Trasporto Scolastico, Anna Iaccarino chiede spiegazioni sull’appalto a Piano di Sorrento
PIANO DI SORRENTO – Di trasporto scolastico si discuterà nell’ultimo consiglio comunale convocato per il 29 dicembre 2015 e per iniziativa della consigliera Anna Iaccarino si accendo i riflettori sul trasporto scolastico, settore al centro degli interessi soprattutto all’indomani dell’inchiesta a Sorrento sull’appalto truccato che ha portato all’arresto del dirigente e deo titolari della ditta aggiudicatrice. Con un’interrogazione del Gruppo “Piano Oggi e Domani” si apre un capitolo nuovo nell’azione ispettiva sull’operato dell’Amministrazione. Scrive Anna Iaccarino: “premesso che con determina n. 490 del 27 settembre 2013, il Funzionario responsabile del II settore provvedeva all’aggiudicazione definitiva del servizio trasporto scolastico” si chiede all’Assessore alla Pubblica Istruzione Rossella Russo di conoscere “se l’attuale aggiudicatario del servizio trasporto scolastico ha provveduto ad allegare alla propria offerta la dichiarazione sopra indicata”.
La domanda, apparentemente di natura squisitamente tecnica, si aggancia proprio alla vicenda Sorrento, anche perché tra i rilievi mossi dagli inquirenti nell’inchiesta riguardante il vicino comune costiero c’è proprio questo aspetto: il mancato rispetto della normativa regionale.
“Già in Consiglio comunale – precisa la Iaccarino – quando fu votato il regolamento per il traporto scolastico evidenziai questa problematica. Successivamente, quando è stato pubblicato il bando se n’è avuta la conferma, salvo che in un piccolo passaggio, quel bando sembra proprio non tener conto dell’esistenza della Legge regionale n. 13 del 2011. Allora è opportuno chiarire, per fugare ogni dubbio. D’altronde, come ho avuto modo di dire più volte, quando alle gare partecipa un solo concorrente con un’offerta dell’ultimo minuto che contiene un ribasso pari all’1% o addirittura meno come nel caso di Piano di Sorrento, allora ci si deve fermare a riflettere. Qualcosa potrebbe non andare. Se poi a questo si aggiunge che in altri Comuni vicini avviene pressoché la stessa cosa, ma con ditte diverse come protagoniste allora la vicenda si complica e noi abbiamo il diritto ed il dovere come amministratori pubblici, al di là dei ruoli che si ricoprono, di accendere i riflettori”.