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Inquinamento marino e overflow, si avvicina il momento della verità

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CorrieredelMezzogiorno15082015Domenica di pioggia e occhi puntati sugli overflow della Costiera immortalati nelle foto di chi da tempo ha acceso i riflettori su questa scottante problematica dell’inquinamento marino e anche dagli appassionatosi dell’ultim’ora che non perdono occasione per documentare (opportunamente) la grave situazione in cui versa il sistema fognario della Penisola Sorrentina. Diciamolo subito e fuor dai denti: se qualcosa sembra si stia muovendo lo si deve proprio al clamore suscitato dalle denunce che hanno affollato i social costringendo anche i media più riottosi a prendere atto della situazione pur sempre con il carico di cautele peculiari di una certa stampa! Come al solito Fabrizio Geremicca sul Corriere del Mezzogiorno ha fatto il punto della situazione, dopo gli ultimi rilievi dell’Arpac, regalandoci le dichiarazioni di Lucio Di Maio, responsabile della campagna di monitoraggio delle acque di balneazione dell’Agenzia per la Protesione Ambientale e quelle del Sindaco di Sant’Agnello Piergiorgio Sagristani.

CorrieredelMezzogiorno15082015_0002E’ opportuno soffermarsi a riflettere su entrambe. Spiega Di Maio: “Una delle cuse di questa Caporetto del mare è il combinato micidiale di due fattori: l’intenso temporale dell’11 agosto  e l’inadeguatezza della rete fognaria. In Penisola, come in gran parte d’Italia, le fogne raccolgono sia le acque nere sia quelle di pioggia. Le convogliano nella condotta di Punta Gradelle – non c’è ancora il depuratore – che sfocia alcuni chilometri al largo. Qualora si verifichino intensi temporali, però, per evitare di far scoppiare le fogne, entrano un funzione i sistema di scarico chiamati “di troppo pieno“. Sono deviatori che smistano parte dell’acqua verso tubature periferiche, che sboccano in vari punti della costa, a pochi passi dalla battigia. Quando entrano in azione, finisce a mare pioggia ed acqua di fogna. Quando piove molto accade che i proprietari dele case abusive che non sono allacciate alle fognature ne approfittino sversino nei torrenti, nei rivi o direttamente a mare il contenuto dei pozzi neri. Succede anche che i rivi che arrivano sulla costa ed attraversano le frazioni collinari diventino collettori di scarichi abusivi immessi da privati, da aziende zootecniche, da altri soggetti”. Così Di Maio al taccuino di Geremicca che l’ha pubblicato in prima pagina sul Corriere di ferragosto.

Penisola Sorrentina
Penisola Sorrentina

Ora i tanti (perchè ce ne sono parecchi) che ancora mettono in dubbio quanto è stato documentato sui social, su certi media e che è oggetto di circostanziate denunce all’Autorità Giudiziaria da parte del WWF della Penisola Sorrentina, dovrebbero perlomeno riconoscere di essersi sbagliati nell’esprime giudizi affrettati e probabilmente interessati al solo scopo di smentire l’evidenza, quello che sta sotto gli occhi di tutti e che una fonte più che attendibile ha certificato. Verrebbe il sospetto che trattasi di soggetti che in qualche modo partecipano agli svuotamenti abusivi tanto sono testardi nel voler negare l’evidenza!

Piuttosto le affermazioni di Di Maio mettono la classe politica amministrativa dei Comuni peninsulari di fronte a una reale assunzione di responsabilità. Ora vediamo che cosa dichiara a Geremicca il Sindaco di Sant’Agnello, Piergiorgio Sagristani: “Chiedo scusa ai turisti. Finchè non ci saranno investimenti per separare la rete delle acque bianche da quelle nere accadrà sempre quello che si è verificato. Mi impegno ad avviare una campagna di monitoraggio degli alvei, per individuare la presenza di scarichi abusivi“.

Piergiorgio Sagristani
Piergiorgio Sagristani

Poche righe che meritano di essere commentate. Premesso che non c’è ragione per dubitare delle affermazioni del Sindaco

Giuseppe Tito
Giuseppe Tito

Sagristani, va detto che si tratta del secondo sindaco che, in pochi giorni, ha preso diretta consapevolezza del problema. Infatti qualche giorno fa è stato il sindaco di Meta Giuseppe Tito a esplorare la condotta del Purgatorio insieme ai tecnici della Gori, per iniziativa di Luigi De Pasquale (il quale ha documentato anche oggi 16 agosto 2015 gli spaventosi overflow del temporale a Meta e a Piano di Sorrento), le sue dichiarazioni sono state altrettanto impegnative: con l’aggiunta che Tito ha assunto anche il ruolo di coordinamento delle iniziative delle amministrazioni peninsulari su questo problema rispetto alla Regione Campania.

GORIA questo punto visto che è fuor di dubbio che il WWF della Penisola Sorrentina ha redatto il più aggiornato e documentato dossier sull’inquinamento del mare e l’ha inoltrato alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata affinchè individui le responsabilità e persegua i reati che stanno a monte, oltre che a valle, dell’emergenza-mare in Costiera, sarebbe opportuno, oltre che logico, che questi due primi cittadini comincino a familiarizzare con la materia conoscendo questo dossier e programmino gli interventi da effettuarsi sulla base di un piano non improvvisato e che potrebbe avvalersi anche dell’esperienza del WWF, associazione con la quale, per la verità, almeno Sagristani ha impostato un rapporto costruttivo e collaborativo.

Non dimentichiamo che durante la passata esperienza di assessore provinciale, oltre che al turismo, anche alle coste, proprio Sagristani si è fatto promotore di sostanziosi interventi finanziari per il ripascimento di alcuni lidi costieri, per cui dovrebbe avere familiarità con la materia che richiede, come correttamente affermato, una rivisitazione dell’intero sistema fognario e quindi un investimento milionario che, prima di impegnare risorse regionali e comunitarie, dovrebbe coinvolgere le stesse Amministrazioni locali che pure dilapidano abbondanti risorse finanziarie per la promozione turistica. Le scuse del Sindaco ai turisti sarà stato pure un bel gesto ad uso mediatico, ma occorre tener presente che i Sindaci sono i responsabili della “sanità pubblica” e quindi le scuse possono anche andar bene per un titolo di giornale, ma qualcuno potrebbe chiedergli anche conto dei pericoli e dei danni per la salute collettiva di chi ci nasce, cresce e vive in questa bendetta Costiera.

Infine la GORI che ha responsabilità oggettive, antiche e pesantissime nella gestione degli overflow che, se sono inevitabili sul piano tecnico per scongiurare che salti l’intero sistema fognario urbano, dall’altro deve spiegare che cosa ha fatto e che cosa sta facendo per risolvere questo problema che è parte integrante della propria mission. E anche qui, come abbiamo visto per il caso delle fatture retroattive al 2012, i Sindaci avendo titolo politico in quanto componenti dell’Assemblea dell’Ambito hanno altrettante responsabilità di cui dar conto.

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