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“Penisola in credito”, la Mutua Consumatori accende i riflettori su imprese, famiglie e banche

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banca2SORRENTO – Prende il via a giugno 2014 la seconda fase del progetto “Penisola in credito”, promosso dalla Società cooperativa CAT-CENTRO SERVIZI CAMPANIA, con il patrocinio della Camera di Commercio di Napoli e in partenariato, tra gli altri, con l’associazione Mutua Consumatori, l’associazione promossa da soci di cooperative che ha partecipato all’iniziativa sia con la struttura nazionale che con la federazione regionale campana. Mutua Consumatori Campania, in particolare, ha contribuito alle rilevazioni tramite interviste e all’analisi della “bancabilità” delle famiglie e dei soggetti che comunque non svolgono attività imprenditoriale. Particolare attenzione è stata posta anche rispetto alle imprese a conduzione familiare, ovverosia quell’area socio-economica nella quale famiglia e impresa si fondono. La Penisola Sorrentina, del resto, è un territorio omogeneo sul piano economico, con un basso indice di criminalità e un elevato numero di imprese, molte delle quali a conduzione familiare; inoltre, un significativo numero di imprese operanti nel target aderisce all’AGCI Campania ed è assistito dal CAT, così come molti soci di Mutua Consumatori sono cittadini residenti in zona.

CdC Napoli logoL’analisi del contesto imprenditoriale si ripercuote inevitabilmente sul grado di soddisfazione dei consumatori. Infatti, la frammentazione del sistema imprenditoriale ha impedito la nascita di un congruo numero di società consortili; emblematica appare, in tal senso, l’assenza di un consorzio naturale, in grado di consentire alle imprese commerciali consorziate di beneficiare di appositi programmi di finanziamento regionali, con un miglioramento nel rapporto qualità/prezzi dei beni in vendita.

E’ emersa, pertanto, l’esigenza di superare l’individualismo e la frammentazione (due lati della stessa medaglia) del sistema economico locale, non supportato, peraltro, nemmeno da forme di collaborazione stabile tra le amministrazioni locali (esempio: mancano Unioni tra Comuni). Il superamento di tali limiti richiede una azione sinergica tra le organizzazioni di rappresentanza dei consumatori e delle imprese: sono i consumatori che orientano il mercato, sono le imprese che creano occupazione. Nello specifico, il sistema delle imprese locali non è supportato da un adeguato sistema finanziario locale. Questo problema, certo comune a gran parte del territorio meridionale, produce, lì dove un sistema delle imprese esiste (per quanto frammentato), il deleterio effetto di raccogliere parte della ricchezza prodotta dalla comunità per trasferirla, attraverso il circuito bancario, in territori lontani.

bancaEmblematico appare, in tal senso, il caso della presenza di ben cinque agenzie (due a Piano di Sorrento, le altre a Sorrento, Sant’Agnello e Vico Equense) di una banca con sede legale a Parma e di proprietà, a sua volta, di un gruppo bancario francese. Il cronico individualismo degli imprenditori, appare manifestamente autolesionista nel favorire il drenaggio di risorse economiche dal territorio, con intuibili ripercussioni sui redditi delle famiglie e la coesione economica della comunità locale. “Dalla comunità locale alla comunità finanziaria”, questo lo slogan della seconda fase del progetto, nella quale Mutua Consumatori punterà a creare una “massa critica” di risparmiatori interessati e disponibili ad avviare la costituzione di organizzazioni finanziarie senza scopo di lucro ed espressione del territorio, quali società di mutuo soccorso, mutue autogestite e una banca di credito cooperativo.

Grande soddisfazione per la riuscita del progetto è stata espressa dai dirigenti di Mutua Consumatori, sia per l’opportunità di aprire delegazioni sul territorio che per la specializzazione conseguita dall’associazione nell’operare in sinergia con altre organizzazioni su obiettivi mirati e non dispersivi atti a promuovere occasioni di crescita e di sviluppo, personale e comunitaria.

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