Danni contro la pubblica amministrazione, per la Corte dei Conti basta anche un articolo
In queste ore si sta consumando l’ennesimo scontro tra politica e informazione per la volontà del Governo di Matteo Renzi di mettere il bavaglio alla stampa, di porre un duro stop alle intercettazioni per tutelare la Casta che scopriamo sempre più coinvolta in storie di malaffare e di squallidi complotti come lo dimostra le intercettazioni di Renzi col il Gen. Adinolfi della GdF quando parlavano di “far fuori” l’ex presidente del Consiglio Letta. Renzi peggio, molto peggio, di Berlusconi vuole il bavaglio per tutelarsi. Vergogna! Intanto la Corte dei Conti, con una sentenza significativa per l’impatto che produce sulla tutela del pubblico interesse ha stabilito “la legittimità dell’inizio dell’attività istruttoria da parte della Procura a seguito dell’acquisizione della notizia di danno da un articolo di stampa.
Quest’ultimo infatti, secondo le Sezioni Riunite della Corte dei conti (sent. n. 12/2011/QM), costituisce una specifica e concreta notizia di reato di cui all’art. 17, comma 30 ter, del d.l. n. 78/2009. Il Collegio ritiene che l’articolo di stampa oggetto della questione riportava: un fatto specificamente individuato; un fatto non ipotetico: era più che verosimile, infatti, che da esso poteva derivare pregiudizio per gli interssi finanziari pubblici. Pertanto è stata ritenuta legittima l’attività istruttoria espletata dalla procura contabile, perchè fondata su una notizia di danno specifica e concreta”.
Un commento
Pippo il fascista
Allora da noi i tanti articoli pubblicati sono più che sufficienti per incriminare decine di politici sindaci assessori e consiglieri