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Le bocche cucite dei Sindaci della Costiera dopo il blitz della DdA

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Carlo Sarro
Carlo Sarro

Chi avesse l’interesse e la pazienza di leggere le 296 pagine dell’ordinanza della dottoressa Egle Pilla Gip del Tribunale di Napoli che ha dato il via alla maxi operazione contro i Casalesi e contro la Politica collusa coi clan per gestire l’affaire del sistema idrico campano toccherebbe con mano a quale livello di contaminazione siamo giunti tra stato e criminalità organizzata. Purtroppo questa lettura sarà prerogativa degli imputati e dei loro difensori, oltre che della Procura, degli addetti ai lavori che senza infingimenti ne scrivono sui media e di qualche studioso del degrado italiano che appare oramai irreversibile. Due giornalisti doc della Penisola Sorrentina, Fabrizio d’Esposito e Vincenzo Iurillo de “Il Fatto Quotidiano“, hanno raccontato ieri di questo ennesimo scandalo e dell’operazione condotta dalla DDA con la richiesta di arresto del parlamentare di Forza Italia Carlo Sarro, sodale di quel Nicola Cosentino che sta in galera da mesi dopo aver gestito le sorti del PDL-FI in Campania insieme a Luigi Cesaro occupando anche la poltrona di vice ministro dell’Economia. Insomma e senza giri di parole: “le pecore in mano ai lupi“.

GORILa storia si riconferma con l’inchiesta casertana che riapre lo scenario sulla gestione di GORI SpA dove i nostri Sindaci, quelli della Penisola Sorrentina, hanno un ruolo ben definito in sede assembleare rappresentandovi ciascuno le proprie comunità e di fatto partecipi di indirizzi e gestione della società. Nelle centinaia di pagine dell’ordinanza si legge di tutto e di più: le intercettazioni svelano l’esistenza di un sistema dove non è più possibile distinguere tra politici, camorristi, mediatori e forze dell’ordine colluse. Al centro dell’inchiesta, come scrive oggi Iurillo su “Il Fatto“, il ruolo di Sarro (che è stato Commissario alla Gori prima di insediare il nuovo CdA presieduto dal fedelissimo Amedeo Laboccetta) nell’appalto della Gori di 31 milioni di euro che, secondo gli inquirenti, è stato pilotato verso le imprese dei Casalesi.

Per questo rischia l’arresto, sempre se il Parlamento lo autorizzerà. Eppure stupisce che nessuno dei Sindaci dei Comuni Peninsulari, tutti presi da feste e festini per allietare l’estate nelle loro amene cittadine, si è sentito in dovere di commentare questi fatti peraltro connessi all’emergenza inquinamento marino per la gestione della rete fognaria da parte di Gori. Silenzio, indifferenza…Eppure con Sarro e con la Gori ognuno di essi ha avuto familiatità e consuetudine anche per vicende legate alle proprie amministrazioni. Bocche cucite e l’auspicio che la maxi inchiesta della DdA non riapra il fascicolo giacente presso la Procura di Torre Annunziata per l’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Massa Lubrense che, secondo le indiscrezioni, avrebbe svelato intrighi e retroscena di centinaia di assunzioni volute dalla politica mentre Gori affondava e lievitava il proprio debito verso la Regione Campania.

Insomma omertà assoluta perchè attorno alla gestione dell’acqua e del sistema idrico-fognario ruotano interessi miliardari nella mani dei partiti di governo, delle società partecipate e dei manager cui è stato affidato il compito di governarle. Oggi non si può più parlare di criminalità collusa con la politica e viceversa. Piuttosto le mafie si sono trasformate in classe politica, i loro uomini sono uomini delle istituzioni che governano piccoli, medi e grandi città alimentando i business mafiosi. Chi non si adegua è fuori dal gioco e le esclusioni riguardano soltanto gli irriducibili tutori dell’interesse generale che sono i nemici della politica e del crimine organizzato. Realisticamente, la prospettiva di un’Italia migliore è semplicemente immaginaria perchè nella società contemporanea sono ormai quasi inesistenti gli anticorpi contro il malaffare e nel Paese reale si volatilizzato il sentimento di “cultura della legalità“, condizione indispensabile per invertire rotta e recuperare il terreno perduto.

2 commenti

  • Maria, una madre preoccupata

    Ho paura per i miei figli, siamo governati da politici che stanno al servizio della criminalità, quando non sono propri esponenti della camorra a conquistare il potere con i voti comprati: la disoccupazione è grande, i nostri ragazzi cercano lavoro e non sempre quello che gli offrono è un lavoro onesto.I politici della nostra città li vedo poco attenti e troppo silenziosi, non mi danno più fiducia anche se li vedo sempre in chiesa e alle processioni pasquali, sono anche loro con le mani in pasta?

  • Gennaro, orgoglioso elettore DC

    caro Direttore non possiamo non condividere il Suo disappunto. E passeggiando per il paese con i miei nipotini o il mio cucciolo leggo in tante persone che frequentano il palazzo tanta preoccupazione, non solo bocche cucite ma anche una sensazione di smarrimento. Cioe se si chiedessero: “E mò che accade?”. Abituati a fare il bello e cattivo tempo sanno che presto saranno interrogati e dovranno rispondere dei loro atti. Alcuni invece li vedo come se vivessero fuori dal mondo, la paura si sa fa 90 ma alcuni stanno reagendo estraniandosi dal contesto familiare ed amicale. E alle consuete riunioni non si fanno più vedere. Temo che il risveglio sarà amaro e doloroso per molti di loro…Ma Salvatore Cappiello che fa? Si decide una buona volta di diventare Sindaco di Piano di Sorrento? Quei patti vanno rispettati. Si è aspettato troppo a lungo. Il paese non può sopportare un anno di campagna elettorale con avvisi di garanzia e arresti che fioccheranno come grandine in pieno agosto!

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