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Lucia Gargiulo e il PD che guarda al 2015 tra le primarie e la sfida per la nuova regione

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Lucia Gargiulo
Lucia Gargiulo

Con Lucia Gargiulo, segretario del PD a Sant’Agnello, proviamo a fare sintesi politica di questo 2014 per capire che cosa ci si può aspettare dal 2015 sul piano politico e su quello del lavoro visto che oltre a essere segretario cittadino la Signora Gargiulo è anche un affermato consulente del lavoro e componente dell’Associazione Provinciale di Napoli di categoria.  “E’ stato un 2014 difficile. Un po’ ce lo aspettavamo, ma non così tanto difficile. Le speranze alimentate dieci mesi fa dall’arrivo di Matteo Renzi a Palazzo Chigi si stanno consumando a poco a poco e qualcuno ormai le chiama illusioni”.

Sentir un politico che fa autocritica non è cosa di tutti i giorni e certamente si tratta di una novità importante proprio per l’approccio innovativo alla discussione politica che traspare dalle sue parole.  “L’Italia sembra un cantiere privo della data di fine lavoro…Le presunte riforme si ammucchiano una sull’altra senza mai vedere davvero la luce e, di fatto, siamo nuovamente alla vigilia di un ennesimo corto circuito istituzionale, tra le imminenti dimissioni del Presidente della Repubblica, il prevedibile trionfo dei franchi tiratori in Parlamento (dove in 160 hanno già cambiato casacca!) e il sempre più probabile ritorno alle elezioni”.

Quali sono, a suo avviso i mali peggiori del nsotro tempo? “Sicuramente i ladri e i corrotti che si moltiplicano, i negozi che chiudono, i disoccupati che non trovano lavoro e chi un posto ce l’ha, ma guadagna sempre di meno e fa quindi fatica a mantenere la famiglia”.

Che cosa pensa si debba fare? “Bisogna investire sul lavoro invece di continuare a riformare il contratto di lavoro. Bisogna rivolgere lo sguardo e l’operatività alla ripresa dei consumi, riducendo la pressione fiscale ed alle opere pubbliche (l’edilizia è sempre il volano della ripresa economica). L’Economia si riprende con le “opere pubbliche” e con la ripresa dei “consumi”. Bisogna abbassare la pressione fiscale e contributiva. Si continuano a dare benefici per chi assume, ma se non ha ordini e commesse il datore di lavoro non ne ha bisogno”.

E allora? “Bisogna creare lavoro, occupazione, che di certo non si crea per decreto…Anzi per decreto può essere demolito. Come a ogni dicembre, però, facciamo di tutto per vedere le cose in positivo: non è possibile che ogni anno sia peggiore di quello precedente”.

Che cosa dobbiamo sperare per l’anno che è ormai alle porte? “Il 2015 sarà diverso, sarà migliore. Confidiamo in un 2015 molto movimentato per intravedere spiragli di ripresa. Sarà ancora dura, ma inizieremo a risalire… Ci sarà ancora da combattere. Tra difficoltà e privazioni lo spiraglio di una ripresa economica e finanziaria s’intravede. Se l’attuale governo dovesse resistere, perciò, si profilano costruttive collaborazioni con le altri parti. Le intese funzioneranno solo se nessuno tenterà di sopraffare l’altro e si lavorerà per gli stessi obiettivi. Per il Presidente del Consiglio sarà un anno più che impegnativo e non si escludono colpi di scena. Il suo Governo sarà sottoposto a verifiche. Ma se reggerà, si profilano costruttive intese”.

Intanto come PD vi state preperando per le primarie regionali che, salvo novità, si terranno l’11 gennaio? “Le primarie sono state la principale novità politica degli ultimi anni e anche se bisognose di correttivi e di ulteriori garanzie rappresentano la principale forma di raccordo diretto con gli elettori. Dovremo scegliere attraverso questo strumento di partecipazione democratica il candidato presidente del centro-sinistra per le elezioni regionali che si terranno a fine marzo in quanto è assolutamente improbabile un rinvio vista la complessità legislativa necessaria per rinviare le urne di qualche mese abbinandole alle amministrative. Andremo al voto l’ultima domenica di marzo e per questo siamo in piena campagna elettorale che, vi assicuro, prenderà il via alla grande subito dopo l’epifania. Ieri con alcuni amici abbiamo incontrato l’On. Andrea Cozzolino che è uno dei due aspiranti all’investitura regionale (l’altro è il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, ndr) e credo si tratti di una delle più autorevoli espressioni cui in questo momento il PD campano può affidarsi se vogliamo cambiare il volto di quesa Regione. Alla fine sceglieremo democraticamente col voto il candidato e poi lavoreremo tutti insieme per vincere la sfida elettorale e imprimere una svolta concreta al governo regionale”.

 

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