Diario Politico©Raffaele Lauro,  Sorrento

Caro Apreda…la moglie di Cesare dev’essere al di sopra di ogni sospetto!

Stampa
Raffaele Apreda al San Paolo (Foto di Franco Romano)
Raffaele Apreda (Foto di Franco Romano)

Raffaele Apreda si conferma, come la maggioranza dei personaggi politici, allergico alle critiche, ancora di più se non si dimostrano superificiali ma vanno alla sostanza dei problemi. Ovviamente ignora, o si dimentica, che l’interesse che suscita nella stampa scaturisce unicamente dal fatto che ricopre un incarico e svolge una funzione pubblica. Circostanza sufficiente e renderlo “attenzionato” visto che il proprio operato ha dirette conseguenze sul pubblico interesse. E’ ovvio che nell’esercizio di questa attività si possono commettere errori, si può essere superficiali o peccare di omissioni… Il tutto anche senza essere in malafede che, ovviamente, va dimostrata. Il politico e l’amministratore che hanno responsabilità di governo devono dar conto del loro operato sempre, così come il politico e l’amministratore di opposizione sono preposti per legge al controllo.

L’informazione, almeno quella che non è a libro paga, fa un altro tipo di lavoro: rendere partecipe l’opinione pubblica (e quindi gli amministrati) sull’operato della politica e di chi la governa a vari livelli, svolgendo un servizio pubblico vitale per la democrazia. Ora il fastidio di finire sotto questi riflettori se da un lato può essere comprensibile è invece assolutamente fuori luogo quando si ha la pretesa (anche se confortata dai voti e quindi dal consenso) di gestire le sorti di una città e con essa le sue risorse, intervenendo in tutti gli ambiti del pubblico e anche del privato interesse. Se ne faccia allora una ragione il buon Apreda e continui a confrontarsi e a dar conto del proprio operato pubblico ! La trasparenza la si pratica e non la si predica! “Chi si offende è fetente…” recita un antico adagio popolare e che sembra appropriato a chi invece di confrontarsi nel merito dei problemi usa altre azioni, argomentazioni e aggressioni per difendersi. L’epilogo della vicenda della scuola di Cesarano è semplicemente il fallimento di un’operazione amministrativa mal nata e mal gestita che, per comprensibili ragioni, chi l’ha fatta cerca di difendere per salvare la faccia!

E’ lo stesso Apreda che conferma il coinvolgimento indiretto di un proprio socio nell’operazione (tralasciando le questioni societarie che interessano il Sindaco o i risvolti poco remunerativi) e in altri tempi un buon amministratore, di fronte alla proposta del dirigente comunale che ha fatto la scelta del suolo, gli avrebbe subito  fatto notare l’inopportunità di tale decisione…Proprio per non suscitare dubbi, alimentare fraintesi e perchè la moglie diCesare deve essere al di sopra di ogni sospetto! Tutto il resto conta poco o nulla e tutte le giustificazioni addotte sono la più classica delle “excusatio non petita…“. Il lavoro che aggrada alla politica e all’Apreda, in campo comunicativo, è quello cui sono legittimamente preposti gli uffici stampa e, un po’ meno, gli organi di rinforzo più graditi e sostenuti. Ora ci devono spiegare perchè la scuola si può riparare e prima no!

2 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*