Sospensione De Luca, caos istituzionale in Regione Campania
Il Prefetto di Napoli Gerarda Pantalone ha notificato a Vincenzo De Luca il decreto di sospensione dalle funzioni varato, ai sensi e per gli effetti della Legge Severino, dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e che praticamente impedisce a De Luca di insediarsi nelle vesti di governatore lunedì 29 giugno 2015 quando è stato convocato il Consiglio comunale. Vi proponiamo l’articolo di Vincenzo Iurillo su Il Fatto Quotidiano che riassume la vicenda e delinea gli scenari sul caos istituzionale alla Regione Campania. Sulla sospensione di De Luca e sull’impossibilità di procedere alla nomina di un vice presidente da parte di De Luca si sono espressi parecchi giuristi. In particolare segnaliamo l’opinione di Ferdinando Imposimato che spiega perchè l’unica strada da percorrere è quella del ritorno alle urne dei Campani.
Sulla vicenda si è espresso anche l’ex Assessore Severino Nappi evidenziando che: “…De Luca in punta di diritto non potrebbe entrare in aula perché rischia di commettere il reato di usurpazione di potere politico previsto e punito dagli articoli 287 e 347 del codice penale, che dispone dai 6 ai 15 anni di carcere”. Inoltre se De Luca deve considerarsi il 51° consigliere regionale, ancorchè presidente, anche la convocazione del Consiglio operata da Rosa D’Amelio è da considerarsi, ai sensi dello statuto regionale, invalida in quanto spettante al consigliere più anziano d’età che, nel caso, è lo stesso De Luca (classe 1943) che però , in virtù della Severino, non avrebbe potuto procedere. Vien quindi da chiedersi se la convocazione da parte della D’Amelio possa essere stato un escamotage per consentire l’insediamento del Consiglio, ancorchè illegittimo, per consentire a De Luca di illustrare il programma e di procedere subito dopo alla nomina della Giunta e del suo Vice.