Campania,  Vico Equense

Vico Equense, il sindaco Migliaccio scrive a De Luca: Ospedale a rischio

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Migliaccio Benedetto VICO EQUENSE – Il sindaco facente funzione Benedetto Migliaccio scrive al Presidente della Regione, l’on. Vincenzo De Luca, per denunciare la grave situazione in cui versa l’Ospedale “De Luca e Rossano” dove l’interruzione dei servizi di chirurgia può rappresentare l’inizio dello smantellamento della struttura. Ecco la lettera di Migliaccio.
“Gentile Presidente della Giunta Regionale Campania,
un Ospedale non dovrebbe mai fornire materia di scontro, e ritengo siamo tutti d’accordo che il suo funzionamento, e l’intera sanità pubblica, abbiano quale primo obiettivo il Cittadino e le sue sofferenze, e non già le carriere, la politica e gli appalti. L’Ospedale “de Luca e Rossano” di Vico nacque nel 1863 per volontà della “pia donna di casa, benestante” donna Serafina De Luca, che testò con olografo disponendo che “della mia eredità si formi un Ospedale in questo Comune” affidando il suo patrimonio al Municipio ed al Parroco di S. Ciro ”affinchè ammettano in esso tanti ammalati del Comune, e tra essi i più poveri” ed oggi vede fruitori dei servizi non solo le comunità residenti ma anche i tanti turisti che affollano la Costiera sorrentina. Il patrimonio di dotazione dei Fondatori è stato incamerato dall’ASL, mentre l’ Ospedale “de Luca e Rossano”, ricostruito dopo il terremoto del 1980 con ingenti fondi pubblici, è stato condotto negli ultimi anni ad uno stato precomatoso da imperscrutabili strategie (che pur vengono sussurrate nei corridoi).

Dopo una mia visita informale (non preavvisata) di qualche settimana fa avevo intenzione di invitarla in via ufficiale all’Ospedale di Vico Equense, per farle notare le incredibili contraddizioni di un plesso di recente edificazione (rispetto alla generalità), ben ubicato strategicamente, di generose dimensioni e dotato delle necessarie infrastrutture logistiche.
Ho però molto apprezzato le sue prime dichiarazioni programmatiche in tema di Sanità in Penisola, ed avevo così preso una piccola pausa di riflessione per non agire d’ impulso e per consentirLe il non facile insediamento e la nomina della Giunta; volevo riflettere a freddo sulle ragioni e sui tanti perché generati dalla visita improvvisa e da disposizioni apparentemente prive di motivazione logica (se la logica è quella del cittadino e del servizio pubblico)!

Volevo riflettere sul perché locali ambulatoriali ristrutturati e pronti all’ uso, ove sono state investite di recente ingenti risorse, sono chiusi, ed i pazienti vengono accolti in ambienti vetusti ed i medici operano senza conforts; sul perché i costosi macchinari acquistati invecchiano ancora impacchettati e nessuno inserisce la spina, sul perché i locali di Pronto Soccorso ed osservazione breve, completamente ultimati con relative attrezzature, siano chiusi e non entrano in funzione mentre i malcapitati vengono stipati in ambienti precari.

Si fanno costosi appalti, inutili per i Cittadini, mentre tanti operatori che lavorano con passione e serietà si devono sentire degli Eroi, ed erogano servizi essenziali in condizioni precarie! Soprattutto si divisano ancora appalti e smantellamenti dai costi multimilionari mentre non si eseguono manutenzioni ordinarie (l’ingresso della logistica Farmaceutica è dissestato da buche non riparate)!  E’ però successo qualcosa che mi costringe a scriverLe!

Venerdì notte, assieme ai Consiglieri comunali, abbiamo interrotto una riunione che si protraeva per recarci immediatamente in Ospedale; qualcuno ha voluto informarci del provvedimento che le allego! Interrompere i Servizi chirurgici in Ospedale con il pretesto delle ferie estive è atto grave, sulla cui legalità nutro grandissime riserve; quantomeno dimostra una totale inettitudine alla programmazione ed una incapacità della Dirigenza a garantire servizi essenziali!

Il Primario (di quale concorso??) sostiene a mezzo stampa che l’operazione rientra nella normalità e che siano tutte bugie le ipotesi per cui tale suo atto, come invece temo, sia prodromico allo smantellamento definitivo ed alla chiusura del plesso di Vico (è più facile non riprendere ciò che è sospeso) deciso non si sa da chi, e ribadito con forza in tutti i corridoi; è bene che gli sfascisti escano allo scoperto.
Il loro successo dipenderà anche dalle nostre azioni e dalle volontà politiche: e non solo di quelli (non pochi) che oggi sono in politica ma lavorano nella Sanità Pubblica. Se essi hanno a cuore le loro carriere, le scelte sui servizi sanitari da erogare devono essere trasparenti, e rispondere ai cittadini ed alle finalità del Pubblico Interesse!  A nome della Città di Vico Equense le chiedo di ricevermi con urgenza e di usare la massima Autorità nell’ accertare le vere finalità sottese alle discrasie gestionali che ho riscontrato in loco”.

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