Massalubrense

Massa Lubrense, sulla “rimozione dei sigilli” ci scrive Lello Staiano: “non ho violato nulla”

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Lello Staiano
Lello Staiano

Sulla vicenda accaduta qualche giorno fa a Massa Lubrense e che ha visto protagonista il candidato sindaco Lello Staiano con alcuni consiglieri e candidati, è nato un vero e proprio caso. La notizia, in un primo momento apparsa su alcuni giornali online, siti web e blog in un batter d’occhio è stata occultata. Evidentemente a seguito della nota inviata dal candidato sindaco Staiano a chi ha pubblicato questa storia. Anche a noi Staiano ha mandato questa mail e, prima di commentarla, doverosamente la pubblichiamo perchè rappresenta la sua versione dell’accaduto o del non accaduto e occorre darne conto ai lettori. Scrive Staiano: ” Vi scrivo in relazione ad un articolo apparso sul vostro sito questa mattina “MASSA LUBRENSE, VIOLANO I SIGILLI E SI BECCANO UNA DENUNCIA”. Il titolo dell’’articolo ed il suo contenuto, oltre ad essere contrari alla verità dei fatti, sono altamente diffamatori. Desidero chiarire, senza mezzi termini, che non ho violato alcun sigillo e che sono totalmente estraneo a questa vicenda.

Tutti coloro che mi conoscono, avversari e non, sanno quanto sia profondo in me il senso della legalità e del rispetto delle regole. Sono da sempre abituato a rispettare le regole anche quando non sono prescrizioni di legge, ma semplici buone condotte della vita di tutti i giorni; figuriamoci se mi poteva passare per la mente di compiere un atto contrario alla legge che, infatti, non ho compiuto. Alla luce di quanto appena detto, vi chiedo di rimuovere immediatamente l’’articolo sopra menzionato, diversamente sarò costretto, mio malgrado, a dare mandato ai miei legali per tutelare la mia onorabilità in tutte le sedi giudiziarie più opportune“.

Prendiamo atto delle serie e impegnative affermazioni di Staiano e non osiamo metterle in dubbio, mentre procederemo ad ulteriori accertamenti atti a verificare il contestato episodio. Però ci corre l’obbligo di chiarire alcune cose a Lello Staiano, persona che, peraltro, ben conosciamo e che non abbiamo alcun interesse a denigrare. Le questioni sono tre: la prima riguarda la notizia in sè. La seconda inerisce l’obbligo di chi fa informazione, a prescindere dai rapporti o dagli interessi personali che possono intercorrere con chicchesia, di dare notizie e anche commentarle se è il caso. Terzo la richiesta-minaccia di Staiano che non si limita a fornire la sua versione dei fatti (cioè a smentirla), ma minaccia di adire vie legali – suo malgrado – se non si rimuove la notizia dal blog.

Sul primo punto a meno che tutte le persone con cui abbiamo parlato non se la siano sognata, la vicenda è accadata e sarebbe stata ripresa da una telecamera con un video. Il procedimento al Commissariato PS di Sorrento, da notizie in nostro possesso, è stato aperto, ma non se ne conoscono gli sviluppi. Sul secondo punto va detto che tutto quanto accade in vicende e situazioni politiche ed elettorali è di per sè oggetto di informazione: a meno che non si decide che le notizie che devono essere pubblicate sono soltanto quelle a pagamento da parte dei candidati di qualunque schieramento. Il che non si chiama informazione, ma comunicazione politico-elettorale a pagamento. Terzo punto la “minaccia” di Staiano: o cancellate il post sul blog o vi denuncio. Questo è un comportamento arrogante e lesivo della credibilità e dell’onorabilità della professione (la nostra) perchè significa andare oltre il “politicall correct” da parte del candidato sindaco. Perchè mentre è assolutamente giusto pubblicare la sua versione dei fatti, non lo è assolutamente quello di cancellare la ragione per la quale questa versione viene pubblicata. Peraltro interessante visti i principi e i valori altamente morali cui Staiano afferma di ispirarsi nella propria vita di tutti i giorni, non solo come politico. E questo nessuno l’ha messo in dubbio! Proprio in virtù di tali principi non si comprende il motivo della minaccia se non scompare la notizia dal blog! In questo caso, cioè cancellando l’articolo, si sottostà a un dictat che si chiama censura! Questo sarebbe grave e assolutamente contrario ai principi cui si richiama Staiano e certamente non sarebbe per lui e per i Massesi un buon inizio della campagna elettorale di cui diamo conto senza nulla aver chiesto nè pretendere pubblicando anche le info inviateci dal suo Ufficio Stampa.

Piuttosto approfittiamo per richiedere a Staiano (lo faremo anche col suo avversario) la disponibilità a rispondere a qualche nostra domanda e su questioni, come per esempio la fiscalità locale, che crediamo sia molto più delicata e di pubblico interesse in campagna elettorale. L’importante, sempre, è che ognuno faccia e rispetti il lavoro dell’altro! E non vale, certamente, solo per Staiano!

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