Diario Politico©Raffaele Lauro,  Piano di Sorrento

La tela del ragno…

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ragnoPIANO DI SORRENTO – Oggi le cronache annunciano il raggiunto accordo per la candidatura a sindaco per le prossime amministrative tra Salvatore Cappiello e Rossella Russo. A meno di colpi di scena dell’ultimo minuto, sarà Cappiello il successore di Giovanni RuggieroCappiello viene considerato  il “ragno” della politica cittadina per la collaudata abilità con cui suole muoversi sul palcoscenico politico intessendo le tele indispensabili per imbrigliare amici e nemici e per realizzare i suoi progetti elettorali. Abilità di cui invece difetta la maggior parte degli altri protagonisti oggi sulla scena politica affondando le radici nella storia politico-amministrativa-familiare di Cappiello che inizia tra gli anni ’60 e ’70 col papà Antonino che è stato un vero protagonista della politica locale fino al passaggio di testimone nelle mani del figlio Salvatore.

Salvatore Cappiello
Salvatore Cappiello

Nominato segretario cittadino della DC a soli 18 anni,  subito è approdato in consiglio comunale dove siede ininterrottamente da 30 anni confermandosi erede legittimo della Cappiello dinasty che vanta una longevità amministrativa senza eguali rispetto ad altre storiche famiglie che per decenni hanno occupato un posto in Comune. Tranne che per la parentesi 1993-97, Cappiello ha sempre partecipato al governo della città alternando i ruoli di consigliere a quelli di capogruppo e soprattutto di assessore. Il suo esordio in politica risale agli anni ’90 nella stagione del crollo della DC rappresentata dalla triade dell’ex parlamentare Raffaele Russo, dall’ex sindaco Antonino Gargiulo e dall’ex consigliere provinciale Francesco Casa che insieme ad Antonino Cappiello hanno fatto la storia della politica scudocrociata non solo di Piano di Sorrento, ma dell’intera Penisola Sorrentina sotto l’egida del loro leader Antonio Gava e riuscendo a soffocare le ambizioni di avversari interni come l’avv. Nino Cuomo, ex sindaco di Sorrento, e di Armando De Rosa, ex assessore regionale alla sanità (marito della consigliera regionale Flora Beneduce, ndr).

Cappiello si distingue subito per l’intuito politico genetico trasmessogli dal padre che l’ha cresciuto al culto dell’impresa e a quello del Comune che, nel corso dei decenni, ha dato vita a una realtà imprenditoriale di successo nel settore dell’agroalimentare e del commercio delle uova, più recentemente ampliatasi a quello dell’ospitalità nel feudo dei Colli dei San Pietro dove la famiglia Cappiello ha realizzato un piccolo impero, frequentemente oggetto anche di controlli da parte delle forze dell’ordine per verifiche di legittimità urbanistica delle opere realizzate.

Il basso profilo politico osservato da Cappiello durante tutti questi anni è coerente con la filosofia paterna, cioè di chi predilige il ruolo del burattinaio a quello del burattino che sta sul placoscenico. A un certo punto perà anche il più esperto burattinaio non può tirarsi in dietro e, per non soccombere, deve decidersi a esibirsi in palcoscenico per restare sulla scena.

Geppino Russo
Geppino Russo

L’intuizione politica più signifcativa del Ragno è quella di offrire a uno storico nemico della propria famiglia – Geppino Russo – l’occasione di diventare sindaco al solo scopo di scongiurare il consolidamento alla guida della municipalità di un gruppo politico alternativo (quello dell’ex sindaco Nastro).  L’offerta a Russo di diventare sindaco col sostegno della giovane generazione democristiana pianese si trasforma nell’inizio del nuovo corso all’insegna della riscossa  degli eredi democristiani e qui Cappiello si inventa la candidatura di Giovanni Ruggiero, giovane promessa del Centro Parrocchiale San Michele, nella lista guidata da Russo che nel ’97 vince le elezioni decretando il ritorno in auge della vecchia-nuova DC. Quella di Ruggiero non è soltanto un’intuizione: piuttosto una strategia utile per conquistare il pieno controllo del Palazzo. Durante gli anni dell’Amministrazione-Russo Cappiello&Ruggiero perfezionano la loro strategia mettendo a dura prova la pazienza e la tenuta del Sindaco Russo che, caso quasi unico nella storia amministrativa italiana, decide di autosospendersi per “esaurimento politico” conquistandosi l’interesse delle cronache nazionali nel tentativo di riportare a più miti consigli il gruppo di Cappiello&Ruggiero che, in cambio di una “nuova pax“, chiedeva la testa dell’allora capo dell’UTC, l’ing. Antonio Elefante.

Antonio Elefante
Antonio Elefante

Com’era nelle previsioni il Sindaco Russo, pur di condurre a termine il mandato, accetta la resa e sacrifica Elefante al quale non resta che un’ultima chance: sospendersi dal ruolo amministrativo per tentare l’ascesa politica. Mai decisione si rivelò più infausta perchè Cappiello riunì tutte le forze pianesi determinate a scongiurare l’avvento alla guida del Municipio del gragnanese Antonio Elefante che subì una sonora sconfitta dalla lista guidata da Luigi Iaccarino, “ras” di Mortora-San Liborio e vice sindaco con Geppino Russo. La consiliatura di Iaccarino si trasforma molto presto in un clavario durante il quale Cappiello&Ruggiero sperimentano l’ascesa ai vertici amministrativi attuando il progressivo isolamento di Iaccarino e destinandolo a una vera e propria eutanasia amministrativa dalla quale non riesce a difendersi (o non vuole) rassegnandosi così al ritiro per lasciare il passo a Ruggiero. Il quale diventa sindaco in una campagna elettorale al cardiopalmo contro Maurizio Gargiulo&Co sconfitti per una manciata di voti dal giovane docente di religione, sacerdote mancato in auge alle alte sfere ecclesiastiche e impegnato nel sociale come assistente sociale in una comunità di recupero per tossicodipendenti a Pimonte.

Luigi Iaccarino
Luigi Iaccarino

E’ il capolavoro di Cappiello che, pur lasciando il posto di primo eletto a un’altra giovane promessa politica locale (Vincenzo Iaccarino) diventa vice sindaco e numero due dell’Amministrazione-Ruggiero che, senza opposizione, riesce ad aggiudicarsi consensi e a dimostrare un certo attivismo grazie all’inaugurazione dell’opera pubblica più discussa dell’ultimo trentennio, il porto turistico a Marina di Cassano che, ideata e progettata dall’ex sindaco Antonino Gargiulo, vedeva finalmente la luce grazie all’impulso decisivo operato dall’Amministrazione di Luigi Iaccarino. Inizia da qui il cammino di Salvatore Cappiello per raccogliere i frutti di tanti anni di lavoro politico giocato nelle quinte e che hanno regalato a ben tre personaggi della politica pianese il piacere di diventare sindaci grazie a Cappiello. Ora però il Ragno è uscito allo scoperto per rivendicare il suo diritto a occupare il posto al centro della scena perchè un’altra occasione non l’avrà e, da esperto qual è, sa che non può commettere alcun errore. (1 – continua)

Un commento

  • Gennaro orgoglioso elettore DC

    Sono contento per il figlio di Don Antonino che finalmente sveste i panni dell’eterno erede dell’indimenticabile papà, diventando maggiorenne politicamente parlando. Scusate se mi commuovo nello scrivere queste righe, io che ho avuto l’onore di frequentare la vecchia sezione della democrazia cristiano in piazza Cota quando quasi nessuno degli attuali protagonisti sognava ancora di fare politica. Prima o poi si diventa maggiorenni e si decide di lasciare la casa del padre per navigare da solo. In verità la storia personale del giovane Salvatore l’ha portato precocemente a cavalcare la scena politica. Appena diplomato al nautico, non molto interessato agli studi, mostrò subito quell’indole pratica tipica del genitore che portava carrette di voti a Raffaele Russo, Sindaco e Sottosegretario di stato, il vero unico artefice della politica locale. Certamente ora la sfida acquista una sua consistenza, era davvero improbabile la candidatura di Rossella Russo, ragazza ambiziosa con legami familiari giusti in verità ma ancora digiuna di quella sapienza politica che si basa certo anche sul pettegolezzo ma che ha bisogno di ben altri attributi. Interessante sarà la sfida fra due coppie Cappiello e la Rossella e Iaccarino il dottore e la Anna. “Chi saprà incarnare la parte di Giovanna d’Arco in aiuto del suo Re vincerà la battaglia”. Sono parole misteriose che mi ha riferito un signore alla posta l’altra giorno. Chissà cosa voleva dire. Io da vecchio nostalgico DC non saprei per chi tifare.Ho molta stima per il dinamico dottore anche lui figlio di don Gennaro, assiduo frequentatore della sezione democristiana, elettore tifoso dell’On Russo e l’intraprendente Anna Iaccarino figliola di Vincenzo, stimato professore alla scuola Tasso e democristiano anche lui, ma ho anche profonda stima per la buonanima di Don Salvatore che dovrebbe aver trasmesso ereditariamente nei cromosomi tanta furbizia ed acume al figliolo. Conteranno molto le squadre, i comprimari, ma ora è tempo di lasciarvi, ho da prendere le mie medicine dopo il delicato intervento.. A Presto per altre riflessioni in aggiunta a quelle ben sapienti del nostro direttore che ben conosce i protagonisti di questa commedia, in senso buono si intende. Buon fine settimana. Ora i cittadini di Piano di Sorrento potranno fare sonni tranquilli. O no?

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