Piano di Sorrento

Piano di Sorrento, Tares: Iaccarino, il Comune corregga gli errori che penalizzano i cittadini

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Anna Iaccarino
Anna Iaccarino

PIANO DI SORRENTO – Chi protesta per gli aumenti vertiginosi della Tares ha ragione, ci sono errori di calcolo cui si può porre rimedio. La pensa così Anna Iaccarino, consigliere comunale di opposizione, che sull’argomento propone un confronto sereno purchè ci sia disponibilità ad apportare i correttivi alle cartelle pazze- “Sulle tariffe TARES l’Amministrazione è caduta in errore – spiega la Iaccarinogià in sede di seduta del Consiglio comunale ebbi a chiedere come erano state elaborate le tariffe e, purtroppo, non mi fu data risposta adeguata. Temo ci si sia affidati a freddi calcoli predisposti da programmi informatici che, purtroppo, funzionano in base ai dati che si inseriscono. Se si sbagliano i dati è chiaro che il risultato che viene fuori non è corretto. Personalmente ho provveduto a rielaborare quei calcoli, servendomi della normativa ed il risultato, soprattutto per le utenze non domestiche, è senz’altro meno penalizzante. In particolare le categorie più colpite: ristoranti, bar, pasticcerie, ortofrutta, fiorai ecc. subirebbero, sempre secondo i miei conteggi, aumenti decisamente più contenuti. Insomma ho l’impressione che siamo al cospetto di una riedizione della  vicenda diritti di superficie.

Tuttavia – continua la Consigliera nell’interesse della cittadinanza, mi metto sin da ora a disposizione per un sereno confronto, sempre a condizione che dall’altra parte ci sia la volontà di ascoltare e, eventualmente, fare un passo indietro. In ogni caso, ribadisco che sino a quando il servizio resterà così costoso il margine di manovra diventa molto risicato. E’ lì che occorrerà intervenire, con il concessionario, affinché riduca i costi, soprattutto quelli del personale e di gestione, altrimenti saranno sempre i cittadini a rimetterci. Senza mezzi termini dobbiamo chieder conto al concessionario, altrimenti se le cose non cambiano, valutiamo la possibilità di aprirci ai privati abbandonando questa esperienza del cosiddetto servizio in house”.

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