La Naspi, la protesta dei lavoratori stagionali, le colpe del PD
E’ naturale che crescesse la tensione dei lavoratori stagionali nel momento in cui si sono resi conto della novità in materia di disoccupazione introdotta con la Naspi. A mobilitarsi appaiono in particolare quelli del PD che, con evidenti finalità elettorali, cavalcano la protesta dei lavoratori. Eppure si tratta di uno dei provvedimenti varati proprio dal Governo di Matteo Renzi che in materia di lavoro ha fatto suo il dictat di Confindustria che, non avendolo ottenuto da Silvio Berlusconi, ha trovato in Renzi l’artefice dell’abolizione dell’art. 18, il varo del Jobs Act che fino a oggi ha creato solo 13 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato in tutt’Italia (certificato dall’INPS) ottenendo inoltre mano libera in materia di assunzioni e licenziamenti. La modifica dell’indennità di disoccupazione (ridotta di tre mesi) è parte integrante di questa riforma renziana per cui affidarsi al PD per cambiare la legge è come affidare le pecore al lupo. Fino alle elezioni cavalcano la tigre del dissenso, poi tutto resterà immutato! Il problema vero, forse non se ne rendono conto i lavoratori, è che neanche il presunto fronte avversario del centro-destra alza un dito per cambiare quello che si è riusciti ad ottenere grazie a Renzi. Il NCD di Alfano, senza il quale Renzi non ha la maggioranza, ostenta con soddisfazione il conseguimento di questo risultato e la finta opposizione è contenta di vedersi servita su un piatto d’argento una riforma che non era stata capace di fare.
Le cose peggiori (non possiamo parlare di riforme) le ha fatte la sinistra quando è stata al governo: dal prelievo forzoso sui conti correnti operato da Giuliano Amato, all’abolizione di tutti i controlli sulla gestione degli enti locali, al proliferare dell’esternalizzazione dei servizi da parte degli enti locali per creare nuovi contenitori di poteri e di gestione oltre che gestire posti di lavoro, alla riforma della giustizia e dei codici penale e civile per salvare i corrotti d’accordo con Berlusconi, il bavaglio alla stampa e tanto altro ancora, il disastro della sanità e la corruzione dilagante in ogni angolo della pubblica amministrazione! Il mondo del lavoro, alla vigilia di una ricorrenza che non sembra più avere senso in Italia, deve svegliarsi dal sonno, convincersi a vivere questa stagione senza rappresentanza politica e preoccuparsi dell’intento di Renzi di debellare anche il mondo del sindacato. Dopodichè il destino dell’Italia è compiuto! Com’è, per esempio, che ci son voluti 7 anni per risvegliare i sindacati della scuola che per la prima volta torneranno a protestare in piazza uniti contro il Governo il 5 maggio 2015? Chi ha orecchie per sentire e cervello per intendere si muova, prima che sia davvero troppo tardi!
Oggi, e lo vediamo in Costiera, quelli del PD e affini organizzano gli Osservatori Comunali sulla disoccupazione e sul lavoro nero solo per riempirsi la bocca di chiacchiere, metetrsi a posto con la coscienza, ma mica per prendere il toro per le corna. Peraaltro neanche lo sanno come si fa e di che si tratta!