Anna Iaccarino: per il Comune Unico creiamo un Comitato per una legge ad iniziativa popolare
Ciclicamente si riaffaccia nel dibattito politico l’ipotesi di costituire un Comune Unico della Penisola Sorrentina per rispondere in modo più adeguato alle nuove esigenze di governabilità di territori omogenei. Dopo il fallimento dell’iniziativa proposta dal coordinamento dei sindaci di costituirsi in unione intercomunale, ci ha pensato Pietro Sagristani, da meno di un anno tornato sulla poltrona di primo cittadino a Sant’Agnello, a rilanciare l’ipotesi del Comune Unico provocando un dibattito che sicuramente è utile a chiarire i diversi aspetti connessi al problema. Sull’argomento è intervenuta qualche giorno fa anche Anna Iaccarino, Consigliere comunale di Piano di Sorrento, che così ha commentato l’iniziativa “Innanzi tutto prendo atto con piacere che le perplessità che a suo tempo espressi sulla unione dei Comuni siano state condivise dal Sindaco di Sant’Agnello. Riguardo alla proposta del Comune unico, non posso che ribadire la mia piena adesione.
Per ragioni storiche e territoriali, ritengo che il nuovo ente dovrebbe interessare l’area della vecchia cosiddetta Grande Sorrento, ma non escludo che si possa aprire un discorso anche con le realtà di Massalubrense e Vico Equense, qualora anche questi comuni intendano condividere il progetto. Ovviamente, in qualità di consigliere, sono pronta a fare la mia parte. Tuttavia – aggiunge la Iaccarino – ritengo che lo strumento migliore non sia il referendum, anche perché si tratterebbe di creare un inutile doppione. La Costituzione e la legge, infatti, già prevedono l’istituto del referendum consultivo nell’iter di formazione di una legge regionale che porta alla fusione dei Comuni, quello che ora occorre fare, dunque, se davvero si vuole dare sostanza all’idea, è dar vita ad un comitato trasversale, sia da un punto di vista politico che territoriale, che provveda ad elaborare una proposta di legge ad iniziativa popolare sostenuto anche dagli esponenti istituzionali che condividono il progetto e, magari contestualmente, approvare nei singoli Consigli comunali delle mozioni che impegnino la Giunta regionale a presentare la proposta di legge per avviare l’intera procedura. Mi sentirei di escludere, invece, la proposta di legge ad iniziativa dei Consigli comunali, perché qualora tra i Comuni interessati non dovessero esserci Massa e Vico, non ci sarebbero i numeri sufficienti (50 mila abitanti) per percorrere questa strada”.