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Opinioni/A proposito di Paolo Trapani segretario PD a Meta

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di Salvatore Esposito

Salvatore Esposito PD MetaDalle colonne del settimanale Agorà leggo con stupore ed un pizzico di amarezza che i “big” del PD metese hanno trovato un accordo in vista del prossimo congresso cittadino, evento atteso ormai da mesi e con molte aspettative da vari esponenti. L’accordo sembra essere siglato e alla guida della sezione sembrerebbe che il sindaco Giuseppe Tito e Stefania Astarita abbiano deciso di affidarla all’ex sindaco Paolo Trapani, oggi Presidente e “reggente” del Circolo di Meta. Una scelta “sbalorditiva”, ma in negativo sicuramente. No, non sono d’accordo e sento la necessità di esprimere con forza e a nome di tutti gli iscritti e militanti interessati al rinnovamento, il mio secco NO a qualsiasi investitura dall’alto del Dott. Paolo Trapani alla segreteria del circolo.

Paolo Trapani
Paolo Trapani

Ciò non toglie che condivido a pieno la necessità di dare finalmente al PD metese un segretario e un nuovo direttivo, come del resto condivido il fatto che il Dott. Trapani sia una di quelle persone che possano svolgere un ruolo positivo in questo particolare momento anche grazie alla grande esperienza amministrativa accumulata in questi anni da sindaco. Non dimentico nemmeno il ruolo di garanzia che la ormai passata direzione gli ha affidato nominandolo Presidente del Circolo, ma solo dopo averlo di fatto escluso da qualsiasi competizione elettorale stringendo “patti segreti” con la lista dell’Arch. Viggiano.

Antonella Viggiano
Antonella Viggiano

Io non voglio assolutamente mettere in dubbio la passione civile e politica di Trapani, ma come iscritto e militante del PD non riesco a nascondere una certa perplessità su questa proposta. Non tanto per la “recente” adesione dello stesso al PD, che sembra più dettata da esigenze elettorali (non andate a buon fine) che da una reale condivisione ideale e di principi, ma il semplice fatto di affidargli il ruolo di segretario assume l’amaro sapore di un “contentino” ad un sindaco “uscente” e “trombato” dalla sua maggioranza e dal suo “nuovo” partito. Inoltre, lo stesso Trapani nei mesi scorsi ha manifestato la volontà di dedicare le sue forze alla “ricostruzione” del partito, ma ad oggi nessuno conosce il suo programma, le sue proposte, le sue idee. Quindi perché firmare una delega in bianco?

Giuseppe Tito
Giuseppe Tito

Non mi stancherò mai di ripeterlo, che per cambiare veramente il modo di fare politica in questo comune ed in particolare in questo partito, bisogna superare i personalismi e le lotte fini a se stesse, ma per fare ciò bisogna restituire la parola alla base, convocando un’Assemblea Straordinaria di iscritti e simpatizzanti e poi il Congresso, aprendo la sezione ai metesi per occuparsi dei problemi dei cittadini, attraverso una nuova squadra che abbia voglia di mettersi in gioco, trasformando il circolo del PD Meta in un cantiere di proposte ed idee.
Lo scontro è sempre lo stesso da anni. C’è un gruppo che fa capo al neo sindaco di Meta Giuseppe Tito, iscritto del PD ed un gruppo che gli si è schierato apertamente contro nelle ultime elezioni comunali appoggiando la lista capeggiata dall’arch. Viggiano (iscritta all’UDC?). In mezzo a loro ci sono tanti metesi ed iscritti che non sono interessati a queste “guerre di potere” e tra questi mi colloco anch’io.

Personalmente giudico l’operato dell’attuale sindaco più che positivo. La sua amministrazione sta lavorando bene e i risultati ottenuti sono sotto gli occhi di tutti. Nonostante ciò, comunque reputo che il ruolo del PD Meta non dovrebbe essere quello di “fiancheggiatore” del sindaco come alcuni temono, ma sicuramente non deve essere uno strumento per ottenere “rivincite” improbabili o mezzo per “un’opposizione ad oltranza”. Il ruolo del nostro partito deve essere quello di “supporto politico” e di “critica” quando le circostanze lo richiedono, ma con la consapevolezza che il primo cittadino di Meta è un nostro “compagno ed iscritto” e non un nemico da combattere. Quindi la critica deve essere “costruttiva” e non “precostituita”.
Inoltre, a rendere la situazione ancora più complessa ci pensa il duo “Antonio RussoMaria Laura Gargiulo” che non hanno aderito all’accordo. Quindi si rischia di giungere al congresso divisi e con due liste contrapposte pronte a mostrare i denti e i muscoli a colpi di “tesserato”. Se le parti in campo hanno realmente questa intenzione penso che la soluzione sia quella di lavorare ad una “terza lista” estranea a questi giochetti e composta da giovani, facce nuove e metesi interessati al bene del proprio partito e soprattutto al bene del loro paese.

Il PD che ho in mente è un partito che sia diverso dagli altri, nei metodi, nelle scelte. Un partito diverso, ma profondamente ancorato ai principi e alla storia della sinistra italiana. C’è bisogno di un cambiamento radicale ed un profondo rinnovamento anche e soprattutto nella classe dirigente. E’ necessaria una svolta, un ripensamento serio sulle strategie e i rapporti politici ed istituzionali che si sono consolidati in questi anni. La soluzione deve essere quella di cambiare dall’interno gli attuali assetti di potere. Con la partecipazione. Con la volontà e la passione. La determinazione e l’onestà. Da protagonisti.
La scommessa è ancora aperta, perché sono tanti i cittadini interessati a partecipare al processo politico della propria comunità, del proprio paese. Bisogna allora impegnarsi al massimo perché il PD possa davvero rappresentare qualcosa di nuovo e non un banale prosieguo di quanto è già stato. Dobbiamo crederci ed adoperarci affinché i cittadini possano finalmente avere voce, senza dover cercare “ali protettrici” di questo o quel singolo politico, per veder riconosciuti i propri diritti e per ottenere risposte concrete ai loro bisogni. E’ giunto il tempo di cambiare e proprio dalla capacità di costruire momenti di partecipazione popolare alle questioni di interesse generale che dipenderà il successo del PD o il suo definitivo declino.

Non ci possiamo permettere (ancora una volta) di perdere quest’opportunità. Dobbiamo ridare credibilità al progetto PD a Meta con chi ci sta e con chi ha ancora voglia di combattere, INSIEME, per il bene del nostro paese. Se oggi (e in futuro) saremo in grado di restituire alla politica “saggezza”, saremo capaci di riscoprire la passione, la bellezza della politica e il suo essere lo strumento più alto e nobile di cui gli uomini dispongono.

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