Diario Politico©Raffaele Lauro,  Napoli

“Solo per giustizia”, Del Gaudio scrive al Questore sul caso del commissario Antonio Troiano

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di Michele Del Gaudio

Michele Del GaudioL’ARROGANZA DEL POTERE

Al Questore di Napoli
questore.na@poliziadistato.it

Ill.mo Signor Questore,
mi trovo costretto a scriverle perché mi ha negato un colloquio. La rispetto profondamente, ma devo dirle senza mezzi termini che il suo comportamento sembra ispirato dall’arroganza del potere. Lei non ha l’obbligo di ricevere tutti i cittadini, ma ha il dovere giuridico della trasparenza dei suoi atti nei confronti del popolo. Lei infatti è al servizio del popolo. La Costituzione pone al centro la persona, che viene prima della legge, del governo, della magistratura, della polizia. A seguito della mia richiesta, proposta di persona il 6 giugno e per telefono stamane, lei è in particolare al “servizio” di quasi mille “persone”, che hanno aderito all’appello per la permanenza del sostituto commissario Antonio Troiano a Torre Annunziata nelle funzioni originarie. Il funzionario ha collaborato quasi 24 ore su 24 con la commissione d’accesso che ha indagato sulla sussistenza dei presupposti per lo scioglimento del consiglio comunale per condizionamento camorristico, si è esposto nelle vicende più gravi e rischiose degli ultimi anni, comprese quelle prese in esame dall’organo prefettizio.

IL SUO SILENZIO AUMENTA LE PERPLESSITA’

È forse un recente rapporto sul mancato scioglimento dell’assemblea cittadina a costargli caro? Lei non può sottrarsi al chiarimento nei confronti del popolo sovrano, anche “suo” sovrano, a meno che la deliberazione debba essere secretata per motivi di Stato. In caso contrario la Costituzione sarebbe violata.
Nel corso dei mesi si è in me insinuato il dubbio, rafforzato dall’episodio in questione, che qualcuno protegga i nostri rappresentanti, anche perché il sindaco lo ostenta apertamente. Solo lei può fugare le incertezze. Lei è un dirigente stimato. Io ho fiducia in lei. Ho anche il timore che sia stato informato male.
Il suo silenzio invece alimenterebbe le perplessità, in particolare sulle “protezioni”. Perché ha deciso di trasferire Troiano? Il commissariato di Torre ha acquisito negli anni sempre maggiore prestigio grazie a poliziotti onesti e capaci, fra i quali Troiano. Il suo allontanamento potrebbe screditare, agli occhi della collettività, anche l’ufficio e l’impegno “certosino” della commissione prefettizia. Perché non sono partiti rapporti all’autorità giudiziaria sulla base delle eventuali notizie criminose accertate su sua delega? Oppure, se sono partiti, perché non se ne vede l’esito?
Perché il commissariato ha rinunciato alle indagini sull’aggressione al sindaco dopo averle iniziate? Lo sa che Giosuè Starita ha riferito una versione falsa dell’accaduto? Come si fa ad avere la coscienza pulita se l’imputato potrebbe aver avuto una pena esorbitante? Chiedo a lei e al magistrato Pierpaolo Filippelli di essere sentito sulle circostanze!
Chiedo che sia ascoltato anche il Troiano, affinché sia fugato ogni dubbio sul suo operato, ma lei rifiuta di incontrarlo, nonostante le reiterate richieste, lasciandolo nella solitudine. Per quale ragione? Cosa ha fatto di male? Lo spieghi! Anche a noi cittadini! Su questi avvenimenti si sta giocando la credibilità delle istituzioni a Torre e non solo.
E spero che non venga in mente a qualcuno di scatenare l’inferno contro di me! Non ho paura e non ho mai avuto nulla da celare. Le mie domande sono poste “solo per giustizia”.

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