A Piano di Sorrento appendere questo cartello costa 100 euro…
PIANO DI SORRENTO – Forse non è solo colpa della crisi se le iniziative promosse dal neonato Centro Commerciale Naturale presieduto da Michele Guglielmo stanno registrando un flop. Domenica 6 luglio 2014, per esempio, giornata di percorsi gastronomici sono stati venduti soltanto 9 biglietti, diconsi nove, per gustare le prelibatezze nostrane. Eppure il neonato CCN di numeri ne macina se ha ottenuto dal Comune la disponibilità gratuita di un ufficio in Via San Michele, sottraendolo al mercato con evidente danno per l’Ente che, locandolo, potrebbe ricavarne una cospicua entrata utile per alleggerire il proprio bilancio.
Un Consorzio fatto da imprenditori che evidentemente (e legittimamente) non perseguono finalità sociali e quindi qualche conto sulle modalità di impiego delle risorse pubbliche se lo devono pure fare visto che, pur animati da tutta la buona volontà, allo stato non sembrano in grado di mobilitare masse di consumatori per venire a spendere a Piano di Sorrento e rianimare l’economia locale. Eppure l’Amministrazione di Giovanni Ruggiero ha impegnato la cospicua somma di 70mila euro per sostenere le attività del CCN che intanto batte cassa alla Ragioneria.
Il Comune però ancora non ha approvato il bilancio 2014 per cui il dott. Limauro frena nell’allentare la cinghia della spesa…Inoltre, stando alle indiscrezioni che trapelano dalla Commissione consiliare, sembra che il bilancio faccia acqua da tutte le parti, con i conti che non sembrano tornare (per esempio quelli dei costi dei servizi a domanda individuale per i quali si registra una forte evasione nel settore della scuola dove però nessuno si premura di fare accertamenti per recuperare i mancati introiti) e con documenti contabili che non vengono resi disponibili ai Consiglieri che ne fanno richiesta per capire lo stato dell’arte e per fare il proprio mestiere, che poi è quello di controllare! Certo se ci sono voluti quasi 3mila euro (esattamente € 2.800,00) per appendere (dicasi solo appendere!) i 30 banner pubblicitari delle domeniche commerciali (vedi foto), allora qualcosa sicuramente non torna in tutta quest’operazione che attinge a piene mani alle casse pubbliche.
Il fatto è che siamo solo all’inizio dell’operazione guidata da Guglielmo che, forse, comincia a rendersi conto di che cosa significa fare un altro mestiere! Aspettarsi invece un’iniziativa ispettiva da parte del Presidente della Commissione consiliare per la Trasparenza, Antonio D’Aniello (PD), è pura illusione visto com’è affaccendato a celebrare matrimoni, a risolvere il problema delle blatte che infestano il Paese, a far produrre verdure negli orti civici e per di più a contrastare il lavoro nero: praticamente facendo un mestiere che anche a lui non gli appartiene visto che, almeno quest’ultimo, non rientra nelle competenze che la legge assegna ai consiglieri comunali…tanto più se di minoranza!
4 commenti
giusy aversa
Il costo è comprensivo anche di grafica e stampa……noi imprenditori ci stiamo mettendo l’anima e il nostro tempo seppur minimo a costo gratuito, la comunicazione in tempi difficili come questi dovrebbe aiutare, aggregare, stimolare e non distruggere quel poco di stimolo che ancora gelosamente conserviamo per il nostro amato paese! Vi invito a riflettere e ad usare toni più bassi, e solo così potremmo costruire solidamente un futuro per i nostri figli…….almeno potremmo dire di averci provato e non solo chiacchierato! In fede giusy aversa
Politica in Penisola
Vogliamo rassicurare Giusy Aversa che l’informazione non ha alcun intento di distruggere…Semplicemente rileva e informa. Spesso aiuta a correggere, se non a prevenire, errori o superficialità
Gennaro vecchio elettore DC
Concordiamo pienamente con quanto scritto dal dr Vincenzo Califano. E ci chiediamo che cosa sarebbe successo se fosse andato in porto il progetto di privatizzazione di Villa Fondi , con la cordata di imprenditori guidata proprio dal dr Michele Guglielmo. Un altro flop? Con tanti soldi pubblici ?Non sappiamo cosa ci faccia un consigliere così anomalo come il D’Aniello Antonio…invece di controllare l’operato della pubblica amministrazione…si limita a svolgere il ruolo di maggiordomo o soccorso “rosso”…per una maggioranza oramai implosa in mille schegge impazzite…Che tristezza vedere il nostro Comune in queste condizioni con tanti giovani imprenditori allo sbaraglio…Non c’è una visione strategica, lungimirante da parte di chi amministra. Staccare la spina- in queste condizioni – non sarebbe reato…
Elisabetta Esposito
una lettrice
Certamente va una lode a questo cospicuo gruppo di imprenditori, ma bisogna ammettere senza mezze misure una grave sconfitta del modo in cui hanno considerato di poter rivitalizzare il commercio, specialmente per il centro nel periodo estivo, del nostro paese, amato da tutti, ma magari in modo diverso. Ammettere uno sbaglio in questo momento e rivedere a 360 gradi il progetto, può essere il miglior salvataggio per questa pregevole iniziativa, che acquista grande valenza se fatto pubblicamente. Perciò senza fasciarsi la testa e lambiccarsi il cervello per qualsivoglia formula vincente, si pùò pensare semplicemente che la gente comune e non, ha bisogno di cose semplici, genuine e nostrane, ma sul serio, per divertirsi trascorrendo “liberamente” qualche ora al centro facendo shopping e stuzzicando qua e là.