Sorrento Meeting, Mastellone: “Focus su credito, pubblica amministrazione e mezzogiorno”
Il 21 e 22 Novembre 2015 si terrà all’Hilton Sorrento Palace la V edizione del “Sorrento Meeting” promosso dall’Osservatorio Banche e Imprese che ha presentato in anteprima il “Rapporto Imprese e Competitivitò 2015” da cui emerge un calo di fatturato (-2,6%) e occupazione delle aziende (-1%) con uno scenario d’imprese ferme che non investono malgrado si avverta un certo ottimismo fra gli imprenditori. Secondo l’OBI i nodi strutturali del rilancio competitivo del sistema produttivo rimangono quelli di sempre: il credito bancario insufficiente, la capacità di investire in innovazione, la capacità di accedere ai mercati esteri e un persistente gap a carico delle imprese meridionali. Spiega il comm Gaetano Mastellone, vice presidente dell’OBI: “Il nostro Rapporto 2015, presentato in anteprima alla Stampa, pone dei paletti-obiettivi che devono necessariamente essere affrontati. Le previsioni per il 2015 mostrano incoraggianti segnali positivi che vanno sostenuti. Dal mio punto di vista, e dal mio osservatorio di persona impegnata anche nel settore bancario, desidero focalizzare oggi, fra i tanti, tre punti-focus che ritengo della massima importanza.
Il Credito Bancario, la Pubblica Amministrazione, il Mezzogiorno.
Sul credito bancario occorre portare all’attenzione di tutti le difficoltà oggettive rivenienti dall’evoluzione della Vigilanza Bancaria Europea, bisogna coinvolgere e raggiungere informando anche il grande pubblico. Lo scenario è cambiato, e cambierà ancora. Oggi occorre che il sistema bancario colloqui maggiormente con le imprese, e con il grande pubblico, e deve farsi fonte di notizia e metterci la faccia. Così come occorre che le imprese abbiano un approccio più aperto e “sincero” con il sistema bancario. Le notizie dei vari cambiamenti in atto da parte della BCE e la normativa europea a “taglia unica” per tutti va piuttosto stretta all’Italia. Ecco perché per cambiare, occorre sapere. Non bisogna solo parlarne nelle sedi istituzionali o effettuare le sole discussioni a porte chiuse, l’informazione va ampliata e diffusa al mercato. Questo per me è un primo passo importante per avviare un deciso cambiamento. Il sistema bancario non è il lupo cattivo, anzi deve diventare lo strumento forte per far crescere le imprese e di conseguenza l’economia.
Per quanto concerne la Pubblica Amministrazione (PPAA) bisogna ammettere che ha fatto sforzi in termini di recupero di efficienza, però tanto c’è ancora da fare e occorre farlo subito. Basta indugi. Rimangono tanti difetti: oneri amministrativi elevati per le imprese, notevoli costi di conformità, procedure lunghe e macchinose per licenze e permessi, legislazione fiscale complessa e instabile, debole esecuzione dei contratti, scarso utilizzo di servizi e-government. Bisogna assolutamente prevedere, come ben accennato nel Rapporto, misure per l’attuazione efficace dello Small Business Act, con l’abbassamento dell’imposizione fiscale sui fattori produttivi (spostandola sulle rendite e le ricchezze oziose) e sull’incentivo alla crescita dimensionale, all’associazionismo di rete delle PMI, e all’internazionalizzazione che è assai insufficiente a torto ritenuta non prioritaria per gran parte delle imprese.
Sul Mezzogiorno, oggetto di dibattiti inutili negli ultimi cinquant’anni, sicuramente è venuto il momento di fare di più perché poco è stato fatto. Ricordo che nel 2001 scrissi un articolo dal titolo “Mezzogiorno d’Italia, attenzione a non diventare l’Africa del Nord”, ci siamo quasi! Nel Rapporto OBI è stato ben rilevato, ancora una volta, che all’Italia manca il Mezzogiorno. Il 2015 è stato l’anno dell’approvazione della programmazione 2014-2020, ma il Governo nazionale non sembra prestare attenzione al Sud: l’Agenzia nazionale per la coesione è in divenire e il Fondo Sviluppo e Coesione sembrerebbe distratto per altre finalità. Manca il dibattito nazionale sul Meridione. Poi quello Euro Mediterraneo è stato abbandonato, proprio quando alcuni Paesi dell’area mostrano i primi segnali di uscita dalle turbolenze delle Primavere Arabe. Il dibattito sull’Euro Mediterraneo però non è stato abbandonato da OBI, nei nostri studi e meeting è sempre ben presente.
Per portare il Paese fuori dalle secche è necessaria quindi una politica per il Mezzogiorno, coerente con la proposta riformista su temi strutturali di scala nazionale come la scuola, il mercato del lavoro, la pubblica amministrazione, le grandi infrastrutture, le politiche energetiche, l’assetto istituzionale dello Stato, il fisco, che il Governo sta dando o si appresta a dare. Rilevo un fatto che ritengo importante, e vorrei fare poi a cose fatte un grosso applauso al premier Renzi, la convocazione della direzione del Partito Democratico che si riunirà per discutere del tema del Mezzogiorno il 7 agosto alle 15 al Nazareno. Mi auguro che poi il Governo si attivi concretamente. Il Mezzogiorno poi ha nel prossimo quinquennio due Ferrari in più, i due Governatori di Campania (De Luca) e Puglia (Emiliano) che sono persone concrete e decise a ben operare.
Per terminare desidero ricordare che in Consiglio di Amministrazione OBI abbiamo già deciso di fare il punto della situazione con un Focus sul Mezzogiorno, il 21 e 22 novembre 2015, in occasione della V edizione del Sorrento Meeting. Sorrento è già diventata, oltre alla oramai consolidata negli anni terra del Turismo, territorio di discussione economica internazionale e questo anche grazie alla lungimiranza dell’Amministrazione Comunale e del Sindaco che ci ha saputo ben accogliere. Nella ridente cittadina sorrentina proporremo, in collaborazione anche con importanti soggetti, tra cui la Fondazione Mezzogiorno Sud Orientale, anche un intervento programmatico e progettuale finalizzato a dare consistenza alla dimensione logistica del Mezzogiorno, sviluppando un’offerta che valorizzi e integri gli hub portuali e aeroportuali e la rete ferroviaria.