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PD in Penisola Sorrentina: occhi puntati su elezioni metropolitane, cittadine e regionali

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Tito tricoloreChi lo rappresenta, dove sta e con chi il Partito Democratico a Meta? E’ il primo questito che attende risposta a distanza di qualche mese dal voto amministrativo che ha visto trionfare Giuseppe Tito oggi sindaco. In effetti Meta è politicamente un’anomalia sotto svariati punti di vista e non sarà facile ricomporre fratture e restituire unità d’intenti a un partito che è riuscito nell’impresa di veder eletto l’unico candidato iscritto e nello stesso tempo ha visto naufragare la lista in cui il partito si era schierato proprio in alternativa al sindaco vincitore e dopo aver trombato quello uscente per sostenere una candidata dell’UdC che forse ha pagato più degli altri il prezzo proprio di questa spaccatura. Un aborto destinato ad ampliare una ferita lacerante, almeno fino a quando non sarà eletta la nuova segreteria cittadina frutto di un congresso serio dove si dicano, una buona volta, le cose come stanno e si volti pagina su personalismi e interessi che hanno prodotti insuccessi e soprattutto resa evanescente la credibilità del partito stesso.

Nicola Mollica
Nicola Mollica

Dopo la debacle elettorale il solo gesto, politicamente significativo, che si è registrato sono state le dimissioni dalla carica di segretario di Nicola Mollica il quale ha preso atto del risultato e ha ritenuto di mettere a disposizione il mandato. Del resto guidare il Partito in un Comune diretto da un sindaco iscritto, ma di cui si è stati avversari alle elezioni, non è una cosa semplice. La decisione, alla vigilia delle amministrative, di nominare Paolo Trapani alla carica di presidente è perlomeno servita ad avere una figura cui affidare la provvisoria reggenza del circolo. I nodi però sono venuti già al pettine perchè in consiglio comunale siede anche Maria Laura Gargiulo, anch’ella iscritta al PD, che però sta all’opposizione e che ha aderito a un’associazione civica fondata insieme alla candidata sindaco avversaria di Tito, Antonella Viggiano. Insomma una macedonia politica dove ripicche, personalismi, ambizioni e contraddizioni rendono la situazione difficilissima da gestire.

Stefania AstaritaTanto più se della cordata anti-Tito ha fatto parte un personaggio come Stefania Astarita, storica esponente del PD con incarichi comprensoriali e provinciali, che oggi si ritrova senza posto in consiglio comunale e praticamente delegittimata anche nel ruolo di portavoce peninsulare dove i principali attori del PD, guarda caso, sono proprio due sindaci con cui il feeling è scarso! Questo è il partito che, proprio in Penisola Sorrentina, deve affrontare tre sfide importanti: la prima è l’istituzione della Città Metropolitana di Napoli per la quale sono indette elezioni di secondo livello (vi partecipano tutti gli amministratori comunali in carica nella provincia) in programma il 12 ottobre 2014 e dove si corre il rischio concreto di non ottenere rappresentanze al di fuori di solidi e duraturi accordi. La seconda sono le elezioni regionali del 2015 quando il centro-sinistra tenterà di riprendersi il governo regionale strappandolo a Stefano Caldaro, appuntamento dove ogni voto sarà prezioso e che richiede una mobilitazione politico-elettorale di ampio respiro.

Leone Gargiulo
Leone Gargiulo

Anche per questo sindaci come Tito e Gargiulo sono preoccupati e ansiosi di mettere ordine nelle file interne. C’è da giocarsi la chance di una candidatura regionale che sembra fatta apposta proprio per uno dei due Sindaci. Leone Gargiulo vanta  stretti legami con il Sen. Enzo Cuomo (ex sindaco di Portici) che gli ha praticamente aperte le porte del PD ed è uno dei riferimenti forti di Renzi in Campania. Giuseppe Tito vanta altrettanti se non più solidissimi rapporti con il consigliere uscente Antonio Amato e diversi Parlamentari, nazionali ed europei, decisii a puntare su di lui per un seggio in Regione dove, tra l’altro, Tito ha familiarità e consuetudine per aver collaborato a lungo proprio con Amato. Proprio da questi potrebbe venire l’impulso decisivo per la candidatura di Tito che godrebbe di un forte appoggio elettorale da parte del Consigliere che non si ricandiderà nel 2015, ma che potrebbe schierare la figlia. Una candidatura femminile che si accoppierebbe alla grande con quella di Tito che potrebbe davevro farcela ad essere eletto.

Paolo Trapani
Paolo Trapani

Il Sindaco potrebbe però fare il galantuomo e cedere la candidatura al suo predecessore, Paolo Trapani, che si è comportato con correttezza in campagna elettorale e mettendo da aprte interessi personali ha subito lo smacco della “trombatura” senza però venir meno fino all’ultimo alla sua funzione istituzionale. L’ipotesi è meno peregrina di quello che possa sembrare, ma tutto si gioca nell’ambito della rinegoziazione complessiva della rappresentanza del PD in Costiera dove la terza sifda è rappresentata dalle amministrative a Sorrento dove il PD presto dovrà scegliere se giocare in proprio una partita senza oggettive chance di successo, oppure costruire alleanze con il fronte anti-Cuomo intenzionato a mandare a casa il primo cittadino con i suoi alleati Raffaele Apreda e Mariano Pontecorvo sostenuti anche dal sindaco di Sant’Agnello Pietro Sagristani. Per questo le fibrillazioni in casa PD si avvertono e soprattutto gente esperta come Leone Gargiulo e Giuseppe Tito sanno che non si possono assolutamente sbagliare le mosse vista la posta in gioco e gli attori in campo.

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