Piano di Sorrento, Cappiello alle prese con il rebus “nuova maggioranza”!
PIANO DI SORRENTO – E’ opinione condivisa dai più attenti osservatori della politica peninsulare che a Piano di Sorrento (tradizionale laboratorio politico di esperienze individuali e collettive interessanti e significative per quello che sono in grado di esprimere anche a livello costiero), sia in atto una “resa dei conti” interna a maggioranza e minoranza in vista delle future elezioni comunali trasformando questa amministrazione in un terreno di battaglia utile solo a preparare le elezioni e l’amministrazione che verrà!
A questa logica si era ispirato il riassetto interno varato mesi or sono da Giovanni Ruggiero che, impietosamente ma realisticamente, il consigliere Gianni Iaccarino ha paragonato a uno “yogurt in scadenza”. In effetti la “promozione” di Salvatore Cappiello a numero due dell’Amministrazione, almeno fino a questo momento, si è risolta in una soluzione peggiore del male: cioè dell’immobilismo e dell‘inefficacia amminsitrativa che stanno caratterizzando il secondo mandato di Ruggiero.
E’ evidente che la principale differenza fra l’ex vice sindaco Vincenzo Iaccarino e quello di oggi (Cappiello) consiste nel fatto che il primo non agiva da destabilizzatore del “sistema” svolgendo piuttosto una funzione di vice sindaco sul piano meramente istituzionale. Quindi non risultava incisiva nell’ottica futura, cioè nel pregiudicare posizioni di future leadership come invece sta avvenendo per Salvatore Cappiello che di fatto ha relegato l’attuale primo cittadino in una posizione marginale con gli effetti che stanno sotto gli occhi di tutti. La mission che si è data Cappiello è quella di riuscire a riscrivere la geografia amministrativa e politica con la quale presentarsi all’appuntamento elettorale, possibilmente neutralizzando la concorrenza interna sia sul fronte della maggioranza, sia su quello della minoranza. In questo senso riesce a far leva su tutta la sua pluriennale esperienza che ne ha fatto, almeno per gli ultimi vent’anni, il vero deus ex machina della politica pianese.
Sembra inoltre che sta ripercorrendo la strada di un predecessore, l’ex sindaco Geppino Russo. Il quale, intenzionato a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro dei primi cittadini di Piano di Sorrento, nell’ultima parte della legislatura di cui era vice del sindaco Vincenzo Nastro, brigò trasversalmente con frange della maggioranza e con tutta l’opposizione (di cui faceva parte lo stesso Cappiello), per creare le condizioni utili a garantirsi il successo elettorale. Come di fatto avvenne nello scontro elettorale tra Russo e Nastro, con il primo che teneva al battesimo della politica proprio Ruggiero. E’ la storia che si ripete, quella cioè dei “numeri due” che si si convincono di poter essere degli ottimi “numeri uno“: alla prova dei fatti però deludono le aspettative perchè emerge in tutta evidenza che non sono tagliati a fare i sindaci!
Così è stato per Russo che, nella sua plurideccenale esperienza amministrativa, era riuscito ad affermarsi nel ruolo di “spalla di peso” sia per l’ex sindaco Antonino Gargiulo sia per lo stesso Nastro. Cappiello, artefice anche dell’elezione di Russo a sindaco, ora sta finalmente lavorando per sè, convinto di poter mettere fuori gioco la concorrenza nei due anni e mezzo circa che lo separano dall’appuntamento con le urne, tempo da impegnare per predisporre in primo luogo l’apparato burocratico al conseguimento di questo obiettivo, in primis quell’UtC guidato dall’ing. Graziano Maresca cui Cappiello è legato anche da vincoli personali.
Un’altra figura chiave su cui Cappiello può contare è la segretaria comunale, Deborah De Riso, che all’atto di insediamento del Ruggiero-bis ha rischiato di non essere riconfermata dal SIndaco, ma che grazie a Cappiello è rimasta saldamente al suo posto. il restylling burocratico di Cappiello quale Assessore al Personale è solo agli inizi perchè gli assetti anche di altri uffici dovranno cambiare. Ciò ha scatenato la reazione della collega Rossella Russo alla quale Cappiello ha detto senza troppi giri di parole che …la delega al personale è sua e quindi è lui che deve decidere! Nel mirino del vice sindaco c’è l’ufficio di segreteria retto dal vice segretario Giacomo Giuliano che è anche coniuge della Russo.
Dopo lo stop imposto dai Sindacati a Cappiello, i cambi programmati sono soltanto rinviati di qualche settimana e alla fine dovrebbero andare tutti in poto insieme ad altri pensati per predisporre l’organizzazione amministrativo alla stregua di una vera e propria macchina da guerra.Sul piano politico e su quello amministrativo Cappiello deve completare il rimpasto avviato da Ruggiero. Complice l’introduzione della nuova Tares, dopo le polemiche legate soprattutto alla privatizzazione di Villa Fondi, per Cappiello è diventato irrinunciabile l’ampliamento del suo gruppo ai tre consiglieri di minoranza e che sono rappresentati da Gianni Iaccarino.
Un progetto che è stato accantonato per un periodo, ma che oggi deve concretizzarsi stante anche la dichiarata disponibilità di Iaccarino ad assumere un ruolo formale in seno alla maggioranza. Il che significa entrare almeno con un assessorato, si vocifera proprio quello al Commercio su cui Iaccarino conta di riuscire a consolidare la sua posizione e la stessa maggioranza. In questo senso, come riferiscono le cronache e più o meno confermano i diretti interessati, è questione di giorni, al massimo qualche settimana necessaria a convincere le frange interne e più riottose della maggioranza (i consiglieri Costantino Russo, Alberto Maggio e Antonio Russo) sull’ineluttabilità di questo accordo per blindare la maggioranza e la futura lista guidata da Cappiello.
A questo punto il vice sindaco ha messo nel conto di mandare all’opposizione anche Vincenzo Iaccarino, dopo Pasquale D’Aniello e, all’occorenza, anche Costantino Russo i cui mal di pancia sono sempre più ricorrenti nei confronti della maggioranza, a dispetto degli accordi e delle promesse che non si concretizzano. Isolare la consigliera Anna Iaccarino (cui Gianni Iaccarino si è pericolosamente riavvicinato negli ultimi tempi sui temi scottanti della tares e di Villa Fondi) sicuramente non mette al riparo Cappiello dalle incursioni dell’agguerrita esponente della minoranza che, sino a oggi, ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per mettere spalle a muro la maggioranza su temi anche molto scottanti. Per quanto concerne il consigliere del Pd Antonio D’Aniello non sembra rappresentare un problema per Cappiello che lo considera ininfluente rispetto agli attuali e futuri equilibri!
Mentre si sta perfezionando la proposta di rimodulazione delle tariffe della Tares per dare una risposta ai commercianti più inferociti contro l’Amministrazione, resta ancora sospeso il project financing di Villa Fondi perchè l’istruttoria prevista dalla legge ai fini di dare riscontro alla proposta avanzata dai privati al Comune non risulta essere stata ancora svolta con la conseguenza che manca, al momento, un atto su cui far esprimere il Consiglio comunale che, sulla base degli accordi raggiunti e annunciati, provvederà a bocciare il riconoscimento del pubblico interesse richiesto dai proponenti per far decollare il progetto di privastizzazione della Villa.
Anche su questo fronte il tempo ha permesso di far emergere nuda e cruda la verità: cioè i privati sono stati compulsati dall’Amministrazione stessa a predisporre il progetto e a presentarlo al Comune, circostanza per la quale si possono meglio comprendere le profonde e anche ridicole contraddizioni in cui si è dibattuta la maggioranza, sindaco in testa, e in cui continuano a dibattersi alla ricerca di chiudere un caso che si è conquistato la ribalta nazionale per come è stato gestito e soprattutto per l’obiettivo che si prefiggeva di conseguire.
Non c’è però da dormire sogni tranquilli, soprattutto da parte del variegato mondo dell’associazionismo che si è opposto alla privatizzazione e che, se sarà cosituita la Commissione consiliare aperta anche al Comitato Civico, dovrà farsi carico di formulare un piano fattibile e credibile per la gestione della struttura.
L’Amministrazione da qui a i prossimi mesi sarà chiamata a misurarsi anche con altri seri e gravosi problemi che ne metteranno a dura prova la tenuta. Resta aperta anche la questione dell’Assessore Daniele Acampora la cui incompatibilità a far parte del nucleo di valutazione del Comune di Sorrento, ha fatto emergere un conflitto d’interessi anche rispetto al settore dei servizi sociali, tutti temi che richiedono una verifica per scongiurare che si aprano altre falle. In ogni caso tutti questi “giochi di potere” dimostrano per l’ennesima volta l’uso disinvolto e improprio che gli eletti fanno del consenso ottenuto e dell’assoluta ambiguità nel ricoprire determinati ruoli rispetto a certi momenti e contesti. Una maggioranza eletta con oltre il 75% dei consensi avrebbe dovuto lavorare spedita per portare a compimento un programma serio per la crescita di Piano di Sorrento. Una crescita che non si significa boxlandia o la strada degli ulivi tanto cara all’ing. Maresca, ma uno sviluppo coerente con l’identità del territorio, della sua economia e delle aspettative della comunità locale che si è risvegliata dal torpore in cui era stata confinata grazie all”incisività svolta dalla consigliera Anna Iaccarino su temi scottanti e di generale interesse e per l’esplodere del caso “Villa Fondi” prima e poi quello “Premio Arturo Esposito“. Certamente non si può lasciar campo libero a Cappiello&Co di improntare il governo del Comune per i prossimi due anni e mezzo avendo presente l’obiettivo di vincere le elezioni. C’è il rischio che ne derivino disfunzioni tali da compromettere gli interessi reali del Paese, anche al di là degli intenti di Cappiello perchè sono cambiate le situazioni generali entro cui è chiamata a muoversi la pubblica amministrazione.