Andrea era semplicemente… un grande!

Andrea era semplicemente un grande… come nessun altro in penisola sorrentina, un intellettuale integerrimo…e dotato di una curiosità infinita che gli permetteva di spaziare dalle vette della riflessione filosofica…al calcio e ad ogni sport possibile ed immaginabile di cui conosceva tutto, regole , nomi, fatti….Quando poi parlava di storia filosofia letteratura greca e latina(che leggeva e traduceva senza usare il vocabolario) era un piacere sentirlo, un Socrate dei nostri giorni che sapeva interloquire con tutti mostrando una umiltà sconfinata nonostante la sua cultura senza limiti, che riusciva a trasmettere a noi studenti liceali con una passione unica, e con una disarmante semplicità di linguaggio…da vero pedagogista…forse devo a lui tanto interesse per la cultura umanistica….

frequentando Casa Savino in via degli Aranci, compagno di liceo del fratello Sandro…mi aggiravo tra le camere zeppe di libri come in un paese delle meraviglie e Andrea con lo sguardo mi seguiva e annuiva soddisfatto quando ne sceglievo uno ….”prendilo poi me lo riporti”…Le sue erano lezioni di vita, piene di ironia e passione…Penso che non gli sarebbe dispiaciuta questa frase come epitaffio: “Homo sum, humani nihil a me alienum puto”, frase in lingua latina che significa letteralmente: «sono un essere umano, non ritengo a me estraneo nulla di umano» (in parole più semplici: «Nulla che sia umano mi è estraneo»). Ciao Andrea…questa vigilia di Natale per me sarà triste…

La frase è di Publio Terenzio Afro che la usò nella sua commedia Heautontimorùmenos (Il punitore di se stesso, v. 77) del 165 a.C.