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Meta, polemica Tito-Viggiano sul piano di alienazione immobiliare

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A. Viggiano e G. Tito
A. Viggiano e G. Tito

META – Continua la polemica tra il Sindaco Giuseppe Tito e il capo dell’opposizione Antonella Viggiano sulla vendita delle case comunali agli attuali occupanti sulla base del piano di alienazione del patrimonio immobiliare approvato recentemente dal Consiglio comunale col voto contrario del gruppo della Viggiano che ha ripetutamente spiegato le ragioni delle preoccupazioni che nutre nei confronti di questa operazione. Incalzato dalla Viggiano e dalle sollecitazioni dei cittadini che ancora non hanno ben compreso quali sono le reali intenzioni dell’Amministrazione, Tito sta cercando di rassicurare gli interessati alternando dichiarazioni sulla stampa e sui social. L’ultima è stata l’intervista a Corso Italia News dove, a nostro avviso, il Sindaco è stata ancora una volta evasivo, ambiguo sull’argomento.

Giuseppe Tito e Salvatore Esposito
Giuseppe Tito e Salvatore Esposito

Leggiamo le dichiarazioni rese a Salvatore Esposito: “Purtroppo mi tocca essere ripetitivo e ribadire ancora una volta e con decisione, senza fare la solita demagogia che non mi appartiene ma purtroppo è nel DNA di un certo modo di fare politica ormai sorpassato: le case, sé sarà possibile, saranno vendute agli attuali inquilini a prezzi calmierati e solo a chi avrà la possibilità economica. Fino a che sarò sindaco di Meta, nessuno si permetterà di mandare via nessuno. Tutelerò sempre le persone più deboli, ricordando ai metesi che sarò sempre uno di loro. Peppe Tito lo troverete sempre dalla vostra parte. Io sono un sindaco del popolo e ogni giorno mi occupo e preoccupo del mio paese e del bene della mia cittadinanza. Tacciato di essere un bugiardo lo trovo scorretto e poco signorile. Occupiamoci dei problemi concreti e parliamo di cose serie se vogliamo continuare quest’ intervista“.

Giuseppe Tito abbracciato dal popolo
Giuseppe Tito abbracciato dal popolo

Sorvoliamo sul ricorrente luogo comune del “sono e sarò sempre uno di voi…” che, negli intenti di Tito, dovrebbe rappresentare la garanzia in cui credere fideisticamente, ma che all’atto pratico non ha alcun significato reale. Rileggiamo le parole in grassetto e cerchiamo di capire che cosa ha detto il Sindaco sulla vendita di queste benedette case e cioè che, se sarà possibile, saranno vendute agli attuali inquilini a prezzi calmierati, cioè non di mercato. Il che dovrà essere giustificato alla Corte dei Conti perchè la vendita di un bene pubblico da parte del Comune deve fondarsi su una valutazione di mercato con un diritto di prelazione per gli occupanti che comunque dovranno partecipare a un bando-asta pubblico. In secondo luogo che cosa significa che gli appartamenti saranno venduti solo a chi “avrà la possibilità economica”?

Sindaco Giuseppe Tito
Sindaco Giuseppe Tito

E chi non ce l’ha questa possibilità di acquisto, di quale trattamento privilegiato potrà godere da parte dell’Ente che ha deliberato la messa in vendita di quegli immobili? Se arrivano le offerte di terzi e saranno convenienti per il Comune, questi che farà: rinuncerà al piano di alienazione? Insomma il piano è stato approvato senza se e senza ma. Ora chi stabilisce i criteri di vendita? Sicuramente il Consiglio comunale si sarebbe  dovuto espreimere su questa materia. Allo stato le dichiarazioni del Sindaco hanno semplicemente una valenza politica, non essendo allo stato suffragate da altri indirizzi del Consiglio in tal senso. Perciò se si vuole rendere un servizio all’informazione bisogna entrare nel merito dei problemi e contraddire le affermazioni dell’interlocutore se contradditorie o incomprensibili, perchè questo è il compito del giornalista. Tutto il rispetto per Esposito, ma di fronte a queste risposte è quasi scontato cheidere lumi a chi si è espresso così…anche soltanto per farsi capire da chi ci legge!

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