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Alimuri, il video-servizio di Repubblica sull’Ecomostro…dimentica Elefante

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ing. Antonio Elefante
ing. Antonio Elefante

VICO EQUENSERepubblica ha realizzato il video-servizio che fa il punto sulla storia dell’Ecomostro di Alimuri per il quale, sembra, siano contate le ore. Nel senso che dopo tanto parlare e dopo tanti contenziosi il Comune di Vico Equense sembra aver imboccato la strada giusta per cancellare il decadente manufatto che per oltre 50 anni ha deturpato uno degli angoli più suggestivi della Costiera Sorrentina. Il servizio giornalistico presenta però una grave lacuna informativa senza la quale non si comprendono le ragione di quello che viene presentato come una specie di “dietro front” da parte dell’Amministrazione Comunale del Sindaco Gennaro Cinque che, se realizzerà l’impresa della demolizione, senza dubbio passerà alla storia non solo italiana per aver restituito all’ambiente un angolo di paradiso che sembrava irrimediabilmente alterato e compromesso.

Gennaro Cinque
Gennaro Cinque

Il peccato di omissione giornalistica riguarda chi effettivamente è stato l’artefice della scoperta: cioè chi tra migliaia di carte ha individuato quella giusta, il “fianco scoperto” nella complessa, intricata e lunghissima storia ammnistrativa-legale-burocratica grazie al quale oggi si può concretizzare (a meno di clamorose sorprese dell’ultimo minuto) la demolizione dell’immobile. Addirittura senza neanche dover risarcire la proprietà (oggi la famiglia napoletana Normale, ndr) con l’autorizzazione a costruire nell’area uno stabilimento balneare e concedergli una volumetria in altra zona del Comune di Vico Equense dove realizzare l’albergo, com’era stato ipotizzato dall’allora Vice Premier Francesco Rutelli in raccordo con la Regione Campania. L’artefice di questa scoperta è Antonio Elefante, ingegnere molto noto in tutta la Penisola Sorrentina, da alcuni mesi nominato assessore tecnico dal Sindaco Cinque. L’ing. Elefante, com’è suo costume, si è buttato a capofitto nello studio della pratica ed ha individuato quello che nessun altro aveva visto o capito: cioè la difformità originaria dell’opera sul piano ambientale per cui la stessa è praticamente abusiva e quindi demolibile. Onore al merito e, aggiungiamo noi, qualche carenza di studio e ricerca magari può essere individuata anche fra i tanti amministratori, tecnici e amministrativisti che non hanno saputo leggere le carte in questi 50 anni, prima di Elefante e prima del sindaco Cinque.

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