Piano di Sorrento

Piano di Sorrento, l’UTC “sequestra” il maneggio al Nastro Azzurro…Il caso “Langellotto” su Agorà

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Cantiere al Vallone S Giuseppe
Cantiere al Vallone S Giuseppe

PIANO DI SORRENTO – Quando mercoledì 4 marzo 2015 sul settimanale “M&DSorrento” abbiamo anticipato che il Consiglio Comunale (convocato per il Venerdì 6 marzo) avrebbe dovuto discutere di equitazione avevamo rilevato un’incongruenza tra gli atti e la situazione realmente esistente in località Via Nastro Azzurro presso l’Agriturismo “Piccolo Paradiso” per quanto concerne la realizzazione di un maneggio. Nel giro di 24 ore si è registrato l’intervento dei Carabinieri di Sorrento che hanno acquisito il fascicolo e l’annuncio da parte del capogruppo di maggioranza, Antonio Russo, del ritiro dell’argomento all’esame del Consiglio. A distanza di una settimana trapela la notizia che l’UTC avrebbe proceduto alla revoca della SCIA e quindi al sequestro dell’area. Attenzione: lo stesso UTC che praticamente ha istruito l’atto che avrebbero dovuto approvare i Consiglieri Comunali.

Salvatore Langellotto
Salvatore Langellotto

Evidentemente la nostra segnalazione è servita a portare alla luce una problematica urbanistica quantomeno discutibile e che, diversamente, sarebbe stata approvata dal Consiglio comunale a meno che qualcuno dell’opposizione non avesse sollevato il problema. La questione è delicata assai e in primis gli esponenti della Maggioranza dovrebbero chiedere conto al Sindaco Giovanni Ruggiero, al Vice Sindaco Salvatore Cappiello, all’Assessore Francesco Gargiulo e all’UTC in persona del funzionario che ha istruito la pratica (l’ing. Graziano Maresca si è dovuto astenere in quanto legato da vincoli di parentela con i titolari della struttura) di quanto accaduto, ancora di più all’indomani del sequestro operato da parte dello stesso UTC. Altro argomento su cui la Maggioranza ha cercato di confondere le acque. nonostante la Minoranza di Anna e Vincenzo Iaccarino avessero ben inquadrato il problema, è quello relativo al caso dei lavori per la realizzazione del pozzo a vortice nel Vallone San Giuseppe dove sono stati sollevati due problemi serissimi: la presenza e l’operatività sul cantiere di Salvatore Langelotto, attualmente detenuto in carcere per una condanna definitiva di rapporti con la camorra, è la perizia di variante proposta e approvata dalla Giunta Comunale su richiesta del direttore dei lavori ing. Carmine Sessa. Su questi temi altrettanto delicatissimi e in particolare sul ruolo di Langellotto nel cantiere abbiamo letto sul settimanale “Agorà” un’inchiesta molto puntigliosa che ricostruisce fatti e circostanze difficilmente confutabili e che stridono fortemente con quanto dichiarato in Consiglio e messo nero su bianco dagli uffici. Forse qualcuno, anche nel neonato cantiere della Leopolda, dovrebbe riflettere meglio su tutti questi temi anche perchè è legittimo qualche dubbio sulla trasparenza di queste operazioni anche alla luce degli sviluppi che si sono registrati!

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