Disinquinamento del Sarno…Lettera aperta all’Assessore Regionale Edoardo Cosenza
di Michele Del Gaudio
Gent.mo Assessore,
Torre Annunziata è in fermento per la seconda foce del Sarno. Utili idioti attestano che servirà ad evitare disastri come quello del 1998, aggiungono che ormai è stata approvata definitivamente, ammoniscono che non si può perdere un finanziamento di 217 milioni di euro. Inutili competenti si accorgono che si tratta di un lavoro idraulico che causerà danni superiori ai benefici, perché provocherà un’altra fogna a cielo aperto e soprattutto non risolverà il “problema”: l’inquinamento del fiume.
Ho apprezzato la Sua tenacia nella ricostruzione del ponte di via Sepolcri. Noi cittadini abbiamo utilizzato tutti gli strumenti democratici nel rispetto delle leggi, ma Lei ha avuto il merito di comprendere la priorità del ripristino. Nella nostra modesta storia il Suo nome sarà legato al viadotto. Almeno per me, per molti.
ASSESSORE COSENZA, LASCI UN SEGNO!
Ora Lei può lasciare il segno con un’opera imponente: riportare alla vita il corso d’acqua più inquinato d’Europa e sicuramente più inquinante, perché distrugge le potenzialità di una meravigliosa creazione naturale come il Golfo di Napoli. Se avrà il coraggio, passerà alla… Storia. E noi saremo pronti ad aprire un delta con dieci sbocchi. Ma ora la “questione” è la bonifica.
La persona vera si riconosce quando decide. Lei… tu… puoi chinarti alle pressioni della corte affamata di tecnici e consulenti, del clientelismo, della corruzione, della camorra, dei poteri forti anche occulti, oppure avere palle e valori per agire secondo il bene comune… con il rischio di bruciare la carriera. È questo il “dilemma”!
Papa Giovanni da bonaccione in transito si rivelò innovatore di raffinata intelligenza ideando il Concilio. Purtroppo i tuoi predecessori da ambasciatori di progresso sono rotolati nella monnezza: e così saranno ricordati! Tu cosa intendi fare? Rendere Torre Annunziata il cesso di Napoli, la cloaca della Campania? Sì, questa è la conseguenza se si moltiplicano deflussi tossici, transiti di materiali pericolosi via mare, con la ciliegina di un inceneritore di rifiuti speciali. L’alternativa c’è: riattivare la sua propensione turistica e mercantile fin dall’epoca romana, l’essere spiaggia e porto di Pompei!
Gli scavi archeologici stanno proprio svelando lo scalo marittimo che accoglieva viaggiatori e merci a foce Sarno, celato dal Vesuvio nel ’79 dopo Cristo. C’era addirittura un albergo e, a richiesta, qualche allegra velina.
Caro Edoardo, mi scuso con coloro che hanno opinioni diverse, anche per qualche espressione sfuggita alla penna di chi scrive col cuore pulito. Ma io sto cercando la verità, anche se forse non la troverò. Spero però che tu faccia la scelta giusta.
Ti esorto solo ad escludere le scaenicae meretriculae… le prostitute! I politici di Oplontis ne hanno offerto fulgidi esempi, vendendosi a crapuloni di Stabiae e Neapolis.