Meta: le giustificazioni di Castellano portano alla luce altri “gravi errori”…
META – Con l’intervento sul settimanale Agorà di Michele Castellano, presidente del Consiglio Comunale, registriamo ancora una volta il tentativo di trasformare in polemica politica quello che assolutamente non lo è perchè il caso della delibera sull’alienazione del patrimonio comunale che presenta una serie di errori non è stato sollevato dalla politica, ma da un blog che si occupa di politica. Se il risultato sarà la correzione di un errore e quindi l’assunzione di un atto amministrativamente e giuridicamente corretto vuol dire che la nostra “segnalazione” è servita a produrre un effetto positivo per l’Ente che così corregge non tanto un errore, ma una serie di errori e forse anche di sottovalutazione di tutte le implicazioni connesse.
Allora cogliamo l’occasione per “dare un altro contributo” a questa Amministrazione i cui atti non sembrano improntati alla correttezza formale e anche sostanziale. Cerchiamo di capire perchè, visto che il Presidente parla di “rettificare” una deliberazione che a onor del vero dovrebbe essere annullata e riapprovata affinchè possa produrre gli effetti desiderati. In effetti però questa delibera è stata già ratificata come corretta dallo stesso Consiglio Comunale nella seduta del 25 novembre 2014 (Delibera N°75) che ha approvato i verbali delle precedenti sedute, ivi inclusa quella in cui è stata adottata la delibera sbagliata.
In quella sede, cioè nella seduta del Consigilio del 25 novembre, l’assemblea civica se l’avesse rilevata, sarebbe stata facultata a correggere l’irregolarità/illegittimità. Al contrario il Consiglio ha approvato i verbali e con essi tutte le relative delibere come adottate e pubblicate. Ne consegue che rettificando la sola delibera N°73 si verificherebbe un’altra anomalia: quella di avere una delibera valida a tutti gli effetti perchè ratificata in sede di approvazione dei verbali (nessuno ha infatti rilevato l’errore) e successivamente rettificata nel Consiglio comunale del 10 dicembre 2014. Quindi il Consiglio dovrà riadottare, rettificandola, anche la delibera di approvazione dei verbali.
Pubblichiamo il frontespizio della deliberazione dalla quale si evince l’errore di conteggio anche nel numero dei Consiglieri essendo conteggiata due volte l’Assessore Susanna Barba con l’effetto di far lievitare a 14 il numero dei Consiglieri comunali, sindaco incluso, quando in effetti sono 13. Il Segretario convalida nel medesimo atto la votazione a 14 consiglieri e neanche questo è stato notato e quindi corretto in nessuno dei diversi momenti dell’iter della delibera dove, peraltro, non si desume l’intervenuta assenza o allontamento del Presidente Castellano che, firmando la delibera, la perfeziona sul piano amministrativo. La forma è parte integrante del processo amministrativo per cui è l’atto in sè ad essere invalido.
E già che ci siamo oltre alle troppe questioni formali c’è un problema sostanziale che riguarda le implicazioni che derivano da tale atto: ovvero la messa in vendita di un bene comunale ad un prezzo che potrebbe essere sottostimato rispetto al reale valore di mercato, questione in parte sollevata anche dalla consigliera Antonella Viggiano nel suo intervento. Il Sindaco per la verità si è dotato di due figure professionali di alto profilo per cui dovrebbero essere stati adottati i criteri di congrua e massima valutazione commerciale del bene anche alla luce della sua possibile destinazione, cioè ad un parente del Presidente Castellano (il fratello) come da lui stesso affermato su Agorà essendo il congiuto legittimamente facultato ad esercitare il diritto di prelazione. E’ evidente perciò che l’argomento è meritevole di maggiore attenzione e non deve presentare punti deboli!
Purtroppo i “misteri metesi” non finiscono qui e allora occorre segnalare al Sindaco, agli Assessori, al Segretario, al Ragioniere, al Revisore dei Conti e al Consulente esterno che anche la Delibera N°74 del 27/10/2014 (vedi originale) relativa all’approvazione della variazione di bilancio 2014 dev’essere annullata, ancorchè immediatamente esecutiva, in quanto la stessa è stata firmata, ai fini della pubblicazione, sempre dal Presidente del C.C. Michele Castellano che presiedeva la seduta, ma risultava assente ai fini della votazione e pertanto non era facultato a validare l’atto in sede di pubblicazione. L’atto è anch’esso illegittimo e se ha prodotto, come si presume, impegni di spesa, gli stessi allo stato non sono coperti e diventano debiti fuori bilancio del corrente esercizio. In tutto questo ci chiediamo: che cosa c’è di strumentalizzazione o di polemica politica? Assolutamente nulla perchè anche questa volta l’Opposizione neanche si è accorta di tutti questi “difetti“. Amministrare con tale superficialità soprattutto oggi non è pensabile e se pensiamo soltanto al settore tributi ci dovrbbero tremare le gambe per gli errori che si rischiano di comemttere con pesanti effetti sulle tasche dei contribuenti. E’ però anche un problema di vigilanza da parte dei preposti nelle varie funzioni svolte per cui vien da chiedersi per quali ragioni, pur con l’agguerrita opposizione nella passata consiliatura, non si verificavano questi incresciosissimi incidenti?