la dice lunga sulla tutela dei diritti dei lavoratori e forse taluni ci tengono più a salvaguardare “l’orticello personale” che rispondere con determinazione alla richiesta del dipendente a ricevere l’indennità di disoccupazione in tempi certi. Ma forse la responsabilità è solo nostra se ci rivolgiamo a persone incapaci e inesperte o che non possono recarsi all’Inps perché senza delega o perchè non sono autorizzati svolgendo un’altra attività professionale. Alla fine a predere sono i lavoratori stagionali: per favore non cantate vittoria, il 2015 sarà ricordato come l’anno che ha tolto il diritto alla dignità e sopravvivenza a tante famiglie, ma ciò non interessa a nessuno che non vive in prima persona questa brutta storia chiamata Naspi. Da oggi per la Naspi alla sede Inps a C. Mare solo martedì e giovedì per 3 ore al giorno. Noi siamo in prima linea da sempre ed ogni giorno per sostenere la lotta degli stagionali.
* Responsabile provinciale CUB