Meta, Giuseppe Tito giura da sindaco e nasce l’asse con Antonelli
META – Puntuale alle 19, in una sala consiliare gremita di pubblico, si è insediato il nuovo Consiglio Comunale. Fiori per tutte le Consigliere che rappresentano quasi il 50% della nuova assemblea cittadina (tre per la maggioranza e tre per l’opposizione inclusa Antonella Viggiano). Il clima è quello della festa, ma Viggiano&Co non hanno ancora smaltito la delusione per la sconfitta e accennano a qualche critica, tentano di creare scompiglio su presunte incompatibilità frutto di contenziosi (ma vengono rapidamente rassicurate che non ci sono situazioni di liti e di conflitti in seno alla maggioranza), richiamano la spending review con l’obiettivo di dissuadere la maggioranza dall’eleggere il Presidente del Consiglio comunale. Evidenziano poi tutto il loro disappunto quando il Consiglio, a scrutinio segreto, elegge la Commissione Elettorale e col gioco dei voti separati tra maggioranza e minoranza, promuove a sorpresa Bruno Antonelli che per l’intera durata dei lavori si trincera nel più assoluto ed eloquente dei silenzi.
VIGGIANO: LA FALSA PARTENZA DEL SINDACO
Per la Viggiano si tratta della conferma della falsa partenza da parte di Tito visto che la maggioranza si è praticamente arrogata il diritto di scegliere anche la rappresentanza dell”opposizione lasciando fuori dalla Commissione il suo gruppo che vanta tre consiglieri e premiando Antonelli col quale la tensione e il distacco restano alti. La conferma di un contrasto politico ed elettorale insanato e che ha indubbiamente finito con l’avvantaggiare Tito per la vittoria finale. Suona quasi ironica la scelta obbligata di nominare membro supplente della stessa Commissione proprio la Viggiano in rappresentanza del gruppo “Meta Comune”. Il Sindaco non ha nascosto l’emozione nel prestare giuramento e nel dare lettura di un sintentica dichiarazione programmatica, ma ha dimostrato subito di sapere bene il fatto suo, tanto più quando informa il Consiglio che la Giunta comunale ha già approvato trenta importanti provvedimenti sulla base del programma elettorale e nel pieno rispetto delle attese dei Cittadini di Meta che gli hanno conferito la propria fiducia con l’elezione a sindaco.
CON LE DIMISSIONI DI MOLLICA SI RIAPRONO I GIOCHI NEL PD
Affiancato dal segretario comunale Luigi Salvato e dal presidente del Consiglio Michele Castellano, il Sindaco ha dimostrato di avere chiare le idee su quello che c’è da fare per Meta e di come intende raggiungere l’obiettivo alla testa di una maggioranza dove si percepisce anche la piena consapevolezza del proprio ruolo da parte della pattuglia femminile attesa alla grande prova del confronto con le colleghe di opposizione. Saranno scintille, anche perchè le neo-elette sembrano che già conoscano il mestiere che le attende e sono perciò determinate nel far valore fino in fondo qualità e numeri. Stando ai roumor cittadini e di palazzo potrebbe presto scattare una “resa dei conti” interna al Partito Democratico dove, ricordiamolo, siede di diritto anche Tito in qualità di iscritto eletto nel civico consesso. La decisione di Nicola Mollica, coordinatore cittadino, di rassegnare le dimissioni dalla carica aprono infatti le porte a una verifica politica a 360° gradi per ripristinare un’agibilità politica che non può prescindere dalla realtà dei fatti e dalla considerazione che il neo primo cittadino di Meta è un esponente vincente del PD nella stagione della svolta renziana.
LA REGGENZA NELLA MANI DI PAOLO TRAPANI
La parola, a questo punto, passa all’ex sindaco Paolo Trapani in qualità di Presidente dell’Assemblea degli iscritti che è stato eletto proprio alla vigilia del voto amministrativo. Per Trapani, rimasto vittima della faida interna al PD metese e quindi non ricandidato, si tratta di “…recuperare una visione politica del ruolo del PD a Meta e nel resto della Penisola e di lavorare all’affermazione di una linea politica e amministrativa coerente”. A conclusione della seduta Tito ha pure annunciato, con un pizzico di trionfalismo, di aver risolto l’annosa questione del Poliambulatorio rinnovando il contratto all’Asl per dieci anni e quella dell’Asilo Metamare. Insomma con due atti ha praticamente depotenziato la vis polemica delle sue Oppositrici dimostrando che esperienza e dedizione sono dalla sua parte e che lui saprà farle valere sul campo!