Dopo i rilievi dell’Arpac i Comuni devono vietare la balneazione
E’ stato un vero e proprio fulmine quello che si è abbattuto sulla testa dei primi cittadini di Sorrento, Massa Lubrense, Sant’Agnello e Meta a cavallo del ferragosto quando sono stati resi noti i rilievi dell’Arpac sul livello di inquinamento dei lidi e il Corriere del Mezzogiorno ha pubblicato in prima pagina una fotografia impietosa dello stato del mare con tanto di scuse da parte del Sindaco di Sant’Agnello ai turisti per le condizioni del mare. Oggi è stata la volta de Il Mattino e di Metropolis che hanno chiamato con nome e cognome questa emergenza ambientale.
Fino a questa sera sugli albi pretori dei Comuni, eccezion fatta per Sant’Agnello che l’ha adottata in data 14 agosto, non compaiono ancora le ordinanze di divieto di balneazione che per legge devono essere affisse a tutela della salute pubblica. Indiscrezioni dal palazzo municipale di Sorrento riferiscono di un Giuseppe Cuomo assolutamente riottoso a dover consacrare la non balneabilità dei lidi nel picco della stagione anche perchè solo una quindicina di giorni fa smentiva l’esistenza del problema con un apposito comunicato stampa che suscitò non poche perplessità visti i dati già noti e la situazione a Marina Grande. Ora che il problema si è esteso ha dovuto far buon viso a cattivo gioco e procedere con l’ordinanza. E’ probabile che in giornata tutti i Sindaci abbiano dovuto adottare gli atti provvedendo all’affissione degli avvisi sui lidi interessati il che, fuor di dubbio, infligge un brutto colpo all’immagine di Sorrento e della Costiera. A Meta Giuseppe Tito stamane si è rivolto alla Regione invocando una procedura di somma urgenza e domattina ha deciso di effettuare un intervento di pulizia dei rivi nell’area del Purgatorio dove vige il divieto di balneazione per rimuovere immondizie e rifiuti ingombranti. Insomma l’estate 2015 per i Sindaci della Costiera passerà alla storia per la presa di coscienza di un’emergenza sottovalutata, se non addirittura negata per troppo tempo. Ma non finisce qui perchè c’è un altro aspetto del problema che merita di essere evidenziato. (1 – continua)
2 commenti
Raffaele
ma il DEPURATORE???? Pulire le fogne, deviarle ecc ecc sono palliativi POLITICI DATEVI DAVFARE X IL DEPURATORE
Michele Ria
Il depuratore non potrà mai funzionare se non si crea un sistema fognario che separi acque nere (da convogliare al depuratore) e acque bianche (destinate alle condotte sottomarine).Ma nemmeno basterebbe. A monte bisognerebbe separare quei reflui(oli combusti,scarichi nocivi di varia natura, sieri, vernici,solventi,detersivi non biodegradabili, etc) da raccogliere a cura di ditte specializzate.C’è poi da organizzare lo smaltimento dei fanghi prodotti dal depuratore….