A Sant’Agnello Antonino Coppola (PD) e la “contro-leadership” a Sagristani
SANT’AGNELLO – Prove generali di contro-leadership nel Comune amministrato “monarchicamente” da Piergiorgio Sagristani. A tentarle è Antonino Coppola, primo eletto nella lista guidata da Gianmichele Orlando e uscitta sconfitta alle amministrative del 2013, anch’egli medico (cardiologo) e figlio d’arte (il papà Ludovico è stato sindaco di Sant’Agnello così come il papà di Sagritani, Giacomo) esponente politico del PD renziano essendo stato eletto componente dell’Assemblea regionale campana.
Digerita la disfatta elettorale per Coppola è venuto il momento di mettersi alla prova forte anche dell’avvento alla guida del PD santanellese di una dinamica, anzi dirompente segretaria cittadina, Lucia Gargiulo, che sta rendendo sempre più protagonista il PD della politica locale e peninsulare sia coinvolgendo i cittadini nelle elezioni primarie cui il partito si affida per eleggere le proprie rappresentanze, sia promuovendo iniziative qualificate sul tema più scottante: il lavoro. La rivoluzione renziana del resto impone ai referenti territoriali del partito di essere all’altezza della sfida per rinnovare la politica e le istituzioni.
Così mentre la Gargiulo lavora nel partito, Coppola si fa carico di contrastare il Sindaco sui temi forti di politica. Sul quotidiano Metropolis di qualche giorno fa Antonino Coppola ha criticato la campagna di Sagristani in favore del Comune Unico della Penisola Sorrentina. Non soddisfatto è tornato sull’argomento dal suo profilo FB. Scrive Coppola: “Ieri in un’intervista a METROPOLIS ho espresso alcune considerazioni sull’ ipotesi che qualcuno delinea di un Comune Unico della Penisola Sorrentina. E’ un tema appassionante che meriterebbe un meditato approfondimento senza che le ragioni fondanti siano esclusivamente di carattere politico ed elettoralistico. Le perplessità sono varie. Nell’ordine: la fretta (sospetta), l’assenza di metodo, la mancanza di chiari obiettivi, l’assenza di ogni riferimento alla nostra storia (recente e non), la consapevolezza che spesso le buone intenzioni (razionalizzazione dei servizi, riduzione della spesa, possibilità di attingere a maggiori risorse finanziarie) rimangano tali o peggio si trasformino in nefasti risultati. E’ innegabile l’esistenza di un senso di appartenenza che accomuna gli abitanti della Penisola, “un’anima” dei luoghi che ci pervade, una certa “diversità” (cit.) riconosciuta e riconoscibile che comunque ha favorito la nostra apertura al mondo. Trasferire automaticamente tutto ciò nella nascita di un comune unico sarebbe sbagliato e non porterebbe lontano. E’ fondamentale rileggere, con l’imprescindibile aiuto degli storici, le ragioni che hanno determinato il distacco del Piano da Sorrento e la successiva nascita dei Comuni autonomi di Meta e Sant’Agnello. Come altrettanto fondamentale è delineare, con il contributo di chi si occupa di economia e di chi fa impresa, quale sviluppo possibile e sostenibile per la Penisola nei prossimi 20-30 anni. Solo così la Politica avrà svolto il suo ruolo alto, motore di un cambiamento finalizzato al miglioramento della qualità di vita dei cittadini“.