E’ guerra agli alberi…Abbattuti i pini alla scuola “Massa” a Piano di Srrento
PIANO DI SORRENTO – Quando abbiamo suonato il campanello d’allarme sull’ennesimo caso di abbattimento di alberi disposto dal Sindaco Giovanni Ruggiero su perizia dell’agronomo Elena De Marco non speravamo in un dietro-front dell’Amministrazione Comunale per tutta una serie di ragioni che proviamo a riassumere sinteticamente pubblicando in allegato a questo post l’intervento di Claudio d’Esposito presidente del WWF Penisola Sorrentina. Alle ultime elezioni Ruggiero ha presentato all’elettorato il programma “Piano Futura“, un aggregato di idee-progetto che praticamente sventravano quel che resta della cittadina.
In fin dei conti ha fatto poco o nulla in questi anni tranne che alimentare la piaga di “boxlandia” che ha praticamente creato una vera e propria città sotterranea dove i box auto rappresentano una parte marginale dell’effettiva destinazione e utilizzo dei manufatti utilizzati per svolgervi qualsiasi tipo di attività. Dopo la cementificazione superficiale degli anni 80/90 ha avuto inizio quella sotterranea ad opera di Amministrazioni e Tecnici intenzionati a utilizzare ogni centimetro quadrato del territorio a prescindere dal reale fabbisogno edilizio abitativo, commerciale e di servizi. Ne è nato un groviglio di interessi tale da condizionare l’operato di tutte o quasi le Amministrazioni della Penisola Sorrentina, dove anche ditte poco raccomandabili hanno operato e continuano ad operare facendo il bello e il cattivo tempo. Gli alberi sono diventati un’ossessione per Amministratori che, col pretesto della sicurezza pubblica certificata da tecnici-agronomici, stanno distruggendo il residuo patrimonio ambientale caratteristico della macchia mediterranea della terra sorrentina. Non solo. I pini alla scuola “M.Massa” sono solo l’ultimo esempio di un vero e proprio sopruso perpetrato dal Comune col pretesto della sicurezza visto che nessun serio intervento di messa in sicurezza (se davvero ce ne fosse stato bisogno) è stato ipotizzato dall’agronomo. Quello degli abbattimenti degli alberi è diventato un vero e proprio business che alimenta una filiera fatta di perizie agronomiche, interventi delle ditte specializzate, commercio della legna (che è patrimonio comunale) che non si sa bene a chi venga venduto!
Nei programmi del Comune di Piano, ma anche in quello degli altri, troviamo l’ipocrita proposta di piantare un nuovo albero per ogni nuovo nato. Chiacchiere all’abbisogna elettorale utili a mascherare una cultura antitetica a quella del rispetto dell’ambiente naturale: politici, amministratori e tecnici vogliono trasformare coi loro progetti e coi loro interventi l’intera Penisola Sorrentina in una realtà urbanizzata oltre ogni limite, sul modello dell’hinterland partenopeo: Portici, Torre del Greco e così via. Città da dove la gente fugge appena può per venirsene a trascorrere un fine settimana o soltanto una serata un Costiera. Se poi ci capita di leggere sul blog del Coordinatore del Movimento Civico “Si Amo…Piano” Gaetano Maresca (che fa capo al Sindaco e alla sua maggioranza oltre che al gruppo di Giovanni Iaccarino), riflessioni come queste che di seguito riportiamo, allora bisogna davvero preoccuparsi per il futuro che questa gente prospetta per la Città che pure dicono di amare.
Scrive Maresca riferendosi all’arrivo del nuovo Sovrintendente a Napoli: “…Pongo solo semplici quesiti. Dobbiamo sapere se il paesaggio sorrentino merita tutela oppure no; dobbiamo sapere se il Piano Casa è applicabile o meno; il Cittadino ha bisogno di sapere prima di un intervento, cosa può fare e cosa no. E tutto questo senza ambiguità e vischiosità degli uffici dove la corruzione è sempre in agguato dietro una firma o un punto di vista discutibile. Ha senso tutelare il Giardino Sorrentino come un museo? Praticamente no, perchè la sua manutenzione è talmente onerosa rispetto al reddito agricolo prodotto, che finisce per essere abbandonato ai rovi e per i più fortunati alla speculazione”.
Ovviamente ciascuno è libero di esprimere il proprio pensiero, ma un Movimento che ha la responsabilità del governo cittadino e che si pone tali quesiti dando anche certe risposte, deve essere controllato a vista! Dopo l’entrata in vigore della Legge-Galasso per la tutela del patrimonio ambientale-paesaggistico si svolse a Massa Lubrense un seminario dedicato proprio all’agricoltura sorrentina. In quell’occasione il Prof. Galasso, all’epoca sottosegretario ai BB.AA.CC. e firmatario delle legge che porta il suo nome, illustrò i vantaggi sociali ed economici di una cultura amministrativa improntata alla salvaguardia del paesaggio evidenziando come l’agricoltura sorrentina, ancorchè improduttiva per la sua peculiarità e residuità sul piano del reddito dell’impresa agricola, meritava di essere sostenuta, finanziata addirittura ipotizzando un reddito garantito dalla Regione (per le competenze in materia agricola) in favore delle famiglie coltivatrici affinchè continuassero a presidiare i loro terreni e a produrre per conservare la tipicità dei luoghi e delle produzioni che definiscono l’identità del territorio che diventa specificità ed esclusività con forte potere di attrazione in chiave turistica.
Un discorso che in parte è stato da qualche anno recepito da Giuseppe Stinga, vice sindaco e asssessore all’agricoltura del Comune di Sorrento, che ha varato un “codice morale del territorio” adottato, sulla carta, da tutte le Amministrazioni, senza però trasformarsi in un progetto organico, coerente e lungimirante a sostegno dell’identità agricola e artigianale di questa terra. In agguato, poi, a Piano di Sorrento, c’è lo spettro di un Centro Commerciale Naturale a nostro avviso pensato più che per analizzare e tentare di dare risposte alla crisi del commercio locale e ai problemi reali che le imprese hanno nel confrontarsi coi nuovi mercati, per realizzare altri progetti per ulteriori sventramenti di aree verde e costruire altri parcheggi e centri di insediamenti produttivi che serviranno soltanto a recitare il “de profundis” per Piano di Sorrento e per la sua economia. Ecco perchè la tornata elettorale del 2016 sarà decisiva per il futuro di Piano di Sorrento.
Un commento
Gennaro orgoglioso elettore DC
Quando vennero gli americane molte “signorine” si diedero agli Alleati dopo essersi date ai tedeschi. E la penisola nei secoli passati ha fatto sempre questo. Ora, con la camorra entrata negli ingranaggi statali, a vendersi allo straniero di turno è la “natura” della penisola sorrentina, sempre “femmina” è e sempre al miglior offerente si vende. E a far da lenoni ci sono i nostri soliti amministratori senza remore e scrupoli di sorta.Me ne tornerei al mio paese, dove però i Sindaci e gli assessori ogni tanto li arrestano pure…