Piano di Sorrento

Piano di Sorrento: Ruggiero e il volto umano della politica

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G. Ruggiero
G. Ruggiero

PIANO DI SORRENTO – Mentre i media dibattono sulla possibile candidatura alle elezioni regionali del Sindaco di Piano di Sorrento Giovanni Ruggiero, questi affida al suo profilo FB uno sfogo molto personale a conferma che anche politici incalliti e che ricoprono ruoli di primo piano vivono momenti personali molto particolari al punto da sentire forte l’esigenza di condividerli con l’universo dei social, accettando di esporre sè stessi e i propri sentimenti, magari aspettandosi un suggerimento, un consiglio, un conforto. Così all’improvviso tutti i discorsi su elezioni e amministrazione del Paese sembrano passare in secondo piano, perchè sul politico sembra aver preso il sopravvento l’uomo. Leggiamo allora le parole postate questa mattina da Ruggiero su Facebook e cerchiamo di capire quale messaggio sta inviando ai navigatori della rete.

IL POST SU FB DI GIOVANNI RUGGIERO

“Sono arrivato ad un’età in cui non posso più aspettare il futuro ed ho bisogno di scegliere e forzare le mie aurore perchè semplicemente non ho più tanto tempo… Ormai non ci sono più scuse perchè ho imparato che per raccogliere bisogna tagliare…per custodire aver coltivato…e per sognare continuare a curiosare e camminare. E’ per me la stagione dove sono padre ma ancora un pò “figlio”, sono grande ma con una parte ancora “bambina”, sembro forte ma non posso nascondere le mie fragilità…e intanto il tempo passa. E ora ho incominciato a “perdere”: ideali e amici, forze e futuro, impegni e figli e nel silenzio di me stesso – più o meno consapevolmente – comincio a mettere insieme i cocci di una vita, spezzata in più punti, sperando di trovare il filo conduttore degli eventi, scrutando un domani sempre più vicino dove sarò costretto a lanciarmi nel vuoto con la speranza che Qualcuno mi prenda…

Ecco perchè ringrazio Alberto – amico e fratello più grande – che mi ha “convocato” per scrivere insieme ad altri la nostra storia: la storia degli Epic.
La trama di quei “giorni” eterni dove abbiamo tessuto – e non lo sapevamo – relazioni che ci hanno procurato brividi e lividi, alimentando sogni e nostalgie e hanno segnato non solo il nostro passato ma anche il futuro.
Non immaginavo 30 anni fa che, nell’apprendere l’arte di arrangiarmi ad essere me stesso, i miei amici avessero lasciato una cicatrice e un vuoto così profondo nella mia storia.
Essi hanno fatto parte della mia inquietudine – alibi e motivazione delle mie scelte di ieri e di oggi – e se non mi avessero circondato con la spontanea semplicità e la gratuita leggerezza dell’adolescenza non avrei imparato a spingermi – nel bene e nel male – oltre i miei limiti…con loro ho imparato a “perdermi senza dannarmi”… Comincio a raccattare parole e ricordi e aspetto di condividere con altri cuori e altre memorie l’eco che ancora risuona, di quel tempo in cui abbiamo creduto che si può “essere amici per sempre”…anche a Pimonte, stamane, con gli Epic nel cuore e un nome sulle labbra: Giò Giò

L’amore dell’uomo per la donna cala e tramonta come il sole del Ramadan…
l’amore dell’amico per l’amico è fedele ed eterno come la Parola del Profeta…

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