Giudice di Pace, Antonio Maresca a Sagristani: manca la volonta!
Questa mattina presso il comune di Sant’Agnello ho potuto verificare, ancora, mancanza di volontà o incapacità degli amministratori nell’assolvere ai propri doveri verso i cittadini. Il Sindaco del detto comune, in una riunione tenutasi con una rappresentanza degli avvocati della Penisola Sorrentina ha sostenuto la impossibilità dell’Ente da Egli rappresentato a far fronte alla quota parte degli oneri per il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace in quanto, a suo dire, la spesa andrebbe contabilmente imputata al capitolo di bilancio destinato alle spese per il personale del suo Ente, il cui tetto è fissato ex legge, per cui le somme impegnate sarebbero “di fatto” sottratte da quelle necessarie al suo Comune. L’affermazione del Sindaco di Sant’Agnello non risponde a verità.
Non v’è relazione tra il concorso alla spesa per il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace – personale, manutenzione, pulizia, cancelleria etc.. – ed il capitolo relativo alla “spesa per il personale” del bilancio del suo, come degli altri comuni. Semplicemente, deve essere istituito “apposito capitolo di bilancio” impinguato da risorse prelevate da altri capitoli di spesa corrente e non già o necessariamente dal capitolo riservato alla spesa per il personale dell’Ente. A tanto sarebbe, peraltro, necessario provvedere con variazione di bilancio, non avendovi colpevolmente provveduto in sede di approvazione del bilancio corrente. In sostanza, non vi è alcun impedimento tecnico o legislativo all’accollo delle spese di mantenimento del Giudice di Pace – poche decine di migliaia di euro per ciascuna comune. La verità e che si agita un falso problema per nascondere la mancanza di volontà politica di evitare la perdita dell’ennesimo servizio pubblico.