Schiavone: Cesaro dovevamo ammazzarlo perchè cutoliano…Poi passò coi Moccia
LA DENUNCIA DI SCHIAVONE A “INFERNO ATOMICO”
Gli ha dedicato un minuto (dal 42 al 43 del video) nel programma “Inferno Atomico“, quanto basta però a riaccendere i riflettori su Luigi Cesaro, parlamentare ex presidente della Provincia di Napoli e coordinatore provinciale di Forza Italia a Napoli.
Carmine Schiavone, il pentito di mafia (perchè lui è stato tenuto a battesimo da Luciano Liggio a Milano secondo il rituale mafioso) aggiunge altri importanti particolari alla sconvolgente storia sulla Terra dei Fuochi in Campania nel reprotage di Sandro Ruotolo, Inferno Atomico, andato in onda su La7 domenica sera e che pubblichiamo integralmente nella sezione video.
PAOLO BERLUSCONI, NICOLA COSENTINO E LUIGI CESARO…
Schiavone è stato un boss di primo piano della mafia-camorrista campana, responsabile di circa 50 omidici (ribadisce avvenuti nell’ambito delle 4 guerre di camorre consumatesi tra i vari clan) e di altri 400 ordinati. “Sono responsabile di tutto, ma non del traffico delle sostanze tossiche col quale hanno inquinato i nostri territori…Per questo mi sono pentito e ho svelato tutto ai Magistrati…Ci sono altre 1200 pagine di verbali secretati“. Dichiarazioni scioccanti anche perchè Schiavone fa i nomi anche di chi è coinvolto nell’affire rifiuti, in primis Paolo Berlusconi, primo citato con le iniziali e poi esplicitamente nel corso dell’intervista con Ruotolo. L’ex boss conferma il suo sostegno e del clan sul piano elettorale a Nicola Cosentino “…perchè noi gestivamo tra i 70/100mila voti a Caserta e a Nicola gli servivano i voti…“
Alla domanda su chi fossero gli altri politici dei clan Schiavone risponde: “Luigi Cesaro…Giggino ‘a purpetta….era l’autista del boss Pasquale Scotti ed era cutoliano…lo dovevamo ammazzare…poi passò coi Moccia“. Vecchie storie, si dirà, ma Cesaro ha svolto e continua a svolgere un ruolo di primo piano nelle istituzioni e nell’organizzazione politica di Forza Italia. Accuse pesantissime che aiutano a capire molto di più di quello che Schiavone ha dichiarato a Ruotolo anche per quanto concerne la gestione dell’emergenza dei rifiuti, un vero bubbone per la Campania e un business per il crimine organizzato, con coinvolgimenti eccellenti sul piano politico-istituzionale e ul ruolo chiave svolto dalla stessa Provincia di Napoli di cui Cesaro è stato Presidente da parlamentare nonostante l’acclarata incompatibilità.
CESARO E LA PENISOLA SORRENTINA
I rapporti della politica peninsulare con Cesaro sono antichi e diffusi tra gli amministratori locali e non solo, rapporti che in qualche caso sono addirittura personali e familiari. La presenza di Cesaro, come di Cosentino, nella Penisola Sorrentina è sempre stata attiva sin dalla nascita del partito e nei diversi momenti elettorali oltre. Una classe politica di centro-destra che è andata a braccetto con questi personaggi e di cui è stata ed è referente sul territorio. C’è bisogno di fare chiarezza sui rapporti e sugli interessi che intercorrono fra queste persone che occupnao ruoli chiave nella pubblica amministrazione e oltre alla Magistratura che fa la propria parte, occorre una più incalzante iniziativa politica da parte di quelle forze politiche, sociali ed economiche che intendono davvero preservare l’area da una contaminazione definitiva prima che sia troppo tardi e visto lo stato dell’arte!
Perchè restare ancora indifferenti rispetto a tutto ciò significa soltanto essere complici del sistema…quello vero…criminale!