Meta alle urne: Tito, Antonelli e Viggiano si contendono la fascia tricolore
META – E’ corsa a tre per le amministrative del 25-26 Maggio 2014: Giuseppe Tito, Antonella Viggiano e Bruno Antonelli si contenderanno la fascia di sindaco che Paolo Trapani indosserà fino a quella data assicurando “…una gestione dell’Amministrazione asettica rispetto ai contendenti impegnati in campagna elettorale“. Il sindaco uscente non sarà della partita rimasto invischiato nelle faide interne al PD metese e, dopo un’iniziale investitura, ritrovatosi senza il sostegno del partito che da tempo si era diviso tra Giuseppe Tito (Pd) e Antonella Viggiano (UDC).
“Presentare una mia lista non è stato mai il mio obiettivo perchè con l’adesione al PD ho inquadrato le elezioni in un contesto di intese che però non ci sono state in quanto la gestione politica è stata disastrosa e ora il PD si ritrova diviso in due liste…Bel risultato…” è il commento a caldo di Trapani che a conclusione delle operazioni di presentazione delle liste (entro le ore 12 odierne) diffonderà un proprio comunicato stampa. Antonelli guida “Meta Ora“, mentre la Viggiano “Meta Comune” e Tito “Patto per Meta“.
Insieme a Trapani resta fuori dalla tornata elettorale Graziano Maresca che all’inizio era considerato il candidato sindaco più ambito da tutte le parti in campo, incluso il PD che ha tentato un approccio per poi virare decisamente in direzione della Viggiano.
Oltre a eleggere il nuovo sindaco e la nuova amministrazione, questa tornata elettorale rappresenta l’occasione della “resa dei conti finale” in casa PD che, al di là delle dichiarazioni ufficiali, sosterrà la Viggiano avendo peraltro schierato nella sua lista Stefania Astarita, portavoce peninsulare del Partito, oltre a gran parte dei candidati che ufficialmente e ufficiosamente si riferiscono al PD. C’è anche un “pezzo di Tito” in questa lista, il cognato Mario Parlato che contenderà i voti in famiglia all’ex assessore della giunta Trapani.
Che Tito rappresenti il PD è un dato di fatto storicamente acquisito oltre che “benedetto” per la circostanza, anche se a titolo personale, dal consigliere regionale del partito Antonio Amato. Ironia della sorte vuole che se le elezioni le vincesse Tito, il PD si ritroverebbe ad avere un sindaco iscritto al partito e che non è stato sostenuto dalla segreteria e dai vertici locali. Al contrario se a vincere dovesse essere la Viggiano si avrebbe un sindaco dell’UDC sostenuto dal PD e dalla segreteria cittadina.
Dal canto suo Bruno Antonelli aspira a una rivincita che gli restituisca un protagonismo politico mortificato e conta su una compagine cui ha aderito anche il Movimento “Alba metese” che candida Thomas Ruggiero e Andrea Fienga. Con Antonelli c’è anche un “pezzo di Sagristani“, sindaco di Sant’Agnello con la cognata Rossana Cafiero. Testa di lista per l’avvocato Paola Astarita oltre ai pezzi forti Daniele De Martino e Antonino Russo. Ora la parola passa agli elettori.