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Meta, il Sindaco Tito alle prese con il riassetto di Giunta e la nomina del segretario PD

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Sindaco Giuseppe Tito
Sindaco Giuseppe Tito

Il Sindaco G. Cuomo con l'Ass. Prov.le al Turismo P. Sagristani
G. Cuomo con P. Sagristani

META – Sul dopo-voto regionale si sono spese parecchie parole circa la pretesa del sindaco Giuseppe Tito di assurgere a leader del PD peninsulare, l’alter ego di quello che vuole essere il sindaco di Sant’Agnello Pietro Sagristani sul fronte del centro destra e che ha ascritto a proprio merito le vittorie elettorali di Giuseppe Cuomo a Sorrento e di Lorenzo Balduccelli a Massa Lubrense. I due “personaggetti” sanno di avere a portata di mano l’occasione per affermare la propria leadership in vista di futuri appuntamenti elettorali: in primis le politiche sempre in agguato come una spada di Damocle sulla testa di Matteo Renzi. In questa corsa Sagristani avrebbe in tasca la garanzia dell’On. Luigi Cesaro di una candidatura ad elezione certa al Parlmento nelle file di Forza Italia, anche se oggi c’è da fare i conti con quello che resta del partito dell’ex-Cavaliere.

De Luca1 foto ViCTito invece può esibire i muscoli, come ha dichiarato su Agorà, rivendicando un rapporto privilegiato con il nuovo governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che proprio a Meta ha chiuso la campagna elettorale ospite del primo cittadino all’Hotel Alimuri. Tito in questa tornata elettorale, ha cercato di muoversi sullo scenario sorrentino per contrastare Cuomo&Sagristani, ma il suo dividersi tra Marco Fiorentino e Ferdinando Pinto non ha pagato in termini di successo per uno degli aspiranti sindaci di Sorrento, mentre ha inferto un colpo d’immagine alla credibilità politica di Tito anche se è servita ad aumentare il numero di preferenze a sostegno della candidatura di Enza Amato, figlia dell’Antonio consigliere regionale uscente cui Tito è molto legato. Si è fatto un gran parlare anche dei consensi ottenuti da Tito che lo consacrerebbero nel ruolo di leader del PD peninsulare, anche se in quel di Meta, nell’amministrazione che regge da un anno, le acque sono agitate e i conti elettorali, a leggerli bene non tornano proprio.

Susanna Barba
Susanna Barba

Infatti le 447 preferenze raccolte dall’Amato, a ben riflettere, non sono poi così tante se si considera che oltre a Tito a sostegno della candidata correva gran parte del Gruppo consiliare di maggioranza che ha aderito al PD. Le preferenze alla Amato appaiono quindi ben poca cosa se rapportate alla storia e al ruolo svolto da Tito che avrebbe esercitato anche forti pressioni sul suo entourage comunale per sostenere la candidata. Nello stesso tempo nel PD si continua a giocare una partita alla ricerca di nuovi equilibri e di nuovi rapporti di forza tra Tito e parte del PD che non ne ha sostenuto l’elezione a sindaco. Chiuse le urne Tito non ha perduto tempo per regolare i conti aprendo, per prima, la partita amministrativa dove ha ritirato le deleghe agli Assessori in attesa di decidere la nuova composizione dell’esecutivo. Ufficialmente per dare nuovo impulso all’Amministrazione, praticamente per far posto nella Giunta ai fedelissimi. Potrebbero essere promossi in Giunta Massimo Starita e Biancamaria Balzano, con l’Aiello nel ruolo della carica di vice sindaco, al posto di Raffaele Russo e di Susanna Barba.

Paolo Trapani
Paolo Trapani

Quest’ultima, in particolare, è diventata sempre di più un peso, anzi un ostacolo per il Sindaco in quanto è la sola a opporsi o a contrastarne i dictat. Situazione divenuta insopportabile per Tito che sta valutando, appunto, la sostituzione della Barba. Nei suoi progetti c’è anche la promozione di Roberto Porzio in Giunta, ma c’è da fare i conti con i pochi voti di preferenza incassati da quest’ultimo la cui nomina, oggi, alimenterebbe solo nuovi conflitti interni. Se opterà per l’esclusione della Barba che, con i suoi 345 voti di preferenza, rappresenta una delle colonne portanti della maggioranza, dovrà rassegnarsi a perderla dal gruppo in quanto l’Avvocato certamente non è disposta a subire un sacrificio che ritiene ingiustificato e mortificante per il consenso che la sua candidatura ha raccolto e per il lavoro svolto pur in un contesto di difficoltà e anche di contrasti su temi scottanti. Il secondo, ma non meno caldo, fronte aperto è quello interno al Partito dove è stata siglata una pace apparente tra le diverse anime e che dovrebbe portare alla convocazione dell’Assemblea per l’elezione del nuovo segretario. Il candidato ad assumere la guida del partito è l’ex sindaco Paolo Trapani che avrebbe incassato da subito il sostegno incondizionato di Tito. E’ chiaro che a questo punto il Sindaco si gioca proprio nella sua Meta gran parte della sua credibilità e immagine politica di leader nascente del PD peninsulare.

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