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WWF e caso Recommone: il problema non è solo politico…

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Leone Gargiulo
Leone Gargiulo

MASSA LUBRENSE – Ancora una volta è il WWF della Penisola Sorrentina a portare all’attenzione dell’opinione pubblica, oltre che delle competenti autorità amministrative e giudiziarie, una situazione critica che si verifica sul territorio lubrense, questa volta legata all’uso indiscriminato come area parcheggio dell’alveo di Recommone e alla caotica situazione della viabilità nella zona.

Rossella Russo Com. VV.UU.
Rossella Russo Com. VV.UU.

La segnalazione-esposto del WWF, corredata da una puntuale documentazione fotografica, mette in evidenza una serie di questioni annose, di mancanza di controlli e di pericoli per la pubblica incolumità che evidenziano lacune nella vigilanza delle autorità preposte. Non si tratta di venire in soccorso del sindaco Leone Gargiulo che, a seguito di segnalazioni, esposti e denunce, ha adottato una propria ordinanza: la n°129 del 12 giugno 2014 (che pubblichiamo in calce), ma di dare un nome e un cognome a chi è preposto a far rispettare i provvedimenti amministrativi.

Foto WWF
Foto WWF

E’ semplice addebitare le colpe sempre e solo alla politica, ma certamente non compete al Sindaco svolgere anche la funzione propria di un ufficio: quello dei Vigili Urbani. E allora veniamo al punto che tanti commentatori dei fatti massessi tralasciano per comodità o per ignoranza sul tema: il rapporto estremamente conflittuale che intercorre tra l’Amministrazione lubrense e il Comandante dei VV.UU., la dottoressa Rossella Russo, nota alle cronache lubrensi soprattutto per i conflitti con l’Amministrazione che, stando alle cronache recenti e alle indiscrezioni di palazzo, sarebbero addirittura sfociati in uno scontro giudiziario con un esponente della Giunta. Per il resto le cronache si occupano saltuariamente della Russo nella sua veste di Assessore al Comune di Piano di Sorrento. Ora nessuno mette in discussione la professionalità o lo spirito di abnegazione della Comandante, valutazioni che legittimamente competono agli Organi Politico-Amministrativi dell’Ente da cui la Russo dipende. Sta di fatto, però, che il primo destinatario dell’Ordinanza sindacale (e in generale di qualsiasi ordinanza) è proprio il Comando di Polizia Municipale e, a seguire, le altre autorità (Carabinieri e Corpo Forestale dello Stato) specificamente investite dell’ordine di far rispettare il provvedimento sindacale. Quindi senza mezzi termini e dovendosi attribuire anche un’ordine di priorità per le responsabilità di ciascun servizio investito dall’obbligo del rispetto del provvedimento sindacale, se mancano i controlli o gli stessi sono insufficienti o inadeguati come denunciato dal WWF il primo a doverne rispondere è proprio il Comando dei VV.UU. e cioè la Russo.

Ass. Antonio Marcia
Ass. Antonio Marcia

La questione presenta però altri aspetti su cui ci si sofferma poco o nulla da parte di tutti coloro che ne avrebbero facoltà e diritto oltre che interesse: il ruolo politico svolto presso l’Amministrazione comunale di Piano di Sorrento dalla Russo inevitabilmente confligge con l’esercizio di una tanto delicata funzione a Massa Lubrense. Basti pensare le oggettive difficoltà del Sindaco o di un Assessore a doversi confrontare con la Russo comandante dei VV.UU. e nello stesso tempo individuarla e interfacciarsi con la medesima quale rappresentante istituzionale di un Comune limitrofo, circostanza che conferisce all’interessata uno status particolissimo creando oggettivo imbarazzo alla politica lubrense. La situazione diventa ancora più complessa se si considera l’ulteriore anomalia lubrense e cioè: uno dei componenti della Giunta, l’assessore Antonio Marcia, a sua volta è comandante dei VV.UU. a Sorrento per la qualcosa nello stesso tempo ha una funzione di “superiore” sul piano politico-amministrativo rispetto alla Russo, ma nello stesso tempo nè è collega in quanto entrambi comandanti di Polizia Municipale in due Comuni limitrofi del comprensorio per cui si ritrovano a dover discutere di questioni inerenti le specifiche mansioni anche a livello comprensoriale in ruoli che sono nello stesso tempo di polizia e di amministratori.

Il tutto senza considerare che i rapporti di “colleganza” finiscono comunque col condizionare, al di là delle stesse volontà, l’operato degli amministratori: figuriamoci quando si tratta di controlli e di sindacato sull’operato di ciascuno. Senza considerare gli interessi confliggenti a catena che coinvolgono, su questioni anche delicatissime legate in particolare al controllo del territorio, ben tre amministrazioni comunali: Massa Lubrense, Sorrento e Piano di Sorrento. Il problema è serio, molto serio per le implicazioni che ne derivano sotto tutti i punti di vista e la politica, almeno quella di opposizione, non può continuare a fingere di non vedere e di non capire come questo accavallamento di funzioni, rapporti, competenze, relazioni finisca invevitabilmente col condizionare il governo stesso della cosa pubblica creando assi trasversali a diversi Enti. Il caso sollevato dal WWF è solo la punta di un iceberg che investe queste amministrazioni peninsulari dove sempre più spesso gli amministratori di un Comune svolgono funzioni consulenziali e professionali in un altro Ente, oppure si avvalgono delle specifiche attribuzioni in capo a ruoli di volta in volta politici o amministrativi per fare scelte, attribuire incarichi o altro concorrendo in questo modo a condizionare più di quanto possa apparire all’occhio profano la politica locale e territoriale. Su questo fronte si giocano partite importantissime anche perchè nella loro conferenza permanente i Sindaci si confrontano e assumono decisioni condivise su varie questioni e questi problemi sicuramente non vengono trattati come si dovrebbe per cortesia personale e istituzionale coi risultati di cui stiamo parlando e in barba a un discorso di trasparenza amministrativa che, inevitabilmente, risulta pregiudicato.

LA SEGNALAZIONE DENUNCIA DEL WWF PENISOLA SORRENTINA

Foto WWF 15/8/2014
Foto WWF 15 agosto 2014

Con nota inviata alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata e alle Forze dell’Ordine il WWF Penisola Sorrentina ha chiesto un urgente sopralluogo atto a verificare il rispetto dell’Ordinanza n. 129 del 12.06.14 che impone il divieto di transito veicolare nel tratto terminale del rivolo Recommone-Spina nel comune di Massa Lubrense.

“Quell’Ordinanza – raccontano gli attivisti del Panda – è scaturita da un documentato esposto del WWF fatto nell’ottobre 2013!!! A distanza di ben 9 mesi, e solo dopo l’intervento del Corpo Forestale dello Stato e del Genio Civile, l’amministrazione massese si è accorta che quella strada che conduce alla Conca del Sogno altro non è che l’alveo di un rivo demaniale cementato abusivamente anni addietro per consentire il transito e la sosta degli autoveicoli alla spiaggia di Recommone. Lo stesso rivo che, in casi di forte pioggia, si è più volte trasformato in un impetuoso torrente che tutto travolge e trascina verso il mare. Ne sanno qualcosa i tanti invitati a matrimoni e feste, nella Conca del Sogno sul finire dell’estate, che si sono visti letteralmente travolti dalle acque ed intrappolati sulla spiaggia, tra le onde del mare e il fiume in piena che trascinava via le scarpe coi tacchi alle signore ed allagava le autovetture parcheggiate … tra fango, pietre e detriti crollati dal costone a rischio frana. Solo il provvidenziale intervento di mezzi via mare ha permesso di evacuare l’area e mettere in salvo gli ospiti, evitando che la conca del sogno si trasformasse in un definitivo“incubo”!!!”

Foto WWF
Foto WWF

Il WWF nell’autunno scorso, dopo aver appreso i fatti, segnalò la modifica dello stato dei luoghi e il pericoloso utilizzo dell’alveo del rivo come strada carrabile di accesso alla spiaggia e alla struttura turistica “La Conca del Sogno”. A seguito del sopralluogo effettuato dal Corpo Forestale di Castelllamare di Stabia e dal Genio Civile di Napoli congiuntamente all’Ufficio Demanio Comunale, il 12 giugno 2014 il Sindaco di Massa Lubrense, ottemperando ai suoi obblighi, emise Ordinanza n. 129 di “divieto di transito e sosta nel tratto terminale del rivolo Recommone-Spina compreso tra l’intersezione della stradina privata ad uso campeggio con lo stesso rivolo e lo sbocco a mare”.
Perfetto!!! Ma fatta l’ordinanza la domanda da porsi è: chi controlla?
Parrebbe nessuno, visto che ci risulta che il tratto del rivolo cementato in questione sia da sempre tranquillamente in uso al transito e alla sosta veicolare in dispregio del provvedimento sindacale emanato a tutela della pubblica e privata incolumità.

Ma c’è dell’altro: come vengono smaltiti i reflui fognari e/o fanghi prodotti dall’attività turistica (albergo-ristorante-ecc.) considerato anche il divieto di transito per i mezzi nell’alveo cementato? Lo stesso vale per i mezzi di servizio (lavanderia- carico/scarico merci – rifiuti- manutenzione- ecc) ai quali è fatto divieto di raggiungere la spiaggia.

A questo punto è doveroso, da parte di chi di competenza, andare a verificare anche la sussistenza di tutti i requisiti richiesti dalla legge per lo svolgimento delle attività turistico/ricettive sulla spiaggia di Recommone e sul demanio dove, in piena Area Marina Protetta, su di una distesa di piazzole ed attraversamenti in bianco cemento, pullulano lettini, gazebo e quant’altro a soddisfare le richieste di una clientela sempre più facoltosa e ricercata.

Ord. n. 129

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