Sorrento alle urne, il caso denunciato da Carlo Pane della lista “Primavera Sorrentina”
SORRENTO – Alla presentazione delle liste ha fatto seguito, secondo diverse testimonianze, un pressing sui candidati che hanno scelto di confrontarsi in schieramenti avversari a quelli dell’Amministrazione uscente, che evidentemente ha portato anche al caso che ci riferisce Carlo Pane, rappresentante della lista “Primavera Sorrentina“, che di seguito pubblichiamo. Scrive Pane: “Gentile Direttore, ieri la Segretaria Comunale mi comunicava telefonicamente l’annullamento di una candidatura nella lista civica che rappresento (Primavera Sorrentina), per quindi ridurla da 16 a 15 candidati. Ho chiesto, perplesso, per quali motivi si procedesse inq uesto modo e mi veniva spiegato che agli atti risultava una rinuncia e che la Commissione aveva deciso di accoglierla. Giunto all’ufficio elettorale ho sollevato le dovute perplessità, in quanto la lista risulta regolarmente presentata, anche dal sottoscritto, alla presenza della stessa Segretaria Comunale.
Ho chiesto allora quando tale rinuncia fosse giunta agli atti. vengo così a scoprire che essa è successiva alla presentazione della lista ed oltre i termini consentiti dalla legge. Al che esibisco ai responsabili quanto indicato dalle disposizioni in materia di voto (ossia la pronuncia di Consiglio di Stato 1354/1998), che considera la candidatura un impegno fiduciario attraverso un’autonoma dichiarazione di volontà… pertanto una rinuncia successiva ai termini per la presentazione non può esser presa in considerazione. Dopo due ore circa di attesa, finalmente, viene rettificata la decisione. Tanto è vero che mi viene notificato a mano il documento che le allego. Tanto premesso, mi sorprendono due cose:
1) Che al Comune non abbiano subito proceduto secondo legge (bastava cercare su google rinuncia candidatura).
2) Cosa può aver spinto un candidato a rinunciare alla candidatura solo dopo la pubblicazione della stessa, ossia quando ormai portata a conoscenza dell’Amministrazione comunale. Le conclusioni sono talmente ovvie che non occorre specificare oltre. Per quieto vivere per noi stavolta la storia finisce qui. Resta immutato l’appello ad una campagna elettorale che non minacci o condizioni la libera volontà dei candidati (e degli elettori).
In queste ore registriamo numerose segnalazioni di candidati che confessano di aver ricevuto pressioni dal Palazzo per il solo fatto di essersi candidati contro la maggioranza uscente. Una situazione a dir poco sconcertante che può ingenerare meccanismi pericolosi e compromettere il libero confronto della campagna elettoral. Sull’argomento abbiamo interpellato l’avv. Antonio Maresca che così ha commentato: “E’ una cosa indecente, ma soprattutto quanto accaduto può ingenerare meccanismi pericolosi anche per le conseguenze negative che eventuali rinunce possono provocare su certe liste… E in questo caso non si scherza perchè il danno c’è… eccome!”.