Vallone di Lavinola, inchiesta della Guardia Costiera
Lo scandalo del Vallone di Lavinola di cui riferiamo sul settimanale “M&DSorrento” in edicola da giovedì scorso chiama in causa ben tre Amministrazione comunali – Piano di Sorrento, Meta e Vico Equense – e nasce da un’inchiesta giornalistica all’indomani di un altro scandalo che ha infangato il buon nome e l’immagine della Costiera la scorsa estate, quello dell’inquinamento del mare. Luigi De Pasquale, giornalista e video-repoter, col quale abbiamo realizzato tanti servizi e intrapreso questa battaglia di civiltà, non si è fermato al rilievo e alla denuncia di quello che è apparso agli occhi di tutti e, da buon cronista, si è sporcato mani e piedi scendendo nel Vallone di Lavinola, percorrendolo da cima a fondo con sopralluoghi che hanno dato vita al reportage “Il mare dei fuochi“.
Una definizione che fotografa il degrado del Vallone che è una delle concause dell’inquinamento marino come questo video lo conferma in modo eclatante. Ne è nata un’indagine da parte della Polizia Giudiziaria della Guardia Costiera che, grazie a questo documento e ai sopralluoghi effettuati in loco, ha preso consapevolezza di questa situazione che, come al solito, la politica ha trattato e tratta con superficialità, salvo poi doversi confrontare con gli effetti della sua indifferenza che tanti danni arreca al territorio e alla salute di chi ci vive. La stessa battaglia che da anni porta avanti Claudio d’Esposito del WWF con documentati rilievi e denunce da tempo finite sui tavoli della Magistratura e delle Forze dell’Ordine da cui si attendono risposte concrete. Grazie al video di De Pasquale sembra che finalmente qualcosa si stia muovendo, anche sul fronte del’individuazione delle responsabilità, pubbliche e private, di tanto degrado ambiantale. Il problema vero però restano i troppi occhi chiusi e le troppe bocche cucite di intelligenze asservite a un sistema che ostacola questo lavoro ed è ostile nei confronti dell’azione di supplenza alle proprie deficienze svolta ormai soltanto da residue espressioni di un giornalismo non omologato che, non volendo, si trasmuta in militanza civica… Se solo la gente se ne rendesse conto!