Andrea Cozzolino, “primarie Pd” e “programmi” per la nuova Regione Campania
Sono stato al Corriere del Mezzogiorno per il #ForumPdCampania. Le primarie si faranno il 1 febbraio 2015, pena il suicidio politico del Pd in Campania. Non c’è un percorso alternativo alle primarie e non c’è nessuna resistenza da Roma. Chi ha espresso dubbi sul meccanismo delle primarie, non ha altra alternativa se non quella di proporre un’ulteriore candidatura. Tra i candidati ci sono il sindaco più votato in Italia e il parlamentare più votato in #Campania. Ci stiamo confrontando in un clima sereno e chi cerca la rissa rimarrà deluso. Se lo Statuto prevede che, con il 60% in assemblea, si possano togliere le primarie, un candidato che raccoglie il 60 % in assemblea non può avere paura di me o di chiunque altro. Se verrà proposto qualcuno rifletteremo. Io sono in campo da 40 giorni e abbiamo un’importante iniziativa il 16 al Palapartenope in cui presenteremo il nostro cronoprogramma.
Penso che valga di più una leadership non solitaria, non rinchiusa nel palazzo di Santa Lucia con un cambio generazionale.
La Campania non si può governare senza sollecitare il coinvolgimento di altre importanti Istituzioni, dal governo centrale all’Europa. Martedì parlerò con la commissaria europea per l’utilizzazione dei nuovi fondi comunitari. Io penso di utilizzarli non in 7, ma in 5 anni. Si partirà dall’ambiente. Qui ci giochiamo la rivincita. La rimozione delle #ecoballe potrà cominciare subito con un accordo con il governo italiano e le istituzioni europee. Per il trasporto in sicurezza credo sarà giusto coinvolgere le competenze dell’esercito italiano. Per arrivare a standard europei sarà necessaro entro il 2016 arrivare al 65% di raccolta differenziata in tutta la Campania e accompagnare questo sforzo di modernizzazione con la crezione di un’adeguata filiera impiantistica a partire dal trattamento della frazione organica per produrre compost ed energia.
L’esperienza fatta in #Europa mi consentirà di dare un contributo di svolta per la crisi campana: già molte esperienze del mondo agricolo campano guardano all’esperienza di quando ero assessore come parte dell’ultimo grande ciclo di governo che ha impiegato le risorse comunitarie sullo sviluppo agricolo. Adesso siamo in ritardo storico in un settore come quello dell’agroalimentare che ci permette di competere sui mercati internazionali. Sulla terra dei fuochi credo che il miglior spot che si possa fare per dare nuova immagine alla nostra Regione è far funzionare le cose e risolvere i problemi dei cittadini.
Per quanto riguarda la squadra di lavoro ho già delle idee. Alla sanità ho in mente una donna. Mentre per l‘ambiente verrà coinvolta una grande personalità della nostra terra. Vorrei utilizzare i nuovi investimenti per la formazione professionale all’interno del processo produttivo e non all’esterno come avviene oggi. La formazione dovrà essere legata ai lavoratori sotto contratto per i primi 3 anni, come previsto dal #JobsAct. Di questo voglio discutere con Matteo Renzi. Inoltre, insieme agli altri governatori, vorrei proporre un grande programma di rigenerazione urbana per i nostri territori; dobbiamo abbattere e ricostruire trenta/quaranta quartieri popolari e simbolo del degrado del Mezzogiorno per dare una casa dignitosa alle fasce più deboli. In generale credo che la politica per il Mezzogiorno debba tornare al centro dell’azione di governo. Se vogliamo riaccendere i motori della crescita il Mezzogiorno è la parte dell’Italia su cui l’Europa deve puntare.