Sorrento, un lettore stigmatizza l’attacco di Agorà a Marco Fiorentino
Ci scrive un lettore in merito all’articolo pubblicato oggi sul settimanale Agorà in riferimento all’annunciata ricandidatura di Marco Fiorentino alle prossime elezioni amministrative a Sorrento.
“Egregio Direttore, sento il bisogno di esporre una mia opinione su quanto ha scritto oggi il giornale Agorà su Marco Fiorentino. Mi rivolgo a voi perchè sono certo che se inviassi questa lettera ad Agorà non verrebbe mai pubblicata. Ho letto che Marco Fiorentino ha deciso di ricandidarsi alle elezioni comunali l’anno prossimo e ha fatto un annuncio serio, senza polemiche o attacchi personali, spiegando le ragioni di una scelta che sarà giudicata dai Sorrentini. Agorà, che ogni settimana pubblica gli articoli di Nino Cuomo, padre dell’attuale sindaco Peppe, è chiaramente ostile a Fiorentino e l’ha confermato pubblicando “la storia di un leader tra giustizia e politica” con l’intenzione di screditarlo. Storie passate che hanno avuto una conclusione e storie nuove che vengono strumentalizzate con troppa superficialità.
Se il passato conta per Marco, allora conta per tutti e non è giusto che un giornale si presti a questi giochi senza attenersi ai fatti di oggi e a quello che l’ex sindaco Fiorentino ha fatto per la città di Sorrento durante i suoi mandati di sindaco. Allora voglio ricordare al giornale Agorà e ai suoi lettori la risposta dell’ex sottosegretario di stato alla presidenza del Consiglio, On. Cristofori, a un’interrogazione parlamentare presentata al Senato della Repubblica dal Sen. Guido Pollice (X legislatura) cui è stata data risposta il 13 maggio 1991 in riferimento a gravi vicende giudiziarie che riguardavano l’Amministrazione Comunale di Sorrento e che vedevano coinvolti, con diversi gradi di responsabilità, Sindaco e Assessori dell’epoca. Mi riferisco ai procedimenti penali N°437/IA/8G registro generale della Procura per il quale erano imputati alcuni amministratori insieme all’allora sindaco avv. Antonino Cuomo, padre dell’attuale primo cittadino di Sorrento, per i reati di cui agli articoli 110 e 324 del codice penale.
Gli imputati furono assolti dal giudice istruttore per sopravvenuta amnistia (prima però il magistrato ha dovuto derubricare il reato da interesse privato in abuso di atti d’ufficio). Giudice istruttore era la dottoressa Laura Triassi, visto del PM Isabella Iaselli. Insieme a loro vi erano altri imputati per i reati di cui agli articoli 110 e 640 del c.p. (truffa in danno delle casse comunali). Il procedimento N° 12685/30/84 vedeva imputati per i reati di cui agli articoli 110 e 324 del c.p. gli amministratori che furono arrestati dal procuratore Arcibaldo Miller. Con sentenza di primo grado del 21 giugno 1986 alcuni di questi, pur se coinvolti e presenti in giunta per la votazione della delibera inquisita, furono assolti, gli altri condannati…”.
Tanto per evidenziare che la storia antica e più recente dell’Amministrazione di Sorrento è stata caratterizzata da episodi anche gravi che non hanno però impedito ad alcuno di dimostrare, far valere le proprie ragioni e acclarare le proprie responsabilità, anche “riciclandosi” e presentandosi sotto mutate spoglie agli elettori per continuare a fare, in scienza e coscienza, il proprio lavoro politico. Ognuno risponde del proprio operato e delle proprie responsabilità, innanzitutto a sè stesso e quindi ai concittadini. Credo, e con me tanti Sorrentini, che rivangare storie antiche serva solo a chi vorrebbe nascondere i tanti guai di oggi per cui voglio esprimere solidarietà a Marco Fiorentino e incoraggiarlo ad andare avanti con la sua iniziativa perchè Sorrento ha bisogno di cambiare se non vogliamo finire male. Grazie” G.M.